Cronaca

Castel Gandolfo – Sposi accolti da cori ultras della Roma, con la melodia di “Faccetta Nera”. Dal Comune: “Fatti gravi”

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“L’Italia è antifascista, Castel Gandolfo è antifascista, come ci ricordano anche la nostra Costituzione e la nostra storia”.  Lo ha ribadito il Comune di Castel Gandolfo in una nota stampa inviata a seguito di quello che su “La Repubblica” è stato definito “matrimonio fascista”, celebrato in piazza della Libertà l’altro pomeriggio.

Una funzione terminata con l’uscita degli sposi dalla Parrocchia Pontificia San Tommaso da Villanova, che si trova sulla medesima piazza sulla quale si affacciavano i pontefici, i quali sono stati accolti da alcuni invitati non (solo) con il classico lancio del riso, ma con fumogeni, striscioni della As Roma e cori ultras appartenenti proprio al tifo della Curva Sud giallorossa.

Immortalato è finito per essere il coro in voga negli anni del terzo scudetto, sulle note di “Faccetta Nera” (“As Roma, capitolina, tu sei l’orgoglio della gioventù romana, se qualche volta non vincerem, i tuoi colori sempre in alto porterem“) seguito, qualche secondo dopo (nel video “incriminato”) dal motto ‘‘Eia eia eia, alala”‘, che fu coniato da Gabriele D’Annunzio, che lo prese in prestito dai testi di Giovanni Pascoli, e d di cui si appropriò, in seguito, la propaganda fascista.

Tanto è bastato per passare dai cori di curva ai “cori che inneggiavano al fascismo”, che hanno fatto ben presto il giro dei social, finendo per accostare l’ideologia di estrema destra all’immagine della comunità del piccolo borgo dei Castelli Romani, già residenza estiva dei papi e sede del Palazzo Apostolico oggi aperto al pubblico come museo.

Dal Comune si è subito “sposata” (è il caso di dirlo) la pista del “matrimonio fascista”, con una dura nota di condanna, in cui si sono ribaditi i valori fondanti della democrazia, prendendo le distanze con fermezza da quanto è avvenuto.

La nota del Comune

“Castel Gandolfo è da sempre legata a valori di pace, fratellanza, accoglienza e democrazia, come racconta la sua storia legata a quella dei Papi. E la nostra piazza della Libertà ne è il simbolo per eccellenza. Qui tantissimi pellegrini sono venuti ad ascoltare le parole del Papa e oggi questa stessa piazza è il cuore pulsante della nostra vita culturale e di comunità e il suo nome non può essere infangato con episodi simili.

Fa male leggere che il nome della nostra Città sia associato al fascismo e a inqualificabili atti nostalgici. I fatti avvenuti, testimoniati da video che sono stati ripresi anche da testate giornalistiche nazionali, sono gravi sotto diversi punti di vista, primo fra tutti i cori fascisti in una piazza che porta nel suo nome il simbolo della Libertà contro ogni autoritarismo e forma di violenza.

Per questo il Sindaco Alberto De Angelis, la Giunta, il Presidente del Consiglio e i consiglieri comunali di maggioranza condannano apertamente e con fermezza quanto avvenuto nel pomeriggio di venerdì 13 settembre 2024, in piazza della Libertà a Castel Gandolfo e affermano che sarà loro impegno accertare con le autorità preposte la legittimità di quanto accaduto e gli eventuali reati commessi.

I fatti di venerdì ci impongono anche una riflessione su quanto fatto nella nostra comunità e sull’impegno che dobbiamo mettere nel difendere la democrazia. Non basta, dobbiamo fare di più per ribadire ancora e per sempre i valori positivi fondanti della nostra Repubblica, la nostra Costituzione, difendendo l’Italia e la nostra piazza della Libertà”.

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