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Ciampino – La storia di Don Edoardo Limiti, dopo oltre 50 anni è andato in pensione il parroco tanto amato

La comunità di Ciampino saluta Don Edoardo

Il Consiglio comunale di Ciampino nell’ultima seduta di Consiglio comunale, ha approvato all’unanimità dei presenti la proposta di conferimento di cittadinanza onoraria a Don Edoardo Limiti, Parroco della Chiesa San Giovanni Battista dal 1965, che da sabato 14 settembre è andato “in pensione”.

Proprio ieri alle ore 18.30 si è tenuta la solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Mons. Vincenzo Viva, di immissione canonica del nuovo Parroco Don Gregorio Rincòn Atencio.
In tale occasione l’Amministrazione comunale, nelle mani della Sindaca Emanuela Colella, ha consegnato a Don Edoardo l’attestato di conferimento della cittadinanza onoraria alla presenza della comunità parrocchiale.

La comunità di Ciampino saluta Don Edoardo

Un legame forte e duraturo quello della comunità di San Giovanni Battista con lo storico parroco Don Edoardo

“Dopo più di 50 anni al servizio della comunità, della quale è stato fondatore, Don Edoardo lascia la comunità di San Giovanni Battista. Un’istituzione ciampinese che ha impresso un segno indelebile in una città che si è trasformata ed è cresciuta anche grazie al suo operato. 

Era il lontano 1965 quando don Edoardo Limiti fu ordinato sacerdote. Ai tempi della sua ordinazione sacerdotale era il parroco più giovane della diocesi di Albano così come oggi, 59 anni dopo, può vantare il primato di esserne il più anziano. Fin da subito svolse la sua attività sul territorio di Ciampino, che in quegli anni apparteneva ancora al comune di Marino.

La sua missione pastorale iniziò nella chiesa di San Luigi Gonzaga sulla via dei Laghi e continuò con la sfida di creare una nuova parrocchia poco distante, in via mura dei francesi, nell’allora quartiere Casabianca. È bene ricordare, proprio quest’anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario dalla fondazione del comune di Ciampino, che la zona in questione era principalmente occupata da terreni, vigne ed erano presenti poche case.

La comunità di Ciampino saluta Don Edoardo

Fu la determinazione dei pochi abitanti della zona, insieme a Don Edoardo, a far si che in quel quartiere potesse nascere una chiesa. Prima che iniziassero i lavori per la sua costruzione, le funzioni venivano infatti celebrate nelle case fedeli ed era proprio in queste abitazioni che si svolgevano anche gli incontri e le attività che permisero di dare vita alla nuova comunità. In pochi anni grazie alla continua raccolta fondi di quelle stesse persone che volevano veder nascere la chiesa, il sogno si trasformò in realtà e nel 1969 fu posata la “prima pietra” della parrocchia di San Giovanni Battista. La scelta di Giovanni Battista quale Santo patrono non fu casuale: richiamava infatti l’immagine del profeta, presente in una delle prime case in cui veniva celebrata la messa.

Gli anni successivi hanno segnato una continua evoluzione della parrocchia e del quartiere, contrassegnati, come furono, dalla realizzazione delle infrastrutture pubbliche, di nuove costruzioni, con il conseguente ampliamento del quartiere e della comunità. Nel 1975 la chiesa cambia aspetto grazie ai soldi raccolti, faticosamente, centesimo dopo centesimo, con la vendita di carta e ferro vecchio e nel 1991 si trasformò e venne ampliata fino a raggiungere le attuali dimensioni, grazie all’opera della famiglia Miucci.

Il rinnovamento continuo è stata una caratteristica fondante e presente in tutta l’attività pastorale di Don Edoardo. Le necessità cambiano e con esse la comunità, negli anni, si è adattata alle nuove esigenze, sia dal punto di vista spirituale che dal punto di vista degli spazi necessari a viverla. Sotto la luce della fede, la comunità di San Giovanni Battista si è evoluta sempre nell’ottica del sociale, per il benessere del quartiere e della popolazione ciampinese, con lo sguardo costantemente rivolto al futuro.

Il 2010 ha segnato un’altra importante tappa nella storia della parrocchia e della sua comunità: in via Londra venne costruito l’oratorio, un’importante opera per i giovani, una struttura moderna in grado di diventare fin da subito un punto di riferimento per molte generazioni di giovani della zona. Partire dai giovani della comunità per rinnovarsi, crescere ed evolversi.

Numerose sono le attività che in tutti questi anni hanno reso e continuano a rendere viva la comunità di San Giovanni Battista, tra queste vale la pena di ricordare, tra tutte, l’Oratorio e il catechismo, la corale e la scuola di musica “Note d’amicizia”, la Caritas parrocchiale, l’Università delle tre età, il teatro, la scuola di informatica, il coro dei piccoli e molte altre realtà fatte di persone che hanno camminato e che camminano insieme per il bene della comunità e per il suo futuro.

Raccontare in poche righe la storia della parrocchia di San Giovanni Battista è un’impresa ardua, perché dietro di essa c’è il sapore di un’Italia autentica, di altri tempi, fatta di persone, impegno per il sociale e lungimiranza. Del resto, quello di cui possiamo beneficiare oggi è il frutto degli sforzi che qualcuno ha fatto nel passato. Nostra è, invece, responsabilità di mantenere ciò che di buono si è fatto e di avere sempre nuove idee per chi verrà dopo di noi.

La testimonianza di Don Edoardo e il segno che ha lasciato nel quartiere e nella città di Ciampino è un esempio che deve spingere ognuno di noi a fare qualcosa verso il prossimo. Come molto spesso affermato da Don Edoardo, la parrocchia non è il parroco, perché la sua vera essenza, la sua anima sono tutte quelle persone che la rendono viva, che si impegnano in attività sociali, che mettono la loro fede al servizio degli altri. Al parroco spetta il compito di saper alimentare e guidare tutto questo cercando di fare sempre di più e sempre meglio.

La riconoscenza di tutta la comunità va, dunque, a Don Edoardo, per tutto quello che ha fatto per la parrocchia e per la città di Ciampino. A lui, i suoi parrocchiani vogliono far giungere il loro affetto e il più caloroso saluto, nonché l’augurio di anni sereni.

Inoltre, la comunità dei parrocchiani di San Giovanni Battista coglie l’occasione per dare il benvenuto a Don Gregorio, con l’augurio che possa raccogliere al meglio la preziosa eredità lasciata da Don Edoardo per guidarla verso un radioso futuro.

Piero Fasoli e Cristina Morganti

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