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A Marino si è parlato di turismo di prossimità ed economia locale: l’analisi del presidente della Pro Loco Zelinotti

Ho avuto il piacere, in qualità di giornalista e collaboratrice di Castelli Notizie, di moderare ieri giovedì 12 settembre 2024 il Convegno promosso dalla Pro Loco di Marino sul tema “Il turismo di prossimità ed economia locale” all’interno di quel contenitore di eventi denominato “Un tramvetto chiamato Desiderio” che ha aperto i battenti il 7 settembre scorso al civico 108 di Corso Trieste e che sarà fruibile dalla cittadinanza nei giorni di sabato e domenica fino al 31 ottobre prossimo.

Ad accogliere gli ospiti il Presidente della Pro Loco Marino Carlo Zelinotti che ha tracciato le motivazioni che hanno spinto l’Associazione a realizzare un incontro pubblico sul tema del turismo di prossimità ed una dettagliata analisi delle cosiddette “patologie”, così le ha definite, che affliggono la città di Marino da un po’ di tempo a questa parte.

Tra i presenti alcuni rappresentanti degli sponsor che hanno consentito la realizzazione dell’intero progetto del “Tramvetto” e cioè Enrico Guidi, Presidente del Comitato Esecutivo della BCC Colli Albani insieme a Christian Massotti e Irene Moretti della Fondazione BCC; il Direttore della Caritas di Marino Sandro Caracci e il Presidente della Pro Loco di Rignano Flaminio nonché Consigliere nazionale dell’UNPLI Francesco  Marcorelli.

Conferenza pro Loco Marino

Assente, pur invitata, l’Amministrazione comunale come pure del resto tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, che siedono sugli scranni di Palazzo Colonna. Da registrare la presenza della lista civica DPL (Dignità Popolo e Libertà) con il Coordinatore Armando Lauri, il Comitato cittadino “Avanti Marino” con il suo Presidente Ivano Moretti e l’Associazione Senza Frontiere onlus con il suo Presidente Luciano Saltarelli.

Conferenza pro Loco Marino

Perché un Convegno sul Turismo? Queste le motivazioni del Presidente della Pro Loco  Marino Carlo Zelinotti nel suo intervento: “E un sentire diffuso e sconfortante passeggiare per le strade di Marino incontrando, a destra o a sinistra una serie continua di serrande abbassate, di locali abbandonati, dove la gente che incontri appare come rassegnata e disillusa sul futuro di questa comunità. Dopo le ore 19 scatta il coprifuoco. La mancanza di insegne rende ancora più visibile la desertificazione commerciale, le strade sono deserte. Lo sviluppo delle zone residenziali ha di fatto svuotato il centro storico di abitanti. Molti agenti sul mercato immobiliare riferiscono di un altissimo numero di locali, sia di abitazione che commerciali, non occupati. Le transazioni di vendite e di locazione, orbitano al di fuori del circuito delle agenzie, e i neo residenti sono perlopiù singoli o famiglie di basso reddito, indigenti, forestieri che poco hanno in comune con la società marinese. Estranei. La nostra associazione per scopo sociale, si occupa di turismo e questo potenziale elemento culturale ed allo stesso tempo motore economico e l’argomento che intendiamo analizzare, con i rappresentanti delle associazioni di categoria, economiche, commerciali, artigianali, per comprendere il fenomeno e per trovare una cura alle varie patologie che frenano lo sviluppo, di conseguenza il turismo, che segue la stessa sorte di un’economia che definirei “asfittica”.

Il confronto con amministratori e operatori del settore è un primo momento di formazione dell’analisi. Ed una buona analisi individua già quali sono gli interventi necessari. La politica da adottare, i progetti necessari, le urgenze. Aprendo questa mostra su Corso Trieste, avevamo già deciso di puntare un faro sul problema turismo ed economia, perché le relazioni che ci sono tra questi argomento sono evidenti. Se non c’è vitalità sociale ed economica promuoviamo un centro storico che non è solo visibilmente morto ma che apparirà abbandonato. Se non promuoviamo un turismo possibile non possiamo fornire alla comunità risorse utili a rilanciare l’economia”.

