Frascati – Sicurezza, Covid e sanificazioni alla Scuola D’Azeglio. La lettera di un genitore

Nazario Sauro

Della Scuola Massimo D’Azeglio e dei problemi relativi alla sicurezza e alle normative Covid applicate dalla dirigente scolastica, sollevati da oltre 250 famiglie, avevamo già scritto nei mesi scorsi.

Oggi, dopo l’avvio dei lavori di adeguamento alle normative antincendio che riguardano il plesso, riceviamo la lettera di F.B., genitore di uno studente della scuola Secondaria di Primo grado. Il genitore ha prima commentato le parole dell’ex assessore ai Lavori Pubblici Gelindo Forlini, che ha espresso apprezzamento per l’avvio dei lavori di messa in sicurezza, e poi ha confrontato la differenza nell’applicazione della normativa Covid tra l’Istituto comprensivo guidato dalla preside Paola Felicetti (che comprende la Massimo D’Azeglio) e nei plessi dell’Istituto comprensivo Frascati 1, del preside Giovanni Torroni. Di seguito pubblichiamo l’intervento del genitore:

“Qualcuno, assumendo le sembianze del marinaio, parla di onde lunghe, dando, sembrerebbe, il via alla campagna elettorale. Le onde lunghe hanno un senso (e sono apprezzabili) se seguono alle onde corte, cioè, per non essere troppo ermetico come una mia amica, se seguono al porre attenzione ai problemi impellenti, specie se questi problemi riguardano la salute pubblica. Oggi, aprendo appunto la campagna elettorale, si parla di “scuola sicura” e si tace sul fatto che per alcuni mesi quella stessa scuola (la storica Nazario Sauro) sicura non lo è stato per nulla, così come sicura non lo è attualmente. Oggi, dunque, si parla finalmente di sicurezza (e di onde lunghe) ma mi chiedo perché ieri, allorché bisognava intervenire sulle onte corte, l’Amministrazione Comunale, benché sollecitata per mesi da un gruppetto di genitori preoccupati, ha solo fatto finta di interessarsi al problema senza, in concreto, impedire che la più assoluta insicurezza minasse la salute degli alunni, dei docenti, del personale scolastico e dei loro familiari.

E’ stato permesso che quegli stessi locali, che con l’onda lunga verranno (si propaganda) messi in sicurezza, ospitassero per alcuni mesi i ragazzi senza che esistesse una via di fuga e un serio piano antincendio. E’ stato permesso che la Dirigenza Scolastica istituisse, ignorando pareri tecnici sicuramente più autorevoli di qualche parere interno, degli inopportuni laboratori multiclasse, dove, nella più assoluta promiscuità, ragazzi di classi diverse venivano a contatto (alla faccia del metro buccale), così che l’eventuale contagio non poteva essere oggettivamente tracciato. I numeri sono numeri, così come la scuola al tempo del Covid è scuola, giusto per contraddire un pensiero diverso che ho letto poco tempo fa in rete, prima di essere mutizzato. Basta solo scegliere l’onda giusta: l’onda del rispetto rigido delle disposizioni. I numeri dicono che prima della soppressione di questi pericolosi laboratori, certamente non avvenuta per merito dell’Amministrazione Comunale e/o di chi doveva vigilare sulla salute pubblica, in quella “Scuola sicura” (la Nazario Sauro) ci sono state circa 18 classi in quarantena (unità più unità meno), mentre dal giorno della chiusura in poi risulta che di classi in quarantena ce ne sono state molte di meno (sembra solo 2) – il “sembra” è d’obbligo in assenza di comunicazioni rese dalla Dirigenza.

E questo grazie alla tenacia di un gruppo di genitori che, seppure esiguo, ha lavorato alacremente nell’interesse della collettività scolastica. Oggi resta comunque aperto un capitolo mai o poco affrontato dall’Amministrazione Comunale (e poco importa se la stessa è proprietaria dell’immobile dal momento che l’interesse primario è la salute pubblica): la sanificazione dei locali. Riguardo a questo adempimento, certamente non secondario, che specie in tempo di Covid dovrebbe avere la massima pubblicità, non foss’altro che per attenuare le preoccupazioni che inevitabilmente riempiono le nostre giornate, non si sa NULLA. Non si sa se le sanificazioni vengono effettuate regolarmente, da chi e come vengono effettuate e se vengono utilizzati i materiali specificatamente indicati. Non si sa se in conseguenza di un contagio viene effettuata un’ancor più intensa operazione di sanificazione. Non si sa se dopo le attività extra scolastiche svolte in alcune ore pomeridiane da persone estranee alla popolazione scolastica, viene effettuata specifica sanificazione. Ma insomma: questa sanificazione si fa o non si fa? E se si fa, perché la Dirigenza Scolastica ha tanta difficoltà a renderla pubblica, in modo da consentire l’attenuazione delle preoccupazioni di cui ho parlato prima e anche per dissipare dubbi di diversa natura che il cittadino comune è legittimato a nutrire? E’ incomprensibile per il cittadino comune comprendere perchè in conseguenza di un caso positivo al COVID la Scuola Dandini chiude per sanificare, mentre la Scuola Nazario Sauro non chiude mai. Qualcuno dovrebbe spiegare al cittadino ignorante (che poi è quello che esprime il voto) se, indipendentemente dalla lunghezza delle onde, il concetto di “TRASPARENZA” è astratto oppure se consente una certa elasticità, elasticità che nella famosa “Scuola sicura” ha realizzato la sua massima distensione.”

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