Genzano e la sua Infiorata. Un amore che si perde nel tempo e che ha inizio nel XVIII secolo, quando ebbe avvio la tradizione di infiorare una delle strade del centro castellano (si iniziò sull’allora via Sforza, prima di passare su via Livia).
Un amore consolidato nei decenni e sopravvissuto anche le innovazioni della modernità. Un amore che resterà indissolubile anche e soprattutto in virtù di caratteristiche intoccabili, che costituiscono l’ossatura dell’Infiorata stessa e che mai potrebbero essere scalfite.
Ciononostante ha fatto breccia l’articolo col quale ieri mattina, domenica 1° aprile, coincisa con la Santa Pasqua, davamo ormai per certa la scelta dell’Amministrazione comunale, di concerto con gran parte dell’opposizione e anche di alcuni mastri infioratori, di optare per i fiori finti, più economici, riutilizzabili e non soggetti alle intemperie.
Si trattava, nella realtà, di un Pesce d’Aprile, che “Castelli Notizie” ha deciso di confezionare in ossequio ad una antica tradizione, seguita in diversi Paesi del mondo, che consiste nella realizzazione di scherzi da mettere in atto proprio il 1º aprile.
Tra chi ha ritenuto inverosimile tale ipotesi (avvantaggiati coloro che, essendone i protagonisti, erano chiaramente a conoscenza della burla), in tanti hanno accolto con stupore la notizia, che ha avuto in poco più di 24 ore oltre 10mila visualizzazioni di pagina e diverse condivisioni attraverso i social.
Tantissimi i commenti di chi si è detto indignato e chi, invece, ha accolto benevolmente il clamoroso strappo alla tradizione, che il nostro giornale aveva presentato con un taglio ecologista, che ha persino trovato i favori di alcuni cittadini (tanto che non è mancato chi, tra il serio e il faceto, ha proposto una proiezione dei tappeti floreali tramite dei proiettori che, ogni notte, illuminino via Belardi, assicurando un’Infiorata notturna per tutti i giorni dell’anno).
C’è persino chi si è trovato d’accordo con le dichiarazioni del consigliere di Liberi e Uguali, Luca Lommi, che avrebbe perso le staffe prima di andarsene con un eloquente “chissi so matti, io me ne vajo” (che era anch’esso frutto della fantasia della penna del direttore di ‘Castelli Notizie’, Daniel Lestini, che si è divertito a confezionare tale burla).
Tra questi, su Fb, va annoverata Roberta, che ha esternato tale considerazione, proponendo addirittura il Referendum: “Se vogliamo parlare di ecologia – ha evidenziato Roberta – i fiori per l’infiorata se non erro si coltivano appositamente in serra non vengono colti in natura e poi possono essere smaltiti nell’umido dando origine al compost, i fiori finti invece? Devono essere messi nell’indifferenziata. Non si può fare il paragone con l’albero di Natale perché quello finto si riutilizza per più anni e allora ha un senso. Mi trovo d’accordo con quanto affermato da Lommi. Referendum”.
Ad arricchire il dibattito anche l’intervento del profilo denominato “Fiori Genzano di Roma”: “Il tappeto floreale dell’infiorata di Genzano ha una tradizione antichissima che risale al 1800 circa ed è sempre stato realizzato con veri e propri fiori ed è proprio questo che aggiunge valore e particolarità all’evento, è una tradizione antichissima, un’infiorata con fiori artificiali secondo me è un insulto ad una tradizione che si svolge da centinaia di anni, parlando di tradizione, poi c’è anche il problema estetico, i fiori artificiali non potranno mai dare quella bellezza che i fiori veri danno ai quadri, i fiori veri hanno un colore molto più bello e vivo”.
Non è mancato chi, come Sandro, con un ulteriore venatura comica, ha rincarato la dose: “Si sostituirà il nome “INFIORATA” perché troppo inflazionato con “PLASTINFIORATA” il marchio sarà registrato, così nessun altro potrà utilizzarlo”. “Ma facciamola virtuale, va tanto di moda – ha aggiunto ancora Sandro –. Un bell’ologramma in “3D high resolution. Non è importante che sia vero, basta che sia credibile”. Concetti che hanno trovato terreno fertile anche in Carla: “Risparmiamo si potrebbero mandare immagini di infiorate passate e si festeggia con immagini che riflettono sui sampietrini” ed Emanuela: “E metteranno dei robot simili agli umani che si metteranno in posa per speluccare i fiori di plastica e tutti i fotografi faranno delle foto con pose naturali…” che non hanno certamente difettato in ironia e sarcasmo, a differenza di chi l’ha buttata in politica, apostrofando i presunti autori della trovata. “Andrebbe accesa ogni notte e resa zona a traffico limitato e ogni notte Genzano andrebbe a dormire con l’Infiorata negli occhi (oltre che nel cuore)” ha aggiunto Roberta, cui l’idea del proiettore deve essere piaciuta non poco.