C’è stato mistero per quasi tutto il giorno rispetto a quanto immortalato questa mattina in centro a Genzano, dove una romana residente nella Città dell’Infiorata, che intorno alle 7.30 tornava da Albano, ha ripreso qualcosa di veramente strano.
Stupita di quanto si è palesato ai suoi occhi, Pamela (questo il suo nome, ndr) ha interpellato la nostra redazione, che da tempo si occupa del “Fenomeno UFO”, tramite una rubrica curata dal “nostro” Daniele Cataldi, da sempre appassionato e studioso del fenomeno.
Pur se stupefatti dinanzi alla traiettoria fulminea di una striscia apparsa e scomparsa velocemente, proveniente da Piazza Tommaso Frasconi e diretta verso via Garibaldi, ci siamo rivolti proprio a chi sapevamo avere le strumentazioni adeguate e l’esperienza per fornire una spiegazione a quanto, ad occhi inesperti, sembrava veramente misterioso.
Smentita subito l’ipotesi di un meteorite: “Quelli si vedono ad almeno 80 km di quota… non sotto alle nuvole e ad altezza degli alberi”, ha subito precisato Cataldi, in attesa di ricevere il filmato ad alta risoluzione.
Desideroso di andare a fondo si è fatto inviare il filmato in versione integrale e ad una risoluzione più alta, arrivando a stabilire quanto segue e smentendo qualsiasi ipotesi di Oggetto Volante Non Identificato (noto con l’acronimo inglese di UFO).
“Nella mattinata di giovedì 24 Novembre – ha evidenziato Daniele Cataldi nel suo “Diario” di segnalazioni – venivo contattato dal Direttore di Castelli Notizie, Daniel Lestini, il quale mi informava che a Genzano di Roma (RM), questa mattina, era stato registrato il passaggio di un fenomeno insolito, immortalato da una camera a bordo di un’auto. Come sempre, in questi casi, il giornale ha chiesto il mio parere sulla registrazione e ciò che segue è l’analisi di alcuni fotogrammi estrapolati dal video:
1) Fotogramma originale:
2) Fotogramma elaborato con il filtro “Curvatura Tono”:
3) Fotogramma elaborato in cui si mette in evidenzia la struttura dell’oggetto in movimento
“I fotogrammi ci spiegano molto bene ciò che è stato registrato, ovvero quello che appare essere un uccello in volo planato, almeno nel tratto di cielo caratterizzato dal fotogramma in oggetto.
Si osserva molto bene l’imponta che l’uccello ha lasciato (per velocità) sul fotogramma, in cui le ali, il corpo e il becco sono visibili almeno come impronta, giacché la risoluzione dell’apparecchiatura fotografica non ha consentito un maggiore dettaglio. In questo caso si osservano numerose impronte che vanno a coincidere con la traiettoria del volatile nel cielo, effetto causato proprio dal tipo di apparecchiatura utilizzata.
Nulla di anomalo dunque; in ogni caso va sempre analizzato il filmato e le caratteristiche dello stesso, giacché ogni apparecchiatura fornisce delle immagini specifiche, che sono il risultato di settaggi, caratteristiche hardware e software che non dobbiamo mai sottovalutare.
Fenomeni come questi, sono molto comuni, specie quando riprendiamo a lunga distanza, in casi in cui tra l’apparecchiatura e il cielo inquadrato può transitare qualsiasi cosa, come volatili, uccelli, palloncini, semi volanti (come quelli del Dente di Leone ad esempio) e quant’altro.
L’analisi in “falsi colori” delle immagini è fondamentale per mettere in evidenza quei particolari cromatici che altrimenti sarebbero quasi invisibili o poco visibili all’occhio umano, dunque in considerazione di questo, l’analisi elettronica delle immagini va sempre eseguita”.
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