Il Presidente ha posto l’accento su alcune “patologie” ovvero alcuni aspetti particolari sui quali vale la pena di soffermarci a riflettere:

1) il settore enogastronomico che, rispetto ad altri Comuni limitrofi, appare carente non per mancanza di numeri di presenze, ma il settore a Marino non cresce. Non offre disponibilità per i tour operator. (come possiamo promuovere le visite del centro storico senza poi avere una ristorazione in grado di accogliere gruppi numerosi? Un’organizzazione dell’accoglienza? Quindi, un ritorno che ristori i gestori? Abbiamo avuto modo di rilevare come, le frequentazioni occasionali del fine settimana non abbiano adeguata accoglienza per il tema parcheggi che chiamerei “mobilità” dato che l’argomento penalizza anche la cittadinanza.

2) il TEMA MOBILITA’: Marino dispone di un parcheggio sotterraneo che dista dal centro cento o duecento metri, collegato a Piazza Matteotti da un sottopasso. Bellissima opera. Travagliata. Ma dopo quarant’anni c’è. Dobbiamo aspettare altri quarant’anni per avere un sistema di parcheggi che incentivi la residenza nel centro storico, che favorisca la visita della citta ai non residenti (con evidenti vantaggi commerciali e turistici)? Il tema mobilità e stato posto dalla nostra associazione quando abbiamo chiesto di progettare un ascensore che colleghi il quartiere cave di peperino, comprese le aree di parcheggio esistenti, al centro città. Scopo sociale (consentire ai residenti del quartiere ai fruitori del servizio ferroviario di raggiungere il centro senza l’uso dell’automobile), scopo turistico, facilitare l’accesso alle attività commerciali del centro senza dover penare per la sosta o trovare come spesso accade il sotterraneo completo. Inoltre, e totalmente assente una mobilità sull’asse principale da Borgo Garibaldi al Piazzale del cimitero che abbia il carattere della continuità, alimentata magari elettricamente.

3) CHIUSURA CENTRO AL TRAFFICO: L’argomento sappiamo quanto sia divisivo. E il sistema viario cittadino, composto essenzialmente da due arterie primarie: corso Trieste e Via Garibaldi a render quasi impraticabile qualsiasi provvedimento. L’utilizzo di Via Cavour come asse di alleggerimento consente al solito di superare le emergenze. L’utilizzo di Corso Trieste per iniziative promozionali e festaiole comporta disagi e soprattutto polemiche quando non sono attività di spessore. Lo stesso vale per gli assi viari di Via Posta vecchia, Via S. Lucia e la stessa Via Cavour facenti parte di quel centro storico dove le autovetture sono parcheggiate in spazi residuali ed impropri. Ma che i residenti non riescono a lasciare fuori perché non hanno alternativa.

4) OPERE INFRASTRUTTURALI: Occorrono sviluppare le aree della valle Ferentana realizzando parcheggi che siano facilmente collegati al centro storico. Cittadine di tutta Italia hanno adottato il sistema di collegamento tra citta vecchia e parcheggi mediante ascensori e teleferiche.

5) FRUIZIONE COLLEGAMENTO CON I POLMONI VERDI: Osserviamo anche che, la valle della ferrovia è un importante asse di collegamento tra l’abitato e le aree verdi del bosco (attualmente raggiungibile pericolosamente solo da Via Fratti) che può essere trasformato in un tratto di camminamento, ricollegandolo alla via Francigena, verso la via sacra che sale a Monte Lavo ed al lago Albano. Non è un caso che il camminamento della Francigena si fermi a S. Maria delle Mole, mancando uno sviluppo che ricomprenda Marino, quindi che proponga non solo il passaggio ma anche la sosta o la visita.

A portare il saluto della BCC Colli Albani Enrico Guidi secondo il quale occorre ripensare la città di Marino per il futuro. “Gli esercizi commerciali di prossimità hanno subito un triste destino a causa del sorgere di centri commerciali e delle vendite on line; l’enogastronomia non decolla, invece nei Comuni limitrofi ha un ottimo riscontro. Se non troviamo delle soluzioni il paese è destinato a spegnersi come una candela. E comunque in quelle che una volta venivano definite Frazioni l’approccio è differente rispetto al centro storico. Soluzioni nell’immediato non ne ho, ma l’impegno sì, quello c’è sempre per poter vedere la rinascita della nostra città. Anche noi abbiamo affrontato momenti difficili al momento della fusione con la Toniolo che è andata bene, abbiamo i riscontri oggettivi. Siamo una banca di territorio e vorremmo fare di più. Ma le soluzioni dobbiamo trovarle e proporle tutti insieme”.

