Cosa vedere ai castelli romani

Castel Gandolfo: cosa vedere? Ville, Palazzi e Giardini da visitare e cosa fare in un giorno

Situato tra i Castelli Romani, Castel Gandolfo è annoverato tra i borghi più belli d’Italia. Celebre per essere la residenza estiva dei Papi, oggi la cittadina è una meta turistica ricercata grazie al suo patrimonio storico, culturale e naturalistico. Papa Francesco ha aperto al pubblico il Palazzo Pontificio, trasformandolo in un museo visitabile. Castel Gandolfo, affacciato sul Lago Albano, è un luogo ideale per una gita fuori porta da Roma, con un centro storico pittoresco e ville seicentesche. Insomma, su cosa vedere a Castel Gandolfo c’è solo l’imbarazzo della scelta: è bene quindi sapersi organizzare, anche quando abbiamo solo un giorno a disposizione per visitare il borgo gandolfino, senza dimenticare che Castel Gandolfo è il paese dei Castelli Romani più “cliccato” dagli stranieri

Castel Gandolfo, cosa vedere? Prima, un po’ di storia

Le origini di Castel Gandolfo risalgono all’antico sito di Alba Longa, una delle prime città della Lega Latina, fondata secondo la leggenda dal figlio di Enea, Ascanio (anche se dietro la nomea  di questa città potrebbe esserci molta invenzione). Nei dintorni sono stati rinvenuti resti di ville romane e repubblicane, come la Villa di Domiziano, i cui resti oggi sono sotto la sovranità dello Stato Vaticano. Il borgo medievale ha preso il nome dalla famiglia Gandolfo, che nel 1200 costruì un castello nella zona. Nel 1604, Papa Clemente VIII annesse Castel Gandolfo ai beni della Chiesa, facendolo diventare residenza estiva dei Papi.

Come raggiungere Castel Gandolfo

Situato a soli 25 chilometri da Roma, Castel Gandolfo è facilmente accessibile. È possibile raggiungerlo in auto percorrendo la via Appia Nuova direttamente dal centro di Roma, seguendo le indicazioni per Castel Gandolfo. Oppure si può arrivare in treno, utilizzando la linea Roma-Albano Laziale con fermata a Castel Gandolfo. La stazione si trova a metà strada tra il centro e il lago, con possibilità di raggiungere entrambi a piedi. I bus giornalieri partono dalla stazione Anagnina di Roma e fermano nei pressi del paese.

Dove parcheggiare

Per chi arriva in auto, una volta giunti sul posto, si può parcheggiare in prossimità del lungolago o nelle aree dedicate del centro storico, con tariffe che variano in base alla stagione.

La zona del lungolago, tra Via Spiaggia del Lago e Via dei Pescatori, dispone di parcheggi a pagamento tutto l’anno. Nel centro storico, è possibile parcheggiare lungo Via Vigna di Corte, Via Massimo d’Azeglio e Via Bruno Buozzi. I parcheggi in queste zone sono disponibili tutto l’anno. Un’altra opzione è il parcheggio coperto in Via Vigna di Corte con disco orario, che consente soste gratuite di 120 minuti.

Cosa vedere a Castel Gandolfo

Castel Gandolfo è ricco di attrazioni. Tra le più famose c’è il Palazzo Apostolico, ex residenza estiva dei Papi, oggi aperto al pubblico. I visitatori possono esplorare le stanze pontificie e i rigogliosi Giardini Vaticani annessi al complesso. Il centro storico, con le sue stradine acciottolate, è caratterizzato da ville e villini seicenteschi che testimoniano la storia aristocratica del borgo. Castel Gandolfo, inoltre, offre una vista mozzafiato sul Lago Albano, dove è possibile passeggiare lungo le rive o praticare sport acquatici.

Palazzo Pontificio e Giardini Barberini

Le Ville Pontificie di Castel Gandolfo rappresentano una delle attrazioni principali del borgo. Originariamente utilizzate come residenza estiva dai papi, queste ville sono oggi aperte al pubblico, con la possibilità di visitare il Palazzo Apostolico e i magnifici Giardini Barberini. Il palazzo, costruito nel XVII secolo per volere di Papa Urbano VIII, è situato su una collina che offre una vista mozzafiato sul mare e sul Lago Albano. Dal 2016, su decisione di Papa Francesco, è stato trasformato in un museo accessibile al pubblico. I visitatori possono esplorare le sale di rappresentanza, la galleria dei ritratti papali, e la camera da letto privata del papa. La visita comprende anche una collezione di oggetti storici legati ai pontefici, come automobili e costumi, accompagnata da un’audioguida multilingue.

