Politica

Grottaferrata – “La politica non è una porta girevole”, il j’accuse di Andreotti dopo il caso dei presidenti delle commissioni

GROTTAFERRATA - Primo Consiglio comunale del Sindaco Mirko Di bernardo

Dopo la turbolenta vicenda dell’elezione dei presidenti alle commissioni consiliari del Comune di Grottaferrata, che ha confermato Federico Pompili e Pierfranco Trovalusci, i due dissidenti dell’amministrazione Di Bernardo, arriva la pesante critica del consigliere di minoranza, ed ex sindaco, Luciano Andreotti.

Cosa succederà adesso? Verranno confermati i presidenti o ci sarà un nuovo azzeramento in vista causato dal malcontento di chi, in maggioranza, doveva invece essere eletto presidente?

Staremo a vedere, nel frattempo pubblichiamo il j’accuse di Luciano Andreotti.

“Sono diversi gli argomenti di questi giorni, al centro del dibattito politico della nostra Città – scrive Andreotti – dunque colgo l’occasione per porre l’attenzione sui metodi di governo praticati da questa amministrazione a guida Di Bernardo. Un’amministrazione che ha mal digerito la nomina a presidenti di commissioni consiliari di due consiglieri di maggioranza non graditi dal Sindaco con i voti dell’opposizione.

Situazione che ha generato la violenta reazione di chi doveva essere eletto presidente e che per questo oggi pretende dal Sindaco quanto “pattuito”. Come consiglieri di opposizione siamo sempre in prima linea per smascherare il trasformismo ed il consociativismo della Maggioranza Di Bernardo che ha ampiamente tradito il mandato elettorale si è tolta la
maschera di democratico.

(Si è mostrato per quello che è, un politicante di dubbio livello).

Questa è una classe dirigente che non garantisce il rispetto e l’ordinato svolgimento democratico degli organi consiliari previsti nello Statuto e nel Regolamento Comunale (vedi azzeramento Commissioni ed elezione dei presidenti), ma anzi li piega o tenta di modificarli ai propri interessi politici di parte, da utilizzare quale ricompensa per gli insofferenti consiglieri comunali di maggioranza, sempre in cerca di ruoli e di visibilità.

Questa cultura politica di sostenere qualcuno e farsi sostenere da qualcun’altro, a tutti i livelli, non porta a nulla di buono. Non cercano di risolvere i dissidi, le divergenze all’interno della loro maggioranza con il dialogo e la condivisione per trovare un punto di caduta, di equilibrio al contrario costoro usano metodi punitivi o di isolamento politico o di “mercato delle vacche”. Ma qual è la vera ragione che porta a tutto ciò?

Interessi di parte, carrierismo politico, incarichi sovra comunali? Svendere Grottaferrata a qualcuno?

La responsabilità politica di questo metodo, che avvelena i pozzi della democrazia, è in capo al sindaco Di Bernardo che pur di restare in carica, a seguito delle divisioni della sua Maggioranza,
ha alimentato, ricercato e promosso in questi due anni i cambi di casacca, le giravolte dei consiglieri comunali, il passaggio dalla minoranza alla maggioranza in spregio al voto espresso dai
cittadini, non fidandosi neanche della sua ombra.

Sembra di stare all’ingresso dell’Grand Hotel “ Comune di Grottaferrata” con le sue allettanti Porte Girevoli. Dove si entra e si esce senza vergogna, senza onore anzi c’è chi entra poi esce poi rientra.

Arrampicandosi sugli specchi della politica per giustificare e motivare le loro scriteriate scelte. Lo stesso sindaco Di Bernardo non è esente da “giravolte” politiche, in questi anni ne ha cambiate di aree e riferimenti politici, a seconda delle convenienze personali e dei suoi sodali.

La Politica è fondata sui valori e non sulle “Porte Girevoli”. Del resto nel Pd locale, fautore di questa maggioranza, non è rimasto nessuno a porre la questione dell’etica della politica e dell’etica delle competenze. Sono tutti sulla Giostra. In questo clima politico, le esternazioni del sindaco Di Bernardo nelle assemblee consiliari sono sempre più preoccupanti e vessatorie nei confronti non solo dei consiglieri ma anche nei confronti delle istituzioni comunali.

Rischiamo seriamente di ritrovarci con un Consiglio Comunale meno libero e più sottomesso ai voleri di chi oggi comanda, assecondato da consiglieri/assessori privi di personalità e che anzi dovrebbero governare la nostra comunità in modo imparziale e democratico.

Il “revolving door” (porta girevole) dei consiglieri comunali viene gratificato con incarichi/deleghe nella amministrazione comunale purchè siano di stampella al traballante Sindaco. Non conta se si viene da destra o sinistra, siamo nel “Campo Largo” perbacco. Di tutta un’ erba un fascio. Grottaferrata non si merita tutto ciò. Il fenomeno della porta girevole, a mio avviso, solleva dubbi sull’indipendenza e l’imparzialità degli amministratori, che può degenerare in pratiche corruttive e ad un intreccio di relazioni che rende opaca la separazione tra interessi pubblici e privati.

Questi comportamenti politici (le giravolte, il consociativismo, l’arrivismo) possono avere un impatto diretto sulla percezione della legalità e della imparzialità amministrativa nei cittadini di Grottaferrata portando ad aumentare il distacco tra gli stessi e le istituzioni.

Del resto – ha concluso il consigliere – non ci si poteva aspettare altro da questa maggioranza e da questo sindaco nati dalle firme depositate notte tempo presso un notaio per sciogliere un consiglio democraticamente eletto e far cadere un Sindaco che ha sempre combattuto questi metodi consociativi ed antidemocratici”.

Luciano Andreotti consigliere comunale

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