Sanità

Ospedale di Velletri: il 3 agosto, in Regione Lazio, il consigliere Righini (FdI) tornerà a battersi per salvarlo dalla lenta agonia

Giancarlo Righini Ospedale Velletri

Le sorti del bistrattato Ospedale di Velletri torneranno sotto la lente del Consiglio regionale del Lazio, che in apertura della seduta consiliare di mercoledì 3 agosto vedrà il consigliere Giancarlo Righini riaccendere nuovamente i riflettori sul nosocomio veliterno.

Sarà ancora una volta l’esponente di Fratelli d’Italia, quindi, come avvenuto più volte in questi anni, a proseguire la sua lotta di salvaguardia e tutela del presidio ospedaliero di via Orti Ginnetti, messo sempre più a repentaglio dalle “sforbiciate” delle Giunte Zingaretti, con la complicità della ASL Roma 6 e il sostanziale silenzio dell’Amministrazione veliterna, asserragliata dietro la foglia di fico delle competenze, ed incapace, nei fatti, di rivendicare una maggiore attenzione nei confronti dell’Ospedale cittadino.

Singolare (ma certamente significativo circa il disinteresse mostrato dalla maggioranza regionale nei confronti di un Ospedale falcidiato dalla continua chiusura di reparti e servizi) che all’ordine del giorno della seduta verrà discussa l’Interrogazione a risposta immediata che il Consigliere Righini ha depositato addirittura il 1° marzo del 2021, quasi un anno e mezzo fa, concernente l’allora paventa chiusura del reparto di Urologia, nel frattempo divenuta definitiva.

Un anno e mezzo in cui, nonostante la ferrea battaglia portata avanti dallo stesso Righini, sostenuta da altri esponenti del centrodestra cittadino, è continuata l’emorragia di reparti e servizi, con la definitiva chiusura del Punto Nascita e la soppressione di altri, fino ad arrivare alla novità di questo agosto, con la chiusura, a partire da ieri, lunedì 1° agosto, del servizio di Guardia medica per Ostetricia e Ginecologia.

Dopo aver presentato svariate interrogazioni consiliari e voluto fortemente ben due Audizioni della Commissione Sanità (una delle quali ospitata proprio all’interno del presidio ospedaliero di via Orti Ginnetti) il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia continuerà quindi nel tentativo di salvare l’Ospedale da quella “morte per asfissia” da cui ha messo tutti in guardia, in tempi non sospetti, e che sta provando in ogni modo a scongiurare.

Righini tornerà a porre in evidenza il costante impoverimento di un Ospedale che continua a sfaldarsi mese dopo mese, sotto il peso del disinteresse col quale i vertici sanitari aziendali, di concerto con l’Amministrazione regionale del Lazio, continuano a far terra bruciata di reparti e servizi ospedalieri, mentre i vertici comunali continuano a tentennare con un attendismo infruttuoso, che mal si concilia con le evidenti intenzioni di rendere ancor più marginale il presidio ospedaliero di via Orti Ginnetti, sacrificato sull’altare di un Ospedale dei Castelli che ha sinora tradito le attese.

Righini Ospedale Velletri

“Fin qui si è proseguito con l’odiosa pratica di chiusura e spostamento di importanti Unità Operative, senza che vi sia mai stata un’inversione di tendenza, con la restituzione dei servizi sottratti”, ha dichiarato di recente Righini. “Con rammarico e rabbia costatiamo un ulteriore depauperamento, con sottrazione di altri reparti di eccellenza”, ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia, che al solito non le manderà a dire a chi, scientemente, ha da tempo deciso di penalizzare fortemente l’Ospedale “Paolo Colombo”, mettendo a repentaglio il diritto alla salute delle decine di migliaia di persone che potrebbero afferirvi. La chiusura di Urologia, che da reparto con tutti i crismi è diventato un mero ambulatorio, è apparso solo un tassello di un puzzle che da allora ha continuato a perdere altri pezzi e che sarà difficile ricomporre una volta fatti sparire i pezzi che lo componevano.

“La realtà dei fatti – ha più volte ribadito Righini – è sotto gli occhi di tutti ed è l’espressione del totale disinteresse di Zingaretti e compagni nei confronti della sanità locale, col continuo declassamento di un Ospedale di cui è messa in serio rischio la sua stessa sopravvivenza”.

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