I Giardini Pontifici, che si estendono per gran parte dei 55 ettari del complesso, offrono un’esperienza unica tra natura e storia. Progettati e ampliati nel corso dei secoli, i giardini includono diverse aree tematiche, come il Giardino della Madonnina e il Giardino del Belvedere, rinomato per le sue sculture e la vista panoramica. Tra le strutture più importanti vi è il criptoportico di Domiziano, risalente all’epoca romana, utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale per dare rifugio a famiglie locali. Il complesso comprende anche il Palazzo Cybo e il Palazzo Barberini, uniti ai giardini tramite un cavalcavia costruito nel 1929. Questi edifici, benché non visitabili direttamente, sono inclusi nei percorsi guidati che attraversano i giardini pontifici.

Infine, i giardini ospitano la Specola Vaticana, uno degli osservatori astronomici più antichi del mondo, con una vasta collezione di testi astronomici e meteoriti, tra cui un frammento lunare della missione Apollo XVII.

Villa Cybo e Villa Barberini

Villa Cybo prende il nome dal cardinale Camillo Cybo-Malaspina, che la acquistò nel 1717. Originariamente costruita come residenza privata dell’architetto Francesco Fontana nel XVIII secolo, la villa è nota per i suoi splendidi giardini, estesi per oltre 3 ettari. Il cardinale, grande appassionato di botanica, commissionò la realizzazione di boschetti, fontane e giochi d’acqua, che ancora oggi fanno parte del percorso di visita dei giardini pontifici.

Nel 1773, Villa Cybo venne annessa alla Villa Pontificia, creando un collegamento tra le due proprietà.

Villa Barberini è l’ultima delle principali costruzioni che compongono il complesso delle Ville Pontificie. Progettata nel 1635 da Gian Lorenzo Bernini per conto di Taddeo Barberini, nipote di Papa Urbano VIII, la villa si distingue per l’eleganza e l’imponenza delle sue strutture.

Situata in un’area ricca di resti archeologici dell’antica villa di Domiziano, Villa Barberini conserva ancora oggi tracce del criptoportico e del teatro romano, testimonianze di un passato glorioso. La villa stessa si erge su una sezione della villa albana di Domiziano, un vasto complesso costruito tra l’81 e il 96 d.C. e successivamente integrato nelle strutture delle ville pontificie.

La Villa Albana di Domiziano: un legame con l’antica Roma

I resti della Villa Albana di Domiziano, situati tra i comuni di Castel Gandolfo e Albano Laziale, rappresentano uno dei più importanti siti archeologici della zona. Costruita per volere dell’imperatore Domiziano, la villa si estendeva su un vasto terreno, comprendendo strutture come un ippodromo e un teatro. Dopo la morte dell’imperatore, la villa cadde in disuso e, col passare dei secoli, i suoi resti furono inglobati nelle costruzioni barocche.

Oggi, ciò che resta della villa di Domiziano può essere ammirato durante la visita a Villa Barberini, all’interno di un’area conosciuta come Antiquarium, dove sono esposti reperti e statue risalenti all’epoca romana.

Visite e biglietti: come pianificare la visita

Per visitare il Palazzo Pontificio e i Giardini Vaticani, è essenziale prenotare i biglietti con anticipo, specialmente durante i weekend e l’alta stagione. I biglietti possono essere acquistati direttamente dal sito dei Musei Vaticani e offrono diverse opzioni, tra cui il biglietto intero (tra 20 e 25 euro), ridotto per studenti e famiglie (tra 8 e 13 euro). Non mancano opzioni speciali per scuole e pellegrinaggi (da 4 a 13 euro).

Il biglietto gratuito per i Musei Vaticani è disponibile l’ultima domenica del mese, e in generale per bambini sotto i 7 anni, direttori museali, visitatori disabili (con invalidità superiore al 74%) e relativi accompagnatori, nonché titolari di tessere Icom/Icomos e docenti universitari. I disabili possono ottenere il biglietto gratuito con ingresso prioritario direttamente agli sportelli dei musei, presentando la certificazione.

