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15 mesi senza Giulia Capraro – A Castel Gandolfo gli studenti hanno letto gli elaborati del Premio giornalistico in sua memoria fotogallery

In un 13 settembre piovoso e quasi invernale, in una sala dell'incantevole Hotel Castel Vecchio, a Castel Gandolfo, si sono ritrovati i vincitori del concorso giornalistico. Ancora una volta commuovono le parole della mamma Antonella Zevini

Castel Gandolfo, nel 15° mese dalla scomparsa di Giulia Capraro letti gli elaborati vincitori del Premio dedicato alla 17enne di Albano

“Giulia, una ragazza innocente che ha perso la vita in uno stupido incidente stradale, che sicuramente si sarebbe potuto evitare. E non dobbiamo parlare di fatalità perché purtroppo c’è l’ingenuità delle persone, la superficialità, la distrazione che entrano spesso in gioco come in questo caso”, scrive Tommaso Bucci.

“Siamo fragili, siamo vacui, siamo umanamente fallibili, ma allora dov’è il senso dietro questa leggerezza? Perché dei genitori devono salutare il proprio figlio per l’ultima volta senza rendersene conto? Perché non si può dire addio? Perché si deve dire addio?”, scrive Filippo Bertulu.

“L’unico brivido che va ricercato alla guida è il brivido che può regalarci vivere! Ora so che rumore ha la paura, chiudo gli occhi, immagino la scena dell’impatto in cui Giulia ha perso la vita e mi ripeto, tutto questo era evitabile? Amaramente credo proprio di sì”, scrive Federico Filacchioni.

Testi consapevoli e profondi, appassionati, filosoficamente rilevanti, tutti scritti da giovanissimi, alcuni di loro neppure maggiorenni, come non lo era Giulia Capraro il giorno la cui vita si è infranta in uno schianto, il 13 giugno del 2023, sulla strada tra Marino e Castel Gandolfo.

Sono passaggi degli scritti di alcuni dei vincitori del Concorso Giornalistico Primo Premio dedicato alla memoria di Giulia Capraro. Nel pomeriggio di ieri, venerdì 13 settembre, hanno letto i loro elaborati; poetiche lezioni di educazione civica per tutti, un monito multiforme a una società spesso addormentata su convinzioni, automatismi, vizi, assuefatta a un degrado che sulla strada miete vittime in una strage incessante.

15 mesi senza Giulia. Tanti sono passati dal giorno in cui appena 17enne, passeggera innocente e con cintura allacciata sul sedile anteriore, stava andando a una festa di fine anno scolastico quando l’auto su cui viaggiava sbandò finendo contro un’altra vettura e la sua vita fu stroncata in un istante. Non c’è 13 di ogni mese che la mamma di Giulia, Antonella Zevini non organizzi un evento in sua memoria, che puntualmente la nostra testata giornalistica Castelli Notizie riprende.

Antonella lo ripete a ogni piè sospinto: “Non si può fare finta di nulla, come se non fosse accaduto nulla”. La memoria va alimentata e deve essere un ponte tra ciò che non doveva accadere e ciò che bisogna evitare riaccada. E così ieri pomeriggio, un 13 settembre piovoso e quasi invernale, in una sala dell’incantevole Hotel Castel Vecchio a Castel Gandolfo, si sono ritrovati i vincitori del concorso giornalistico e la mamma di Giulia, alla presenza del Sindaco Alberto De Angelis e di Sergio Toscano, referente provinciale di Roma dell’Aifvs, l’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada, a ricordare Giulia davanti a un pubblico partecipe e commosso.

C’erano rappresentanti istituzionali, quali l’assessore di Ariccia Maurizio Ghignati, la consigliera comunale ariccina Anna Di Felice, sorella del compianto sindaco Roberto, docenti del liceo Foscolo che la ragazza frequentava, i suoi compagni di classe, gli amici. C’era Michela, l’amica delle elementari; c’era Angelica, l’amica della danza. C’erano i rappresentanti del comitato Colli Albani della Croce Rossa, compreso l’uomo che estrasse il corpo, ormai senza vita di Giulia, sotto gli occhi impietriti della mamma.

