Attualità

Albano – Il liceo Foscolo alla presentazione del Premio Colasanti-Lopez con il corto “Volevo solo divertirmi”

Si è svolto martedì, 18 ottobre, presso lo spazio “Lazio Terra di Cinema”, all’interno della 17° Festa del Cinema di Roma, l’evento di presentazione della nuova edizione del Premio Colasanti – Lopez istituito dalla Regione Lazio in collaborazione con la IX Commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio e curato dall’Ufficio cinema – Progetto ABC Lazio, in memoria delle vittime del massacro del Circeo del 1975, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, e rivolto alle ragazze e ai ragazzi delle Scuole secondarie del Lazio.

Il premio, fin dalla sua prima edizione del 2019, ha lo scopo sensibilizzare e far riflettere delle giovani generazioni sulle tematiche  della violenza di genere e del linguaggio d’odio,  incoraggiando la produzione creativa e il protagonismo delle studentesse e degli studenti tramite elaborati scritti (racconti, poesie, saggi), materiale audiovisivo (videoclip, spot, cortometraggi), creazioni artistiche (disegni, dipinti, fotografie, fumetti) e prodotti musicali di qualsiasi genere musicale (ad esempio, rap, rock, pop, classica). Per i progetti vincitori un voucher da 5mila euro per l’acquisto di materiale scolastico a supporto della didattica. Quest’anno per i licei e istituti tecnici superiori partecipanti sarà possibile inviare domanda entro il 28 febbraio 2023.

All’evento di presentazione – moderato dalla giornalista televisiva Roberta Serdoz – presso lo spazio dedicato al Cinema della Regione Lazio, erano presenti: Eleonora Mattia (Presidente IX Commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio Regione Lazio); Giovanna Pugliese (Delegata Cinema del Presidente della Regione Lazio); Michela Cicculli (Presidente della Commissione Pari Opportunità di Roma Capitale); l’attrice Lidia Vitale, madrina della manifestazione, la quale ha letto nell’occasione l’emozionante e dirompente Arringa dell’avvocata Tina Lagostena Bassi nel famoso “Processo per stupro” (1979), il primo processo ripreso dal vivo dalle telecamere Rai.

Presenti alcune scolaresche degli istituti partecipanti e vincitrici del Premio alla scorsa edizione del 2021. Tra queste il Liceo Ugo Foscolo di Albano al quale lo scorso anno è andato il premio per la categoria “Materiale audiovisivo” con il cortometraggio  “Volevo solo divertirmi”. Il corto vede protagonisti quattro ragazzi adolescenti alle prese con la partecipazione ad una festa di Istituto alla quale una delle due ragazze sarebbe stata costretta a non andare per “gelosia” del proprio fidanzato. Le scene raccontano di una storia di violenza che si consuma con le parole, gli atteggiamenti di prevaricazione dell’uomo sulla donna e l’assoggettamenti di quest’ultima al volere maschile ancora presenti anche tra i più giovani. Applausi e apprezzamenti hanno sugellato la proiezione del video clip, al quale è susseguita l’esibizione sul palco della studentessa Gaia Bitocchi del Liceo Democrito di Roma, anche lei premiata nella passata edizione con la categoria canzone.  “Briciola” è il titolo del suo singolo che racconta il senso di impotenza di una persona vittima di violenza. Presenti nella giornata anche l’Istituto Volta di Tivoli, partecipante ma non vincitore del riconoscimento. 

Le toccanti testimonianze dei parenti delle vittime: il  fratello di Donatella, Roberto Colasanti e la sorella di Rosaria, Letizia Lopez hanno concluso l’evento con il ricordo ancora forte delle loro due sorelle. Roberto Colasanti ha letto una delle poesie che componeva Donatella, sopravvissuta al dramma del Circeo in cui invece trovò la morte la sua amica e compagna di studi, Rosaria Lopez.

“Un orgoglio la presentazione della nuova edizione del premio dedicato a Donatella Colasanti e Rosaria Lopez. Da cinque anni, grazie ad un emendamento alla legge di bilancio, che mi vede prima firmataria, la Regione Lazio ha deciso di investire su questo tema e di farlo con i ragazzi e le ragazze per riaffermare il ruolo della scuola nella sfida, che è prima di tutto culturale, contro quei pregiudizi e quel modello di pensiero che colpevolizza la donna e permette, nel silenzio generale, che la violenza si diffonda ed entri nelle nostre vite, fino agli esiti più tragici, ha dichiarato in una nota Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione Pari opportunità del Consiglio regionale del Lazio.

“Abbiamo deciso di portare questa terribile storia in tutte le scuole del Lazio perché vogliamo tenere viva la memoria, il ricordo di Donatella e Rosaria e del loro grande sacrificio. Solo, infatti, grazie alla battaglia processuale di Donatella che la violenza sessuale non è più un reato contro la morale ma contro la persona. Donatella, che si finse morta, è l’icona della sopravvissuta. Loro sono la storia. Una storia che purtroppo si ripete ogni qualvolta siamo obbligate a sentire frasi del tipo “Se l’è cercata”, “Come era vestita?” Una storia che non ci stancheremo mai di cancellare e riscrivere nel modo giusto, ripetendo fino allo sfinimento che lo stupro ha un solo colpevole e una sola causa: lo stupratore”.  Così ha concluso la Consigliera regionale del Partito Democratico Eleonora Mattia.

Le dichiarazioni di Giovanna Pugliese, delegata della Regione Lazio al Cinema: “Dallo scorso anno abbiamo istituito come Regione Lazio insieme alla consigliera Eleonora Mattia, il premio in memoria di Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, rivolto alle scuole superiori per sostenere progetti di sensibilizzazione contro la violenza di genere. Quanto accaduto quasi 50 anni fa al Circeo ha segnato un momento cruciale nella storia della cronaca nera del nostro Paese per la brutalità dei carnefici e per la casualità delle vittime, e allo stesso tempo rappresenta un episodio che deve essere ricordato perché la violenza contro le donne ancora oggi è un fenomeno troppo sottovalutato. Noi invece vogliamo non solo ricordare le vittime, ma lavorare, soprattutto con le giovani generazioni, per diffondere concetti come l’importanza della parità fra generi e anche fra ceti sociali diversi, diventando protagonisti di un cambiamento culturale e sociale che non giustifichi mai la violenza di genere e la combatta con ogni mezzo possibile”.

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