Durante la visita, è importante seguire le regole del luogo, in quanto il Palazzo Pontificio è un luogo di culto. È richiesto un abbigliamento adeguato, che escluda pantaloncini corti, maglie senza maniche e scollature. Inoltre, non è consentito portare valigie, ombrelli di grandi dimensioni o utilizzare attrezzature fotografiche come cavalletti o aste per selfie. La visita include l’accesso alle aree principali del palazzo, con la possibilità di esplorare gli appartamenti privati del Papa, le sale di rappresentanza e la cappella privata affrescata.

Visita al Palazzo Pontificio e ai Giardini: tabella riepilogativa

Area Descrizione Note
Palazzo Pontificio Residenza estiva papale, ora museo aperto al pubblico Prenotazione obbligatoria
Giardini Pontifici Giardini storici e archeologici di oltre 55 ettari Include criptoportico
Ville Pontificie Complesso di edifici storici e azienda agricola Visita guidata disponibile
Specola Vaticana Osservatorio astronomico con collezioni storiche Prenotazione anticipata

Cosa vedere a Castel Gandolfo: la Chiesa di San Tommaso da Villanova e Piazza della Libertà

Un altro punto di riferimento imprescindibile è la Chiesa di San Tommaso da Villanova, situata nella Piazza della Libertà, il cuore del borgo. Progettata dal celebre architetto Gian Lorenzo Bernini su commissione di Papa Alessandro VII, questa chiesa barocca è un vero capolavoro dell’architettura del XVII secolo. All’interno, la pianta a croce greca e la cupola decorata con scene della vita di San Tommaso creano un’atmosfera solenne e suggestiva.

La piazza stessa, circondata da edifici storici come il Palazzo Pontificio e la Fontana del Bernini, diventa un punto di partenza perfetto per esplorare il centro storico.

La storica Fontana del Bernini è un’opera seicentesca attribuita, secondo alcune fonti, proprio al celebre architetto Gian Lorenzo Bernini. Tuttavia, ci sono dubbi sulla paternità dell’opera, che potrebbe essere stata realizzata anche da Borromini o Maderno. La fontana, caratterizzata da una struttura semplice ma elegante, è decorata durante il periodo estivo con fiori e piante, aggiungendo un tocco di colore alla piazza.

Cosa vedere a Castel Gandolfo? La prima cassetta postale del mondo è un pezzo di Storia

In Piazza della Libertà, cuore del centro storico di Castel Gandolfo, si trova la prima cassetta postale del mondo, risalente al 1820. Collocata tra il municipio e l’ufficio postale, è facilmente riconoscibile grazie alla targa commemorativa che ne segnala l’importanza storica.

Questa buca postale venne creata per risolvere i problemi di consegna della posta che affliggevano il piccolo borgo. Fino a quel momento, la corrispondenza destinata a Castel Gandolfo si fermava ad Albano Laziale, dove un incaricato, spesso analfabeta, si occupava della raccolta e della distribuzione, con frequenti smarrimenti e disguidi.

Fu grazie all’intervento del consigliere Angelo Antonio Iacorossi che si decise di creare questa cassetta postale, chiusa con una chiave, per garantire una gestione più sicura delle lettere. Questa soluzione innovativa rappresentò una vera e propria rivoluzione per l’epoca, e oggi rimane uno dei simboli più curiosi e storicamente rilevanti di Castel Gandolfo.

Lago Albano e belvedere

Non si può visitare Castel Gandolfo senza fare una passeggiata lungo il Lago Albano, spesso chiamato anche Lago di Castel Gandolfo. Si tratta del lago più profondo del Lazio, con una profondità massima di 170 metri.

Di origine vulcanica, con le sue acque limpide e le spiagge attrezzate, è l’ideale per rilassarsi nelle giornate estive. Dal borgo, diversi sentieri conducono fino alla riva del lago, permettendo di godere di un panorama mozzafiato dai vari belvedere situati lungo il percorso.

Il lago è anche perfetto per chi desidera fare una nuotata o semplicemente rilassarsi con una passeggiata lungo la riva. Le rive del lago, infatti, sono costellate di ristoranti e bar dove poter assaporare piatti tipici locali.

Il Lago Albano è anche un luogo perfetto per attività sportive come il windsurf, la vela e il kayak. Le sue acque sono state protagoniste delle Olimpiadi di Roma del 1960, durante le quali ospitarono le competizioni di canottaggio, e ancora oggi vengono organizzate gare di questo tipo.

