Potrebbe schiarirsi ulteriormente nelle prossime ore l’orizzonte politico in vista delle elezioni Comunali di Rocca di Papa.
Domenica 14 e lunedì 15 maggio le elezioni amministrative porranno fine alla fase commissariale – apertasi a seguito della sfiducia alla Sindaca Veronica Cimino – con la designazione del nuovo Sindaco democraticamente eletto. Ad oggi però ancora non sono stati definiti tutti i nomi, come pure gli schieramenti, che troveranno posto sulla scheda elettorale.
Se Francesco De Santis, il giovane amministratore che fu tra gli autori della fine dell’Amministrazione Cimino, è l’unico nome ad oggi ufficiale, con l’appoggio del Partito Democratico, sul fronte del centrodestra, i vari annunci in merito all’individuazione di un nome di alto profilo condiviso da tutti i segretari politici dei partiti locali, pare siano caduti nel vuoto, e secondo i beninformati sarebbe sempre più vicina l’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Massimiliano Calcagni, benvisto dai vertici del Partito di Fratelli d’Italia.
Sarà poi da valutare come reagiranno i circoli locali, i cui rappresentanti (Gino Del Nero, per Fratelli d’Italia, Cinzia Botti per la Lega, Enrico Botti per Forza Italia e Massimo Saba per l’Udc) avevano messo nero su bianco la propria contrarietà alla candidatura di Calcagni. A quel punto potrebbe rimanere valido anche il nome di Simone Pizziconi, proposto da Gino del Nero, che pure si era detto pronto.
In vista del prossimo appuntamento di aprile, quando, ad un mese esatto dal ritorno alle urne, si dovranno presentare ufficialmente i candidati e tutte le liste in loro sostegno, pare si stia organizzando anche l’ex Sindaca Veronica Cimino, che potrebbe ritentare la corsa allo scranno più alto in Consiglio comunale, dopo lo smacco subito con le dimissioni firmate da dieci consiglieri di cui 4 della sua maggioranza.
Potrebbe propendere verso Cimino anche il Movimento 5 Stelle, che, al pari della Sinistra, non ha sottoscritto l’accordo messo sul tavolo dal Pd con il candidato De Santis. “Avevamo avviato un tavolo di concertazione basato sui contenuti più che sui nomi, ma poi il Partito Democratico ci ha messo dinanzi ad un accordo che non è stato concertato” ha riferito in merito Marco D‘Antoni, del M5S, che ha riferito di aver intavolato altre trattative, lasciando comunque spiragli per una possibile convergenza in vista di una coalizione ampia.
Le prossime ore potrebbero dunque essere decisive, dal momento che i tempi – considerate anche le festività pasquali – iniziano a stringere.
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