Cronaca

E’ scomparso ad Ariccia il dott. Renzo Conti, è stato primario di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Albano e Frascati

renzo conti

E’ scomparso ad Ariccia nei giorni scorsi il dottor Renzo Conti, stimato ginecologo che ha ricoperto il ruolo di primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Albano Laziale e di Frascati.

I funerali del dottore, scomparso all’età di 93 anni, sono stati celebrati mercoledì 25 settembre a Cecchina, frazione di Ariccia, dove risiedeva.

Nato il 10 ottobre del 1931, il dott. Renzo è stato un professionista che tanto si è speso nel suo lavoro, mosso da passione e incondizionata dedizione, e a cui va riconosciuto il merito di aver perfezionato le tecniche di chirurgia vaginale, apprese nel corso di vari master all’Università di Lubiana.

In suo ricordo, durante la cerimonia funebre, sono stati lette due toccanti lettere, da parte dei familiari.

 

“Caro papà
da quando te ne sei andato qui c’e’ un silenzio assordante, ogni forma perde il suo contorno e diventa insignificante ai miei occhi Io mi sento come stessi camminando al buio su una lastra di ghiaccio! Vorrei ricordarti prendendo spunto dalle parole di una tua infermiera divenuta poi tua paziente: non potrò mai dimenticare tutto quello che riusciva a trasmettere in sala operatoria e tutto il bene compiuto! Sì è proprio così tu eri un gigante della medicina sei andato molto al di là del giuramento di Ippocrate eri devoto alla vita e alla sua protezione completamente indifferente ai giochi di potere in ambito sanitario, a te interessavano due cose: salvare una vita e far nascere una nuova vita e lo testimoniano le numerose targhe di riconoscenza di donne a cui hai regalato la maternità! Nella vita sei stato come una quercia con radici profonde, il vento e le intemperie hanno scalfito qualche ramo ma non sono riuscite a smuovere il tronco e sei sempre rifiorito più rigoglioso di prima!
La tua forza la tua tenacia la tua caparbietà sono doti che hanno forgiato la mia personalità rendendomi una persona diversa, ricordo ancora quando uscivi dalla sala operatoria dopo otto ore di intervento è come un minatore uscito da una lunga giornata di lavoro sudato e stanco ma col sorriso sulle labbra e contento perché dicevi ai familiari della tua paziente ce l’abbiamo fatta! Tu sei stato sei e sarai un faro che illumina le mie notti oscure e un’ancora in mezzo al cielo alla quale posso aggrapparmi ogni qualvolta sento di sprofondare… Vorrei salutarti così papà dicendoti queste parole: ogni notte alzerò gli occhi al cielo e il mio sguardo sarà rapito dalla più luminosa tra le stelle, io la guarderò sorridendo e dirò buonanotte papà Ti voglio bene!”

Renzo conti

“Caro Renzo,
quando si vive un lutto, la mente cerca di adattarsi al dolore, e spesso ci si ritrova in uno stato in cui le
emozioni sembrano scivolare via, quasi come se non avessero peso. Si osserva la situazione con un certo
distacco, poiché, nonostante la morte faccia parte della natura delle cose, accettarla può risultare
estremamente difficile. Tuttavia, ci sono attimi in cui si attraversa un momento di lucidità e chiarezza,
durante i quali si tenta di interpretare un evento tragico con una razionalità costruttiva, cercando di dare un
senso a ciò che si sta vivendo.

Riflettendo su di te, emergono le tue molteplici sfaccettature: il tuo lavoro come medico, le tue passioni e
l’amore che provavi per la tua famiglia. La tua carriera era dedicata a celebrare la vita, un inno alla nascita e
a tutto ciò che rappresenta la vitalità umana. Hai saputo accogliere ogni storia, ogni paziente, con una
comprensione straordinaria e un senso di dedizione che ti hanno reso un punto di riferimento per la
comunità, sia in ambito pubblico che privato.

Eri in grado di rassicurare con autorità e empatia, mettendo a proprio agio i pazienti che avevano più
bisogno di aiuto. Questo non era solo un aspetto della tua professione, ma rifletteva anche la tua natura
altruistica e il desiderio genuino di servire gli altri. Ogni tua azione ruotava attorno alle passioni che
animavano la tua vita. Sei stato un uomo curioso e vigile, sempre proteso a insegnare e a trasmettere non
solo conoscenze, ma anche il vero significato della gioia di vivere.

La tua curiosità ti spingeva a esplorare, a scoprire e a condividere, rendendoti non solo un educatore, ma
anche un’ispirazione per tutti coloro che ti circondavano. La tua eredità va oltre il semplice ricordo; è un
invito a vivere con passione e dedizione. La memoria di Renzo continua a ispirare chi ti ha conosciuto,
esortando ognuno a cercare profondità nella propria esistenza e a coltivare relazioni piene di amore e
umanità.

Ora che hai terminato il tuo viaggio in questa dimensione, ci consola sapere che stai iniziando una nuova
avventura, in un luogo dove la luce e la serenità ti abbracciano. Il tuo ricordo vivrà sempre nei cuori di chi ti
ha conosciuto, e il tuo esempio continuerà a ispirarci a vivere con gioia e gratitudine. Ciao, caro Renzo. La
tua eredità è la nostra guida, e il tuo amore rimarrà per sempre con noi”.

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