La Chiesa della Madonna del Lago: un rifugio spirituale sul Lago Albano

A pochi chilometri dal centro di Castel Gandolfo, sulle rive del Lago Albano, sorge la Chiesa della Madonna del Lago. Questa piccola chiesa è una meta imperdibile per chi vuole combinare un momento di riflessione spirituale con una visita al lago. Costruita tra il 1966 e il 1977, per volere di Papa Paolo VI, la chiesa è stata edificata per rispondere alla crescente popolazione che si era stabilita intorno al lago a partire dal XX secolo. Le sue dimensioni modeste riflettono la comunità locale, ma la particolarità della sua architettura in cemento armato, che richiama la forma di un ventaglio, la rende unica nel suo genere.

La chiesa è attrezzata per le celebrazioni sia interne che esterne, grazie a un ampio spazio all’aperto destinato alle funzioni estive, quando la partecipazione dei fedeli è maggiore. La croce che sormonta l’edificio è simbolicamente legata al lago, ispirandosi alla metafora della “navicella del Principe degli Apostoli” che attraversa le acque.

Il luogo è perfetto per una breve pausa spirituale, immersi nel silenzio della natura che circonda il lago.

Il Villaggio delle Macine e il Ninfeo del Bergantino

Un’altra attrazione imperdibile del Lago Albano è il Villaggio delle Macine, un insediamento palafitticolo risalente all’età del bronzo, scoperto nel 1984. Il villaggio si estende per circa un ettaro e offre una testimonianza affascinante della vita preistorica nella regione. Si ritiene che il villaggio sia stato abbandonato circa 3.500 anni fa, quando il livello del lago si innalzò a causa di attività vulcanica. Questo sito archeologico è il più grande villaggio palafitticolo d’Italia e rappresenta un’importante testimonianza storica del territorio.

Sulle rive del lago si trova anche il Ninfeo del Bergantino, un sito archeologico risalente al I secolo d.C., associato alla villa albana dell’imperatore Domiziano. Si tratta di un ninfeo, ossia un edificio sacro dedicato alle ninfe, costruito all’interno di una grotta naturale. L’architettura e la disposizione degli spazi sono impressionanti: il bacino del ninfeo è profondo 25 metri e presenta un canale di sversamento verso il lago. Questo sito è noto anche come Bagni di Diana ed è un luogo perfetto per chi desidera scoprire l’eredità storica della regione.

Cosa fare a Castel Gandolfo in un giorno e cosa vedere assolutamente

Inizia la giornata con una visita al Palazzo Apostolico, l’ex residenza estiva dei papi, oggi aperto al pubblico come museo. Esplora le sontuose sale e i rigogliosi Giardini Barberini, che offrono splendide vedute sul Lago Albano. Prosegui con una passeggiata nel pittoresco centro storico, caratterizzato da stradine acciottolate, ville seicentesche e la storica Piazza della Libertà, dove puoi ammirare la prima cassetta postale del mondo.

Dopo un pranzo in uno dei ristoranti locali, dove potrai gustare piatti tipici come la porchetta e pasta alla amatriciana, scendi verso il lungolago per un po’ di relax. Puoi optare per una passeggiata panoramica o, se preferisci, noleggiare una barca o un kayak per esplorare il lago. Non dimenticare di visitare la Chiesa della Madonna del Lago per un momento di tranquillità.

Cosa mangiare a Castel Gandolfo: sapori autentici della cucina romana

Quando si visita Castel Gandolfo, non si può trascurare l’opportunità di assaporare la cucina tipica romana e i prodotti locali. Tra i piatti più rappresentativi troviamo la porchetta, servita fresca e preparata ogni giorno. Anche i salumi e i formaggi della zona sono prelibatezze che non possono mancare in un ricco antipasto, preferibilmente accompagnati da un bicchiere di vino bianco dei Colli Albani.

Per gli amanti della pasta, i piatti tradizionali romani come amatriciana, carbonara, gricia e cacio e pepe sono delle opzioni eccellenti, spesso preparate con pasta fresca. Infine, per concludere il pasto, consigliamo di provare le ciambelline al vino, dolci tipici della zona fatti con vino locale, perfetti per chiudere il pranzo con una nota dolce.

 

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