“Da parte nostra ci stiamo impegnando facendo rete e squadra su tantissime tematiche – ha riferito Francesco Marcorelli dell’UNPLI – cercando di realizzare una programmazione ragionata su tutto il territorio. Un lavoro importante è quello portato avanti con le scuole ormai da alcuni anni: far conoscere le bellezze e le peculiarità del territorio ai nostri ragazzi. E’ stato come gettare un seme i cui frutti li vedremo tra qualche anno”.

Ivano Moretti ha ringraziato la Pro Loco per aver ridato voce a Marino che da troppi anni vive in maniera taciturna. Ha sottolineato l’assenza dell’Amministrazione comunale “che ha il dovere di essere presente sul territorio, specialmente quando le tematiche sono importanti come quella di questa sera. Ho trovato la relazione del Presidente Zelinotti ampia e densa di spunti di riflessione. Ma per trovare delle risposte bisogna fare rete” queste le sue conclusioni aggiungendo altresì di aver sollevato da tempo la questione Ostello di piazza Garibaldi, proprio con una visione di implementare quel turismo che a Marino manca, cercando di fornire uno stimolo alla discussione, di far da pungolo, di denunciare una situazione di stallo a tutto svantaggio della popolazione residente che potrebbe fruire di ottime ricadute economiche con la sua riapertura gestita in maniera efficiente.

Il dr. Armando Lauri, dal canto suo, ha espresso un plauso agli organizzatori del convegno “prodigo – a suo dire – di analisi e interventi seri e propositivi. Subiamo da tempo una desertificazione nel centro storico, non c’è turismo, l’economia langue. Perché? SI è oscurata la nostra identità di marinesi. Preferiamo restare a casa piuttosto che confrontarci con i nostri simili residenti (attenzione, questo a Santa Maria delle Mole non succede!). Forse avvertiamo tutti la strana ostilità del nostro interlocutore, chissà. Dobbiamo amare noi per primi la nostra città, la nostra storia, il nostro territorio: abbiamo uno splendido Bosco Ferentano, il Mitreo, la Basilica di San Barnaba ed una struttura medievale nel centro storico invidiabile. A mio avviso occorre invertire il discorso: faremo turismo quando saremo tornati ad essere comunità e la ameremo noi per primi. Ormai si comunica solo ai funerali: ci si incontra in chiesa e al termine ci si ritrova sul sagrato a conversare e comunicare tra noi. Ma è doloroso e non sufficiente”.

Infine Alberto Canestri della Pro Loco Marino che ha trovato le analisi fatte più che giuste. “Il commercio al dettaglio è finito. Non c’è stata capacità di riconversione. Le cantine sono state trasformate in case. Non va bene! Non parlerei tanto di desertificazione quanto di abbandono totale del territorio. Nessuna Amministrazione comunale, compresa questa, ha affrontato in maniera seria il problema. L’Ostello non è più produttivo? Riconvertiamolo! Siamo a ridosso della 100^ Sagra dell’Uva: un traguardo importante: avete visto la Fontana dei Mori in che condizioni versa? Pessime e non si vede traccia di restauro. Pare che gli Assessori preposti abbiano gli occhi bendati. Questo è un chiaro sintomo di abbandono del territorio. Un centro storico pieno di macchine, preparazione dei commercianti zero. Facciamo dei corsi di formazione ad hoc per loro e non solo. Facciamo proposte per un migliore collegamento delle zone limitrofe con il centro storico, richiedendo anche una maggiore presenza di Vigili Urbani sul territorio”.

In conclusione il Presidente della Pro Loco Marino Carlo Zelinotti ha ribadito il concetto che se metteremo attenzione al luogo in cui viviamo avremo attenzione da parte di chi viene a visitarci. “Le patologie che indicano lo stato di sofferenza della comunità credo siano state condivise da questa assemblea. L’associazione Pro Loco, con questa iniziativa, ha chiaramente espresso la propria vocazione a porre i riflettori su Marino, per avviare azioni di tutela della propria storia e cultura sociale. Alle associazioni presenti lanciamo il messaggio, chiaro, di operare sforzi comuni e di lavorare ad un progetto per rilanciare Marino. Alla politica chiediamo di fare la propria parte portando nelle sedi decisionali questa voce”. Queste le sue parole a chiusura del convegno che ha destato interesse in termini di presenze e di riflessioni importanti da parte di tutti gli intervenuti.

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