Presenti anche i rappresentanti del mondo scolastico, con dirigenti e vicedirigenti provenienti da diverse scuole del territorio (compreso il Vailati di Genzano, il Foscolo di Albano e il Volterra di Ciampino). Il tutto si è concluso con un buffet voluto da Antonella, non prima di aver librato al Cielo 17 palloncini bianchi, uno per ogni anno della breve, ma intensa, vita di Giulia.

Gli interventi

Sono passati 15 mesi esatti oggi – ha puntualizzato il Direttore responsabile di Castelli Notizie, Daniel Lestini che ha coordinato l’evento – e non sappiamo ancora se ci siano responsabilità per l’immane tragedia”. Lo ha fatto evidenziando come, a distanza da tanto tempo, ancora non sia venuta a galla la verità su quanto accadde quella sera.

È poi intervenuto Sergio Toscano, responsabile della sede di Roma dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada. Toscano ha perso due fratelli in due incidenti stradali e lui stesso è diventato inabile al lavoro a seguito di un incidente in cui è rimasto coinvolto come autista di ambulanza. Ogni anno muoiono circa 4mila persone, un intero Paese che scompare, e nella maggior parte dei casi non si tratta di incidenti ma di omicidi stradali. “Non riesco ad aggiornare il conteggio giorno per giorno – ha detto Toscano – Purtroppo Antonella è entrata a far parte della nostra associazione e la ringraziamo come ringraziamo i giovani che hanno mostrato sensibilità. Noi ci crediamo. Siamo qui per Giulia, per dare supporto a questa mamma. Lei diventerà referente della nostra associazione”. Ad Antonella il compito di portare avanti un lavoro di sensibilizzazione non solo nelle scuole dei Castelli Romani sulla sicurezza stradale e di dare aiuto a genitori che si trovino nelle stesse condizioni.

Ha poi preso la parola Don Daniel parroco della chiesa di San Pietro Apostolo Albano in cui sono state fatte messe in suffragio, che ha rivolto ad Antonella parole di religioso conforto, dando una lettura più cristiana della tragedia che l’ha colpita e che è costata la vita a Giulia.

Antonella Zevini, la forza della Parola non consolatoria

Il momento più significativo dell’evento è stato quando ha preso la parola Antonella Zevini. Il dolore in lei non si attenua ma potenzia la sua innata forza comunicativa, l’intensità espressiva. La mamma di Giulia ci ha abituati a una comunicazione mai retorica, non consolatoria, diretta e schietta, che fa breccia nell’uditorio. Antonella ha riferito di aver voluto organizzare l’evento presso l’hotel Castel Vecchio perché è un posto in cui Giulia c’era stata da piccola: “Sento che è qui con noi anche adesso”. In replica alla richiesta di fornire lumi sull’iter giudiziario, ha anche chiarito di non voler parlare dell’incidente né di voler affrontare il capitolo delle indagini, anche se poi, ulteriormente stimolata, ha fatto una breve dichiarazione in merito: non cerca Giustizia perché Giustizia sarebbe vedere la figlia vivere e crescere, ma pretende “la restituzione della Verità dei fatti dalla magistratura”, una risoluzione della vicenda giudiziaria in cui la verità giudiziaria coincida con quella dei fatti.

“Giulia era passeggera innocente, non era responsabile della sua morte”, ha detto e ribadito Antonella. Fino a 15 mesi fa era una ragazza brillante, come ricordato anche dalla sua docente di Lettere al Liceo Foscolo, Dominga Meloni: “Ricordo una splendida penna di cui mi sono resa conto immediatamente e anche il piglio, non si tirava indietro mai di fronte alle ingiustizie, non si sottraeva al confronto con gli adulti”.

Mossa da spiccato amore per la verità, Giulia voleva fare la giornalista. “Per questo abbiamo istituito il Premio Giornalistico. Non sapremo mai oggi cosa avrebbe voluto”, ha detto la mamma. La prima edizione del Premio a cui tante altre ne seguiranno è stata intesa da Antonella come un momento tutto dedicato ai ragazzi, un momento di raccoglimento e riflessione dopo le tante fiaccolate e messe. “È una vicenda dolorosissima, per Giulia, per me che sono la mamma, per tutti quelli che l’hanno amata”.

I vincitori Antonella li ha dipinti come “ragazzi di uno spessore unico, educatissimi. Tutti mi sono stati vicini, mai una parola fuori posto. Sono tutti capaci di stare vicino al mio dolore, sono il mio esercito della salvezza”. Sensibilità affini a quella di Giulia: dai loro testi traspare lo stesso amore per la verità, l’autenticità di un sentire non opacizzato come spesso nel mondo adulto, l’ardore della conoscenza. “Contribuiremo per sempre a salvare vite”.

