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Sofia Loren a Marino, gli anni vissuti nella sontuosa Villa Sara nei ricordi dell’onorevole Giulio Santarelli

Un ricordo di Sofia Loren a Marino in occasione del suo 90esimo compleanno

Sofia Loren e gli anni vissuti a Marino, ai Castelli Romani

“Nonostante il tempo trascorso, ho di lei un ricordo bellissimo, io e mia moglie Adriana abbiamo passato insieme a lei e a Carlo Ponti tanti di quei momenti, e per il suo compleanno le mando un affettuoso abbraccio”. Venerdì scorso, 20 settembre, Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone in arte Sofia Loren, l’attrice italiana più famosa nel mondo, la più premiata, ha compiuto 90 anni ed è stata festeggiata a Roma in un party privatissimo con i familiari e gli amici più stretti.

Diva perenne, icona di italianità e di glamour a dispetto dell’età e persino di una brutta caduta riportata in casa l’anno scorso, la diva vive da molti anni in Svizzera, a Ginevra. Ma la parte migliore della sua vita, cosa che forse non tutti sanno, specie  i più giovani, dai ‘ruggenti’  anni Sessanta in poi, l’ha trascorsa a Marino in una residenza da favola. Giulio Santarelli,  marinese ‘doc’, politico di lungo corso, socialista di tradizione socialdemocratica, come ci tiene a sottolineare, più volte sottosegretario nei governi degli anni Ottanta, oggi imprenditore vitivinicolo, l’ha conosciuta e apprezzata. L’ex parlamentare, due volte sindaco di Marino ed ex presidente della Regione Lazio, ha tanti ricordi della speciale concittadina, è una miniera di informazioni, aneddoti e curiosità. Era infatti un giovanissimo sindaco di Marino quando una altrettanto giovanissima Loren arrivò nella città della Sagra dell’uva per fare di Villa Sara il suo maestoso nido d’amore con il marito Carlo Ponti.

La diva della porta accanto che rese Marino celebre nel mondo

Semplicità, simpatia, affabilità, capacità di entrare in contatto con tutti, le doti dell’artista evidenziate da Santarelli. L’attrice due volte Premio Oscar, una carriera lunga settant’anni, musa di De Sica, un sodalizio unico con Marcello Mastroianni, si è fatta conoscere ai Castelli Romani per doti umane e generosa disponibilità.

“Un’epoca è passata né sarà possibile recuperarla, tanto meno riproporla. Lei ora come ora non vive neanche più in Italia ma in Svizzera e i suoi legami con l’Italia sono affievoliti. Ma abbiamo un ricordo talmente bello che mai potrà oscurarsi”, dice l’amico Giulio, l’uomo più che il politico. Alla diva cresciuta con la mamma Romilda Villani, anche lei aspirante attrice, e la sorella Maria a Pozzuoli dove patì fame e povertà per la guerra, Santarelli, riconosce l’alto merito di aver reso celebre Marino in tutto il mondo. Quando abitava ai Castelli Romani, a Villa Sara arrivavano star di Hollywood ed era al centro dell’interesse delle riviste internazionali. “Marino ha perduto tanto. All’epoca tutti i giornali del mondo fecero servizi sulla villa e Sofia Loren. La presenza di Carlo Ponti e della Loren permise di far conoscere Marino nel mondo”.

Due cuori e una residenza principesca: ‘dolce vita’ ai Castelli Romani

In effetti, leggenda vuole che quando la Loren sposa il produttore cinematografico Carlo Ponti conosciuto nel 1950, lui le promette che la porterà a vivere nella dimora più bella del mondo. La promessa si concretizza all’inizio degli anni Sessanta quando la coppia si trasferisce nella sontuosa villa del XVI secolo, Villa Sara Gabrielli a Marino. “Sono arrivati nel 1961 e hanno comprato la villa: ero stato appena eletto sindaco e avviai una serie di contatti”. Forse  Carlo Ponti ha avuto modo di conoscere quella villa perché è nota negli ambienti cinematografici: è proprio del 1960 un film del regista Lattuada, I dolci inganni, tra l’altro trampolino di lancio dell’allora 15enne Catherine Spaak. Uno dei protagonisti della pellicola sta ristrutturando un’antica villa a Marino, che è proprio la settecentesca Villa Sara-Gabrielli, all’epoca piuttosto fatiscente. Di fatto Ponti che come racconta Santarelli è uomo dal multiforme ingegno, sempre operoso, uno che ama reinventarsi anche come architetto, inizia a restaurare la villa barocca dotata di 50 stanze, la ristruttura  trasformandola in una residenza principesca: la decora con arredi opulenti, opere d’arte di grandi dimensioni, tessuti damascati e lampadari enormi. Villa Sara diventa il centro di una ‘dolce vita’ alternativa a quella di via Veneto.

A un passo dalle suggestioni dell’Appia Antica, è punto di ritrovo del jet set internazionale: vi soggiornano star quali Richard Burton e Liz Taylor, Gregory Peck, Marlon Brando, Antony Quinn, Kirk Douglas. E poi vi trascorrono giornate i registi Federico Fellini, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, gli attori Alberto Sordi e Silvana Mangano. Al culmine di tanto splendore, nel 1964 la rivista americana Life dedica un ampio servizio fotografico alla villa e ai suoi proprietari, il produttore e la diva già premio Oscar per La Ciociara nel 1960. Gli scatti realizzati dal celebre fotografo Alfred Eisenstaedt nell’estate del 1964 ritraggono Sofia nella splendida dimora mentre si rilassa nella camera da letto affrescata, coglie rose nel giardino, nuota nella  magnifica piscina fatta realizzare da Carlo Ponti che fa pure ampliare il parco ottocentesco. La tenuta della villa di circa 7 ettari, ospita prati, cascate e giochi d’acqua, una stalla, un acquedotto, un campo da tennis e un frutteto. Tutto è ‘beatitudine’, per usare un’espressione di Sofia.

