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Monte Porzio – In arrivo un’antenna telefonica di 30 metri in zona Tuscolo. Il Comitato di Tutela dell’ambiente promette battaglia

Dopo le infinite polemiche legate all’atavica assenza di segnale radio, a Monte Porzio Catone dovrebbe arrivare a breve una Stazione Radio Base in zona Tuscolo, in via Selve di Mondragone. Un traliccio di circa 30 metri della Iliad che dovrebbe essere installato su un terreno verde privato adiacente a via del Tuscolo, in pieno Parco dei Castelli Romani. A darne notizia è il Comitato di Tutela e salvaguardia dell’ambiente di Monte Porzio Catone che promette battaglia dopo il temine della conferenza dei servizi che ha coinvolto Comune ed enti sovracomunali.
“Il Comune di Monte Porzio Catone – scrive il Comitato – avrebbe concluso positivamente una conferenza dei servizi per l’installazione di un traliccio (altrimenti detto Stazione Radio Base, SRB) per telefonia dentro il Parco dei Castelli, in un area ad alto impatto paesaggistico, ambientale, archeologico e naturalistico.
La nostra associazione ha partecipato attivamente alla stesura del PRAEET per identificare le aree più idonee al posizionamento delle SRB garantendo il servizio e minimizzando la dannosa esposizione ai CEM per la popolazione. Questo nuovo progetto presentato ad aprile di questo anno non rientra nella localizzazione comunale, ma verte in un area privata (in zona Tuscolo, tra i n.28 e 32), affittata da Iliad Italia s.p.a e si trova posizionata tra diverse abitazioni di pregio, che dovranno subire, oltre al quasi certo danno alla salute dei residenti, anche un inevitabile danno economico derivante dalla svalutazione dell’ immobile.
Abbiamo evitato qualsiasi accenno al progetto prima delle elezioni comunali poiché volevamo evitare strumentalizzazioni in quella, che dovrebbe essere una battaglia comune (tutela della salute) e, comunque, avevamo ricevuto dal comune (uffici e politica) le rassicurazioni e la garanzia che non sarebbe arrivata nessuna autorizzazione a nuove installazioni fuori dal PRAEET (a meno di una sua revisione formale) e che, vista la localizzazione, la conferenza dei servizi in quell’area si sarebbe conclusa inevitabilmente con un diniego.
N.B.:Nel regolamento antenne la nostra associazione ONLUS riconosciuta per la sua attività nella tutela della flora e della fauna ha tutti i diritti di partecipare come auditore alle conferenze dei servizi e, nonostante ciò sia stato formalmente chiesto, dopo una iniziale collaborazione, l’ufficio tecnico ha deciso di non informarci più su l’evolversi della vicenda tenendoci allo oscuro e pubblicando ieri una autorizzazione all’installazione irricevibile!
Nel merito l‘Autorizzazione Paesaggistica fornita dal comune in sub-delega regionale è stata concessa SENZA aver collezionato il parere (preventivo) dell’Ente Parco, della Soprintendenza e dell’ ENAV. L’ ARPA Lazio ha fornito il suo nulla osta senza le specifiche di impianto né la relazione sull’impatto elettromagnetico; la ASL interpellata sui problemi di natura sanitaria se ne è lavata le mani rimandando all’ARPA ed infine i VVFF non hanno nulla in contrario!
Perché non si può procedere senza questi pareri?
A) Agli enti di tutela ambientale NON sono stati concessi i 90giorni utili previsti per rispondere: collezionare un silenzio-assenso su un progetto del genere è una grave negligenza con profili di responsabilità personale
B) Siamo entro il Parco Regionale dei Castelli Romani dove nidificano svariate specie aviarie (si ricordino gli avvistamenti di upupa riportati dai giornali, pipistrelli ecc.). Una siffatta installazione sovvertirebbe il naturale equilibrio mettendo ulteriormente in pericolo delle specie già in via d’estinzione.
C) L’area è ad elevato Impatto Archeologico su cui vigono svariati vincoli sia puntuali sia diffusi e sono presenti reperti affioranti anche in superficie. Senza sondaggi, scavi e perizie archeologiche non è possibile avere un nulla osta archeologico, né tantomeno andare a movimentare terreno ponendo in essere un basamento di cemento armato per sostenere un traliccio di 30 metri.
ATTENDIAMO UNA RISPOSTA CHIARA DELLA POLITICA…Ci sono battaglie che vale la pena combattere, a prescindere dall’esito. Noi ci opporremo comunque con ogni mezzo. Invitiamo tutti i cittadini a fare muro assieme a noi. Non voltiamo le spalle a chi ha bisogno perché domani toccherà a noi”. 
Un comunicato duro e dai toni netti, dopo un lungo periodo di collaborazione e vedute comuni tra l’amministrazione comunale e il Comitato di salvaguardia.
Alla nota non ha esitato a rispondere il sindaco Massimo Pulcini che, entrando nel merito, ha passato al setaccio alcune dichiarazioni a suo dire “inesatte” contenute nel comunicato.

