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Rocca di Papa, i Frati Trinitari lasciano il Santuario della Madonna del Tufo dopo 132 anni. Le parole di Padre Leon

Padre leon

A giorni il Santuario della Madonna del Tufo di Rocca di Papa vedrà l’Ordine dei Padri Trinitari lasciare questo luogo di culto ai piedi di Monte Cavo dopo 132 anni, quando, dal Convento della Mercede dove erano subentrati ai RR. PP Passionisti il 29 settembre del 1845, qui si erano trasferiti nel lontano 1892, poco prima che l’antico cinquecentesco Convento dei Frati Mercedari – negli attuali giardini di Piazza della Repubblica a Rocca di Papa –  venisse demolito nel 1905.

Comunicata poco tempo fa dall’attuale Rettore del Convento, Padre Leon Mba Mba,  la notizia ha lasciato tutti i fedeli sorpresi e dispiaciuti per il distacco dai religiosi dell’Ordine della Santissima Trinità, da sempre custodi di questo  luogo mariano nel quale intorno al 1400 la Vergine Maria salvò un cavaliere che stava per essere travolto da un masso staccatosi dalla montagna.

È rimasto unico frate presente, Padre Leon, dopo la scomparsa di P. Giuseppe Solfizi nel giugno del 2023, e il rientro in Polonia di P. Piotr nella primavera di quest’anno. Una generalizzata crisi vocazionale nel mondo contemporaneo è alla base di questa dolorosa decisione presa dall’Ordine Trinitario.

Madonna del tufo Rocca di papa

Incontro Padre Leon in un pomeriggio di fine agosto e gli chiedo di raccontarmi la sua storia. È sempre disponibile e cortese e di buon grado accetta di dedicare il suo tempo, nonostante sia molto impegnato con le procedure necessarie per lasciare il testimone e accogliere i Superiori della nuova Congregazione dei Missionari della Fede, alla quale la Diocesi di Frascati affiderà il nuovo impegno pastorale nel Santuario.

Stimato e vicino a tutti i fedeli che saluta, accoglie e incoraggia con il sorriso Padre Leon non si sottrae quando gli chiedo di raccontarmi la sua storia: originario del Gabon, nell’Africa centrale proviene da una famiglia numerosa, ultimo di sedici figli;  nato nel 1981 è cresciuto in un ambiente familiare legato alla religione cristiana – papà cattolico, mamma luterana, poi cattolica –  ha perduto il genitore quando aveva tre anni; i fratelli più grandi sono andati in città, i piccoli rimasti con la mamma in campagna. Con loro lo zio paterno e sua moglie, donna molto religiosa che ha esercitato tanta influenza riguardo l’educazione cattolica dei ragazzi –  i più grandi luterani, poi convertiti al cattolicesimo – compreso Leon che a sei/sette anni, già battezzato ha iniziato il catechismo seguito dalle Suore Missionarie canadesi della Congregazione Jesus-Marie.  Verso i quattordici anni la decisione di iniziare un percorso verso una spirituale vicinanza al Creatore.

Nel 1994 nella diocesi di Oyem nel Gabon settentrionale, Leon era un chierichetto affascinato dalla bellezza della religiosità che lo circondava e sempre più intenso sentiva il desiderio di continuare la sua strada verso la decisione di servire il Signore. A sedici anni è entrato nel  Seminario minore della Diocesi, poi a vent’anni nel Seminario maggiore, trasferito nella Capitale Libreville. Là ha conosciuto P. Antonio Sima, sacerdote della Guinea equatoriale, un religioso trinitario che, attraverso le riflessioni condivise durante le omelie riusciva a toccare corde profonde di spiritualità: così Leon ha deciso di entrare in seminario per diventare missionario.  Durante il suo percorso di fede ha incontrato un’altra guida spirituale che lo ha accompagnato in questa esperienza, P. Luigi Savignano, napoletano.  Il primo anno di Università frequentato a Libreville è stato propedeutico, poi Leon s’è trasferito in Congo a Brazzaville dove ha portato avanti studi di filosofia.  Tornato in Gabon  ha intrapreso gli studi di teologia, terminati poi in Madagascar.

È arrivato a Roma nel 2012 nella Chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane; dopo la professione solenne è stato trasferito ad Andria. Tornato a Roma ha frequentato la Pontificia Facoltà Teologica Teresianum dedicandosi agli studi di Antropologia cristiana. Laureatosi,  è tornato di nuovo in Congo a Brazzaville e là  per un anno ha svolto l’incarico di maestro di formazione,  seguendo giovani studenti.

Successivamente è stato inviato a Kribi in Camerun dove ha fondato una nuova missione trinitaria, restando là tre anni. Poi nel 2020 è arrivato nel nostro Santuario del Tufo, accolto da P. Giuseppe e a loro, poco tempo dopo si è aggiunto P. Piotr.

La missione pastorale a Rocca di Papa, sorride P. Leon,  è stata sempre più gradualmente incentrata da una continua scoperta di solidale condivisione, grande disponibilità degli uni verso gli altri. Le funzioni religiose  hanno visto il  coinvolgimento attivo dei fedeli, spontaneamente impegnati anche nell’organizzare mercatini di scambio, con gratuite offerte e doni fatti con il cuore: talvolta, nello scambio questi piccoli oggetti tornavano al Santuario o al proprietario originario; spiritualità e preghiera, riflessioni e incontri; apertura e coinvolgimento dei religiosi nella quotidianità familiare dei fedeli; eucarestia e sostegno nel momento del bisogno dedicate a chi era impossibilitato a recarsi personalmente in chiesa… tanto universale amore e solidale impegno da parte di tutti.

 

Lasciare questo luogo ricco di spiritualità e preghiera, di storia, di vita sarà doloroso ammette P. Leon: “Quando lasciai il Camerun non è stato così doloroso: avevo la speranza che altri avrebbero preso il mio posto e continuato facendo di meglio – aggiunge -. In questo caso chiudere la nostra missione nel Santuario è dolente e ancor più lo è per me che sarò protagonista, come ultimo frate trinitario, a lasciare il testimone”.

La mancanza di vocazioni è stata la principale causa che ha portato l’Ordine ad assumere questa decisione: pochi sono i giovani frati, molti gli anziani che non sono in condizioni di gestire situazioni di emergenza come questa.

Si è trattato di una scelta inevitabile anche dal punto di vista economico, senza contare che per mantenere l’impegno nel Santuario ci vuole una Comunità, non un singolo religioso, ha sottolineato ancora P. Leon. Le regole impongono questo nuovo cammino che prevede la restituzione del Santuario e del parcheggio al Vescovo di Frascati, S.E. Mons. Stefano Russo – titolare anche della Diocesi di Velletri- Segni – e una nuova Congregazione prenderà il posto dei Frati Trinitari, ai quali resteranno il Convento e la Casa di Riposo fondata da P. Giuseppe.

Sarà la Chiesa della Madonna del Soccorso di Cori ad accogliere P. Leon per il quale noi tutti imploriamo dal Signore tante benedizioni, formulando i nostri migliori auguri di tanta pace, serenità e salute.  A presto, P. Leon!

Il prossimo 7 settembre nel cortile del Santuario si svolgerà la Festa della Madonna del Tufo, rimandata causa maltempo, che intende essere anche una commossa occasione di saluto.

 

 

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