Vita da mamma ‘orfana’: tre cose da fare per dare senso al Tempo

“In questi 15 mesi sono entrata in contatto con altre mamme ‘orfane’ che hanno perso i figli non solo per incidente stradale, ma anche per errore medico, malattia, anoressia, o perché si sono uccisi. Pensando a Giulia che era la protettrice dei diritti di tutti, mi sento di unirmi a tutte queste mamme. Ci accomuna il sopravvivere a una morte innaturale. Un figlio non dovrebbe mai essere sepolto dai propri genitori, è un dolore che ci accompagnerà fino alla fine”.

Un dolore che come una marea nera non passa ma va rinforzando la sua permanente presenza: “Con l’aumento della consapevolezza diventa più difficile da gestire. Il tempo è nemico in questa circostanza”. Nelle notti insonni, Antonella ha pensato allora a come usare questo tempo sconveniente. Tre le iniziative che intende realizzare. “La prima, tenere sempre viva la memoria di Giulia perché lo merita e lo meritano anche quelli che l’hanno amata”.

Un impegno che porterà avanti “fino all’ultimo respiro e anche quando non ci sarò più. Non si può far finta che una giovane vita non sia mai esistita solo perché è stata uccisa in un incidente”.

La seconda, “spendere le migliori energie in un’opera di sensibilizzazione ed educazione stradale perché ci siano sempre meno persone che debbano soffrire la morte di un proprio caro”. La terza: “C’è bisogno in questo Paese di un cambio culturale senza che muoiano altre persone perché noi madri che perdiamo un figlio non abbiamo alcun riconoscimento. Quale? Quello di una disabilità permanente, di una malattia cronica che rende impossibile tornare al lavoro, tentare una vita ‘normale’”. Antonella non c’è riuscita. Non esistono esenzioni per le tante spese: “lo Stato non supporta né cure mediche, psichiatriche, farmacologiche e ci rende ancor più trasparenti, sole e deboli nel nostro dolore e quindi ci rende un costo e un pericolo. Vorrei non si chiudessero gli occhi su questo mondo di persone che soffre perché ne abbiamo diritto non avendo scelto di sopravvivere ai nostri figli”. Un dolore cronico non scelto è anche un problema sociale.

L’intervento del sindaco Alberto De Angelis

Particolari ringraziamenti, oltre al sindaco Gianluca Staccoli che lo scorso 13 giugno ha messo a disposizione la Sala Maestra di Palazzo Chigi per la cerimonia di premiazione, sono andati anche al sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis. Sul luogo dove la ragazza è morta, erano cresciute erbe infestanti e alti rovi che non consentivano di avvicinarsi per deporre un fiore, oltre a rendere pericolosa la visibilità stradale. Tra rimpalli di competenze sul tratto e a chi spettasse puliro, De Angelis ha risolto l’impasse andando a pulire l’area di sua iniziativa: l’uomo e l’amministratore hanno operato all’unisono, come dovrebbe essere. “Questa è la mia famiglia, voi siete la mia famiglia perché un sindaco di un paese è un po’ come il padre di tutti i cittadini e deve capire quali siano le segnalazioni, deve saper leggere le richieste d’aiuto. Io e un amico siamo intervenuti: un problema del genere non può entrare nelle pastoie della burocrazia”.

L’ambulanza a Giulia dedicata

Lo scorso giugno il Sindaco ha messo a disposizione un’area antistante il lago Albano per un’iniziativa di un’intera giornata in ricordo di Giulia al Lago Albano per sensibilizzare alla guida responsabile con l’aiuto della Croce Rossa Colli Albani e della Polizia Stradale. L’intento era anche quello di raccogliere fondi per comprare un’ambulanza a Giulia dedicata. L’obiettivo non è stato raggiunto. “Mi piace pensare che fosse Giulia presente a salvare vite”, ha detto la mamma lanciando un nuovo appello per tentare di raccogliere fondi: “Se ognuno lo dice a tutte le persone che conosce, ci riusciamo. Non solo in memoria di Giulia, un’ambulanza in più sul territorio sarebbe utile. A me piacerebbe fosse fatta con strumentazione pediatrica a bordo”. Si può andare sul sito della Croce Rossa per dare il proprio contributo e sulla causale scrivere donazione per ambulanza. “Anche noi come testata giornalistica ci impegneremo a rilanciare questa raccolta fondi”, ha aggiunto Daniel Lestini, ribadendo che ci saranno altre edizioni del Premio ed evidenziando l’intenzione di supportare Antonella nella creazione di un’associazione. Tante le idee perché Giulia continui a vivere.

