Ambiente

Aeroporto Ciampino, interpellanza parlamentare dal M5S. Ma le risposte del Governo non soddisfano

ciampino aeroporto

Il 21 marzo 2023, il Governo ha risposto alla Camera all’interrogazione parlamentare n° 2-00069 Iniziativa a tutela della salute dei cittadini del comune di Ciampino (Roma), in relazione all’inquinamento acustico e atmosferico prodotto dalle attività dell’aeroporto civile ivi ubicato, presentata, a prima firma, dall’On. Sergio Costa (M5S) e co-firmata dagli On.li Alfonso Colucci, Ilaria Fontana, Daniela Morfino e Patty L’Abbate, esposta in aula dall’On. Alfonso Colucci (tutti appartenenti al M5S).

L’On. Alfonso Colucci, nella sua esposizione all’aula dell’interpellanza e poi nella sua successiva replica al Governo, ha illustrato come sia urgente e necessaria, per la popolazione residente, l’attuazione di azioni di risanamento dell’inquinamento acustico prodotto dal locale aeroporto di Ciampino.

L’on. Colucci ha anche fatto rilevare che l’incremento dell’operatività dell’aeroporto ha certamente generato un importante impatto acustico sul territorio, con conseguenze sulla salute della popolazione e la crescita di un forte contenzioso con i cittadini dei comuni colpiti di Ciampino, Roma e Marino. Secondo il relatore, “si deve al meritorio lavoro di Arpa Lazio, che già dal 2008 ha attivato un monitoraggio in continuo, con centraline fisse, del rumore aeroportuale e dell’inquinamento dell’aria, la conoscenza della difficile situazione ambientale nella quale si trovavano i residenti. Questa conoscenza ha facilitando anche le indagini epidemiologiche ‘Sera’ e ‘Samba’ sulla situazione sanitaria dei cittadini esposti, condotte dall’Istituto Epidemiologico Regionale, che hanno evidenziato rischi per la salute, soprattutto nei bambini“.

Quello dell’aeroporto di Ciampino è un caso particolarmente importante, in quanto, fino al momento del vigoroso sviluppo dei voli low cost a partire gli anni ’90, con una crescita esponenziale dei voli, il rapporto tra aeroporto e popolazione si era mantenuto pacifico. A partire dal 1999, la realizzazione di opere nell’aeroporto è proceduta in parallelo a una crescita esponenziale dei voli.

Nel 2018 si è attivato il Ministero dell’Ambiente, con l’allora ministro Sergio Costa, il quale, in coerenza con la normativa nazionale di tutela dall’inquinamento acustico, ha emanato il Decreto Ambiente n° 345 del 2018, i cui elementi salienti prevedono: riduzione del 30% del numero di voli commerciali (dai circa 100 attuali al giorno a 65 al giorno); blocco del volo notturno; graduale sostituzione degli attuali velivoli Boeing 737-800 con nuovi velivoli Boeing a minore impatto acustico, nonché il risanamento acustico presso gli edifici scolastici esposti alle emissioni acustiche dei velivoli, sia in fase di atterraggio che di decollo. L’attuazione del decreto è stata fortemente contrastata presso TAR e Consiglio di Stato, soprattutto dalla compagnia aerea Ryanair, e solo a ottobre 2021 è stata emessa la sentenza finale del Consiglio di Stato, che respinge totalmente le motivazioni di Ryanair e rende il Decreto totalmente applicabile.

La risposta del Governo, rappresentato dalla sottosegretaria di Stato Fausta Bergamotto, ha lasciato del tutto insoddisfatto l’On. Colucci, il quale chiedeva al Governo cosa intendesse fare il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per “fornire adeguate garanzie a tutela della popolazione di Ciampino” e quali iniziative di competenza intenda intraprendere nei confronti dell’ente gestore in merito alla necessità di ottenere l’effettiva riduzione del 30% del numero dei voli commerciali fino a 65 al giorno, al mancato azzeramento del numero dei voli notturni e quali iniziative di competenza intenda intraprendere nei confronti dell’ente gestore AdR in relazione alla sostituzione degli attuali velivoli con quelli di nuova generazione, meno inquinanti.

Come cittadini residenti nei Comuni di Ciampino, Roma e Marino colpiti dall’inquinamento di origine aeroportuale – dichiara il CRIAAC, Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino –, non possiamo che ringraziare l’On. Sergio Costa e i co-firmatari di questa interrogazione per aver messo in luce, con grande chiarezza, la perversa dinamica che ha trasformato un aeroporto centenario a scarso traffico in un grave problema ambientale per tutto il territorio circostante. Dobbiamo la nostra gratitudine a tutti coloro, persone, associazioni, enti e istituzioni che hanno operato per contrastare l’indiscriminato inquinamento del territorio, operando, poi, per creare una soluzione normativa (il Decreto Ambiente n° 345/2018) utile a far rientrare l’aeroporto nei limiti normativi“.

Come cittadini colpiti dall’attività aeroportuale e a margine della risposta fornita dal Governo – scrive ancora il CRIAAC, vorremmo indicare alcuni aspetti non ci sono chiari:
– Per quanto riguarda il rispetto del limite giornaliero di 65 voli commerciali, vorremmo sapere se siano stati conteggiati i voli cargo, operati con i più grandi Boeing 767, che sono tra i 4 e i 6 al giorno. Così come vorremmo segnalare che ogni giorno, tra i voli schedulati, ci possono essere da 4 fino a 20 (tra arrivi e partenze) voli business operati da compagnie aeree specializzate, di cui qualcuna dispone anche di centinaia di aerei: anche questi non andrebbero conteggiati tra i 65 voli commerciali?
– Per quanto riguarda i ‘casi eccezionali e di forza maggiore’ che possono infrangere il divieto di volo notturno tra le 23 e le 6, vorremmo segnalare che nel solo 2022, con dati provenienti dal sito di AdR, abbiamo registrato 653 arrivi dopo le 2, di cui 255 arrivati dopo le 23.30“.

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