“Dal comunicato – dice Pulcini – si evincono molte inesattezze, la principale riguarda il mancato coinvolgimento, da parte del Comune, di alcuni enti preposti all’autorizzazione del posizionamento dell’antenna. La conferenza dei servizi convocata dal Comune, in realtà, coinvolge tutti gli enti preposti per ben 2 volte. Leggo di “attacchi ai cittadini”. Sotto attacco non c’è nulla. Piuttosto:

C’è il fatto che dopo anni e anni di mancanza di copertura di rete, a furia di rinviare il problema, il nostro Comune ha visto installare le antenne ai confini del nostro territorio comunale (come se le abitazioni monteporziane vicine a quei confini non fossero “sotto attacco” o meritevoli di attenzioni- per parafrasare questo scorretto tentativo di seminare disorientamento generale-).

C’e’ il fatto che, dopo anni in cui non si è volutamente affrontato il problema, nel 2020 l’amministrazione Pulcini ha finalmente approvato un piano antenne (il consiglio comunale ha deliberato favorevolmente all’unanimità) per (tentare di) equilibrare la necessità  di avere una copertura di rete in una cittadina sprovvista con il desiderio di rendere meno invasive possibili le antenne da installare.

C’è il fatto che “non si ferma l’acqua con le mani” e oggi, nel 2024, un traliccio è equiparabile ad una infrastruttura di Stato sul quale un ente locale può fare davvero ben poco (noi abbiamo fatto di tutto per dialogare, condividere e risolvere il problema. Anche a costo di esasperare tutti quei cittadini -un numero paurosamente crescente- a favore della copertura di rete).

C’è il fatto che, come amministrazione Pulcini, dal 2020, abbiamo speso decine e decine di migliaia di euro (soldi dei cittadini) per redigere un piano antenne e, successivamente, per contrastare Wind che non lo ha rispettato. Prima al Tar poi al Consiglio di Stato. (ricordate la recente sentenza di giugno ?).

C’è il fatto (IMPORTANTISSIMO)che la recente sentenza del Consiglio di Stato che ci ha visto prevalere nei riguardi di Wind in loc. Cappellette ci ha resi vittoriosi solo perché posta in un ‘area indicata dalla Soprintendenza come “inidonea” e “plurivincolata”. NON PERCHÉ INCOERENTE CON IL PIANO REDATTO DAL COMUNE . PS.: a tal proposito spero qualcuno abbia notato che non abbiamo usato in campagna elettorale questa vittoria in tribunale… : semplicemente perché la demagogia non ci appartiene. Solo il concreto desiderio di fare il bene alla collettività.

C’è il fatto che, in questo caso, PER BEN DUE CONFERENZE DEI SERVIZI, NESSUN ENTE COINVOLTO si è opposto alla collocazione di questa antenna : il Ministero dei Beni Culturali (Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio), il Parco dei Castelli, ASL, Arpa Lazio, Vigili del Fuoco, Enav.

C’è il fatto che il Comune, da solo, stavolta, sarebbe andato incontro ad uno sperpero di soldi pubblici e ad una sonora sconfitta presso i tribunali competenti. Questo è l’unico motivo per cui abbiamo evitato un inutile contenzioso”.

Cosa accadrà ora quindi? Difficile dirlo con certezza anche se, con tutta probabilità, grazie allo strapotere ormai concesso a livello governativo alle società di telecomunicazione, difficilmente si arresterà questa ennesima installazione all’interno del Parco dei Castelli Romani.

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