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Genzano, l’impegno civile in difesa dell’ambiente del Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani

Sabato 21 settembre i volontari del Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani formeranno, a partire da Piazza Dante Alighieri, a Genzano di Roma, una catena umana lungo la quale si passeranno dei secchi d’acqua nel gesto simbolico di “rimpinguare” le acque del Lago di Nemi

riunione Comitato Protezione Boschi

Nella serata di giovedì 5 settembre si è riunito presso la sede CICAR di Via Tevere, a Genzano, il Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani per una periodica analisi della situazione ambientale dei nostri territori. Il Comitato, composto di persone volenterose e con chiari obiettivi, si prefigge fra le altre cose di portare a conoscenza dell’opinione pubblica locale la situazione preoccupante in cui versa il territorio dei Castelli Romani, a causa di una scriteriata politica seguita dalle Amministrazioni locali (e questo a prescindere da qualsivoglia colore politico) che hanno tollerato nel corso degli anni, se non apertamente permesso, uno sfruttamento intensivo dei nostri territori, dall’intensivo taglio ceduo dei boschi, fino ad una cementificazione intensiva e aggressiva, che ha sottratto intere aree ad un corretto equilibrio ambientale.

Le istituzioni non sembrano aver dimostrato fin qui quella sensibilità improntata ad una oculata gestione delle risorse ambientali, al rispetto della biodiversità ed alla conservazione di ecosistemi, per quanto ricchi dal punto di vista della biocenosi presente, altrettanto delicati e necessitanti di riguardo, cura eseguita con competenza ed attenzione costante. È ormai acclarata, salvo rarissime eccezioni, l’ignoranza a livello scientifico della nostra classe politica e di amministratori che sembrano non avere compreso appieno l’idea dell’importanza che possa assumere la salute dell’ambiente sulla stessa vita umana e sul benessere fisico e sociale delle comunità rappresentate.

Nell’incontro del 5 settembre si sono quindi tirate le somme su quanto è stato fin qui per monitorare sul territorio, dallo stato del patrimonio boschivo sotto costante attacco, fino a quello dei due bacini lacustri di Albano e Nemi, nei quali il disastroso depauperamento della riserva idrica, con conseguente drammatico abbassamento del livello del pelo libero delle acque, è sotto gli occhi di tutti.

Catena umana con i secchi per portare l’acqua da Genzano al lago di Nemi: sabato 21 settembre iniziativa simbolica degli attivisti

La situazione idrogeologica è preoccupante ed è conseguenza di una gestione scellerata del territorio: il disboscamento crea variazioni climatiche improntate verso stagioni sempre più siccitose, diminuendo il fattore verde in grado di catalizzare le precipitazioni; la cementificazione provoca impermeabilizzazione dei suoli, impedendo così il corretto convogliamento delle acque piovane verso i siti di falda.

Inoltre è stato appurato che con la riduzione del volume idrico dei nostri laghi è aumentata in essi la concentrazione di batteri, quali enterococchi e della varietà di Escherichia Coli, in altre parole di colibatteri fecali, il che metterebbe a rischio la stessa balneabilità. Non in ultimo, di questa situazione ne è venuta a patire anche la vegetazione lacustre dai salici ai giuncheti, i quali rappresentano anche un importantissimo sito per una microbiocenosi locale di inestimabile valore, nonché un habitat naturale di diverse specie di anfibi e di una avifauna.

Di tutto ciò si è parlato, nonché di tutte le prossime iniziative di lotta da portare avanti per la difesa del patrimonio naturale e ambientale, fra cui quella prevista per la mattinata di sabato 21 settembre, in cui i volontari del Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani formeranno, a partire da Piazza Dante Alighieri in Genzano di Roma, una catena umana lungo la quale si passeranno dei secchi d’acqua nel gesto simbolico di “rimpinguare” le acque di un lago che, come quello di Nemi, è sull’orlo del collasso. Questo evento, al quale sono invitati a partecipare tutti coloro che vogliono munirsi di un proprio secchio, vuole essere una provocazione pacifica per sensibilizzare una cittadinanza spesso ignara dei gravi problemi ambientali che affliggono il nostro territorio.

Non sottovalutiamo tutto ciò: il nostro Paese corre un imminente rischio di desertificazione con estati sempre più lunghe ed insopportabili, con una sempre più probabile crisi che nei prossimi anni metterà a rischio le nostre stesse forniture idriche con conseguente inimmaginabile disagio per migliaia di famiglie ed immenso danno per tantissime attività, dall’agricoltura alla ristorazione e al commercio.

I volontari del Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani stanno svolgendo un preziosissimo lavoro di monitoraggio, di vigilanza, controllo e sensibilizzazione dedicando tempo, fatica e risorse personali allo scopo: uno scopo che significa il futuro stesso dei nostri figli.

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Catena umana con i secchi per portare l’acqua da Genzano al lago di Nemi: sabato 21 settembre iniziativa simbolica degli attivisti

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