La coppia vi abita fino al 1977 quando a seguito di guai giudiziari e fiscali si trasferisce negli Stati Uniti.

Cittadina onoraria di Marino e madrina alla Sagra dell’Uva

Racconta Santarelli: “Sofia Loren aveva un rapporto molto bello con la città di Marino. Ogni volta che l’abbiamo chiamata per manifestazioni di ogni genere, vitivinicole, culturali, sportive, non ha mai detto di no. Forse non la si vedeva fare la spesa per le strade del borgo, ma alle iniziative pubbliche non si è mai tirata indietro”. Nel 1961 Santarelli la elegge cittadina onoraria di Marino e nel 1967 è madrina dell’evento più importante della città, la Sagra dell’Uva, che quest’anno giunge alla 100esima edizione. “Alla prima sagra cui partecipò Sofia, quella del 1961 venne anche l’allora ministro del Turismo Alberto Folchi, ma ci rimase molto male perché tutta la gente seguiva Sofia ignorandolo completamente”.

Sofia ha sempre risposto alle ‘chiamate’ di Santarelli sia come sindaco che come Presidente di Regione: “Partecipava a tutte le manifestazioni, è stata sempre splendida ed affettuosa”. L’ultima in qualità di madrina di Italia ‘90 per dare il calcio di inizio agli allenamenti della Nazionale in occasione dei Mondiali. “L’idea di portare la Nazionale di Calcio a Marino fu mia, coinvolgendo Luca Cordero di Montezemolo e l’allora allenatore Azeglio Vicini. Accogliemmo Sofia allo stadio di Marino e fu lei a dare il  primo calcio il 4 giugno del 1990”.

A lezioni di politica da Carlo Ponti tra un’anteprima di film e l’altro

Racconta ancora Santarelli che i rapporti della sua famiglia con la famiglia Ponti “erano talmente forti che tutte le domeniche eravamo da loro”. Giovanissimo sindaco, andava a lezioni di politica da Carlo Ponti, lezioni s’intende informali che però non ha mai scordato. “Aveva rapporti con tutti gli statisti del mondo. Mi diceva: caro Giulio se tu vuoi fare politica devi andare a New York perché ciò che oggi succede a New York dopo vent’anni arriva in Italia”.

In occasione della costruzione di un’acciaieria in Calabria, Ponti commentò: “Se invece venisse finanziata la costruzione di 500 alberghi, la Calabria diventerebbe la California italiana”. E sul debito pubblico italiano: “Bisognerebbe appaltare la faccenda del Bilancio a 20 ragionieri svizzeri e si risolverebbe la questione”. In villa Carlo Ponti ha fatto anche realizzare una sala proiezioni e così a ogni uscita di un film spettatori d’eccezione sono Santarelli e la moglie Adriana.

I guai giudiziari

Il periodo della vita marinese si conclude nel modo peggiore, eppure a suo modo molto cinematografico. Nella sua lunga vita, infatti, Sofia Loren ha conosciuto anche guai giudiziari: è stata una delle prime star internazionali  ad essere accusata di evasione fiscale con il marito che difende e segue nell’esilio americano a Los Angeles. Poi il clamoroso arresto a Fiumicino per frode finanziaria nel 1982 che le costa 17 giorni di carcere a Caserta. Verrà definitivamente scagionata solo nel 2013 dalla Corte di Cassazione. I suoi guai con il fisco italiano iniziano con la dichiarazione dei redditi del 1974 che la Loren presenta congiuntamente al marito in cui si esclude per quell’anno l’esistenza di proventi e spese poiché gli incassi per i film ai quali stava lavorando arriveranno negli anni successivi.

“Nel 1977 mi chiamò Carlo Ponti, stavano attendendo che Sofia avesse la grazia, nessuno fino a quel momento in Italia era andato in carcere per evasione fiscale. Interpellai l’allora ministro della Giustizia, Clelio Darida, chiedendo il perché del ritardo. Mi disse di rivolgermi alla presidenza della Repubblica. Andai da Tonino Maccanico, segretario del presidente Sandro Pertini, che a sua volta mi disse di aspettare l’arrivo della pratica dal ministero di Giustizia. Ma che mi stai prendendo in giro? dissi allora io a Darida che alla fine mi rispose: Giulio io servo la corona, se me la chiedono gliela mando”.

La passione per il cibo anche in carcere 

“Durante la detenzione Sofia aveva fatto una cena a tutte le carcerate facendo arrivare i pasti da fuori. L’allora direttore del carcere la chiamò e le disse che non poteva più utilizzare una lira per aver speso tutti i fondi. Ci rimase malissimo”. Il ritorno alla vita normale fu traumatico: “Quando un giorno mi aprì la porta tremava perché credeva fossero i carabinieri”.

La passione per il cibo Sofia l’ha incanalata in un libro ‘In cucina con amore’, primo best seller del genere di cui conserva una copia anche la famiglia Santarelli. Dopo un lungo periodo di abbandono e declino, morto Carlo Ponti nel 2007, qualche anno fa la villa messa in vendita dalla figlia, l’avvocato Guendalina Ponti, è stata acquistata da Antonio Angelucci, politico, imprenditore della carta stampata e della sanità laziale.

Sarebbe bello se a Marino rimanesse traccia del passaggio di Sofia Loren, diva senza tempo, orgoglio italiano nel mondo, celebrata fino a ieri Los Angeles e in America. Non solo negli Stati Uniti o in Svizzera: ai Castelli Romani ha vissuto tanta parte della sua vita a dir poco romanzesca.

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