Il concorso giornalistico “Premio Giulia Capraro”

Il concorso giornalistico è stato ideato da Castelli Notizie in collaborazione con mamma Antonella e il supporto della Fondazione Cultura e Web Tv55. La premiazione si è svolta nella sala maestra di palazzo Chigi.

La giuria era composta da Antonella Zevini, mamma di Giulia Capraro, la professoressa Dominga Meloni, docente del Liceo Foscolo di Albano Laziale, la professoressa Marta Elisa Bevilacqua, Consigliera Città Metropolitana Roma Capitale, Fabrizio Peronaci, giornalista de “Il Corriere della Sera”, scrittore e Presidente del Sindacato Cronisti Romani, Karen Leonardi, corrispondente de “Il Messaggero”, Michela Emili, Direttrice Editoriale di “Castelli Notizie” e Daniel Lestini, Direttore Responsabile di “Castelli Notizie”.

I premiati

A pari merito sono stati premiati Federico Filacchioni dell’Istituto ITIS Galileo Galilei di Roma, classe V sez. O con il pezzo “I sensi della paura” “per la capacità di raccontare la realtà in modo elegante e discreto”; Michele Carrubba del Liceo Classico Ugo Foscolo di Albano, classe IV sez. H con il pezzo “Lettera per Te”, “per la precisione e la potenza delle parole usate, apostrofando il lettore e scuotendolo”; Annamaria Bordaianu del Liceo Vito Volterra di Ciampino, classe III sez.A con il pezzo “Conoscere ed imparare: i pericoli della strada”, “per l’approccio originale, filosofico e la capacità di indagare in modo profondo”.

I 3 vincitori hanno ricevuto un tablet donato proprio da Antonella Zevini in memoria dell’amata figlia.

La giuria ha poi deciso di dare menzioni di merito a 4 ragazzi che si sono distinti e hanno per questo ricevuto un buono da spendere in uno dei 5 Bookstore Mondadori di Velletri, Genzano di Roma, Frascati, Lariano e Cisterna di Latina che i titolari hanno gentilmente donato per infondere nei ragazzi il piacere della lettura.

Le menzioni di merito sono andate a Anastasia Dainelli del Liceo Ugo Foscolo di Albano, classe IV sez. H con “Lettera a Giulia” per la capacità di raccontare il vissuto di un’esperienza drammatica con efficacia e delicatezza che non ha potuto partecipare e il suo testo è stato letto da Michele Carubba; Filippo Bertulu del Liceo Vito Volterra Ciampino, classe IV sez. D con “Io Scelgo”, “per la forza delle argomentazioni e la profondità della trattazione”, Tommaso Bucci del Liceo Vailati Genzano di Roma, classe IV sez. D con “La vita è un dono prezioso: tu mettila in sicurezza”, “per la spiccata sensibilità e spessore nel mettersi nei panni della Vittima e della vittime collaterali”; Emilia Pasta del Liceo Ugo Foscolo di Albano, classe V sez. G, per “Edustrada. L’importanza dell’educazione scolastica nelle scuole per garantire la sicurezza stradale” premiata “per la capacità di usare i riferimenti letterali come elementi di riflessione sulla tematica”.

Per concludere un auspicio

Vale concludere con l’auspicio con cui termina ‘Lettera a Giulia’, il testo di Anastasia Dainelli: “Credo in un giorno in cui, chiunque scelga di mettersi alla guida, sia consapevole del rischio che corre e di quanto male una guida imprudente può arrecare al prossimo. Aspetto un domani in cui più amici, genitori e figli come te facciano ritorno dai propri cari”.

DI SEGUITO IL PDF DEL MENSILE CARTACEO DI GIUGNO 2024, CONTENENTE LO SPECIALE PREMIO GIULIA CAPRARO, CON GLI ELABORATI SELEZIONATI

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