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Chiesto stato di emergenza dopo incendio Loas di Aprilia. “Disastro ambientale! Peggiore del rogo all’Eco X di Pomezia”

incendio aprilia

Con le molteplici firme dei responsabili dei tanti Comitati coinvolti, nella giornata odierna, sabato 29 agosto, a 20 giorni esatti dal rogo che ha distrutto l’impianto LOAS Italia S.r.l. di Aprilia (LT), è stato richiesto lo Stato di emergenza. A richiederlo è il Coordinamento dei Comitati di Quartiere del Comune di Aprilia.

Nell’oggetto della lettera spedita al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e, a cascata, ad arrivare al Sindaco, al Direttore della Asl e a quello dell’ARPA Lazio, si parla di DISASTRO AMBIENTALE, fino a richiedere lo stato di emergenza.

incendio aprilia

“I sottoscritti Comitati, con la presente istanza, intendono evidenziare e portare all’attenzione delle S.V. Ill.me in indirizzo, per quanto di loro rispettiva competenza, il Disastro Ambientale causato dall’incendio sviluppatosi in data 9 agosto 2020, presso l’impianto di smaltimento e recupero rifiuti gestito dalla Società LOAS Italia S.r.l.. sito nel Comune di Aprilia.

A seguito di tale gravissimo evento, l’ARPA Lazio, Ente accertatore incaricato, ha rilevato nella imminenza dei fatti, con accurata analisi dell’aria, altissimi valori di emissioni di Tetracloro- dibenzo – diossina (Tcdd), associata a idrocarburi policiclici aromatici, ovvero concentrazioni di tali sostanze nocive per la salute e per l’ambiente in misura nettamente superiore a quelle, per esempio rilevate in occasione dell’incendio doloso avvenuto presso la società di smaltimento rifiuti ECO X di Pomezia, del 5 maggio 2017.

Tale evento va ad aggravare ulteriormente la già difficile e grave situazione del nostro territorio oberato da impianti industriali insalubri, non solo legati al ciclo dello smaltimento dei rifiuti, ai quali si aggiungono sversamenti illegali nei fossi naturali; incendi di varia natura che si susseguono in modo continuativo; strade e meravigliose campagne sommerse da cumuli di immondizia e da discariche abusive mai bonificate, con pesante impatto sulla salute dei cittadini. Un’indagine epidemiologica della Asl di Latina, evidenzia infatti nel territorio una severa incidenza di malattie oncologiche in percentuale ben superiore alla media nazionale.

Latina, seconda città nel Lazio per numero di Tumori. Latina è risultata essere la seconda città del Lazio per numero di tumori (709 casi), mentre Aprilia la quinta (419 casi ); e proprio nel distretto della Asl di Latina sono aumentati rispetto agli scorsi anni i casi oncologici registrati: si contavano 3.164 casi di tumore nel 2010, mentre nel 2017 si è giunti a 3.283. I dati al 2019 riportano un aumento costante del 23%.

Tale situazione di degrado ambientale e corrispondente pericolo per la salute dei cittadini è stata più volte oggetto di denunce ed esposti, rivolti alle amministrazioni locali ed alle Istituzioni competenti, rimasti purtroppo ad oggi senza esito alcuno.

CHIEDONO

che sia fatta luce sui fatti e che siano accertate quanto prima, le responsabilità secondo le leggi civili, penali e amministrative a carico di tutti coloro che con azioni ed omissioni abbiano causato il verificarsi dell’evento descritto. In particolare che vengano effettuati i giusti e necessari controlli con riferimento alla attività della azienda LOAS Italia Srl;

ALLA RICHIESTA STATO DI EMERGENZA SI CHIEDE ALTRESI’

  • che venga istituita una Commissione permanente di controllo, pienamente trasparente ai cittadini, come prevede la Convenzione di AARHUS, per verificare che le attività sul territorio rispettino la normativa sulle industrie insalubri come il Testo Unico delle Leggi Sanitarie (RD 27 luglio 1934 n.1265) e Legge Seveso Ter (Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n°105);
  • che siano negate in questo territorio laziale “Agro-Pontino”, nuove autorizzazioni per ogni genere di impianti insalubri, anche per siti al di fuori dal centro abitato, tenuto conto dell’evidenziato stato di fatto che vede una sovra saturazione di impianti ad alto rischio di ogni genere: impianti del ciclo dei rifiuti; 4 industrie RIR; una turbogas; numerose biogas; numerose industrie del ramo farmaceutico;
  • che in considerazione dell’ordinanza del Sindaco del Comune di Aprilia n. 198 del 10 agosto 2020 sia con immediatezza istituito un ufficio sanitario permanente gratuito che possa, in tempo reale, valutare, vigilare e diagnosticare quanto necessario, in favore della popolazione esposta alle emissioni di Tetracloro- dibenzo – diossina (Tcdd), associata a idrocarburi policiclici aromatici, prodotte dall’incendio e dagli esami siano viste, imparate e riconosciute (in caso di accertata verifica sanitaria), tutte le pratiche di malessere sanitario legate all’inquinamento;
  • che venga istituito un registro tumori per il Comune di Aprilia, specificatamente suddiviso per quartiere;
  • che venga istituita una commissione speciale a livello Comunale e Provinciale, per far luce sugli eventi e sulle responsabilità amministrative, sui fatti concernenti il disastro ambientale;
  •  che venga istituito un osservatorio sanitario permanente dell’area compresa tra i comuni di Pomezia, Ardea, Aprilia, Anzio Nettuno, sulla base della proposta in allegato (1);
  • che sia istituito un registro di pubblica consultazione sul sito Comunale, ove vengano riportati, l’elenco dei siti del ciclo dei rifiuti, industrie RIR, industrie insalubri con i controlli previsti ed effettuati. L’esito di tali controlli deve essere immediatamente reso pubblico senza dover espletare l’annosa pratica dell’accesso agli atti, benché riteniamo che dopo l’avvelenamento a cui siamo stati sottoposti, sia giunto il momento per noi cittadini di assumerci, nostro malgrado, la responsabilità di un controllo diretto ai sensi della citata Convenzione di AARHUS;
  • che venga predisposto un protocollo Regionale o inter-regionale per verificare l’adeguatezza dei mezzi e del personale necessario allo spegnimento tempestivo dei roghi, al fine di limitare i danni per la collettività e per l’ambiente senza danneggiare le prove di un eventuale dolo oppure la possibilità di indagare in merito alle sostanze bruciate. RISERVIAMO Ogni azione, nel rispetto della legge, utile e/o necessaria alla tutela dei nostri diritti di cittadini con particolare riferimento alla protezione della salute e dell’ambiente anche mediante iniziative giudiziarie atte ad ottenere la cessazione della situazione di pregiudizio sopra descritta ed il risarcimento dei danni derivanti dalla stessa.
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