Politica

Monte Compatri – Tra uno scivolo d’acqua e i balli in piazza l’estate monticiana divide la politica. Stavolta c’è chi minaccia querele

estate monticiana

Niente vacanze per la politica a Monte Compatri dove i serrati botta e risposta tra l’amministrazione comunale monticiana e gli agguerriti consiglieri di minoranza non accennano a diminuire.  Questa volta a tenere banco, dopo le critiche per i lavori nell’area del mercato lanciate nel mese di luglio da Fabio D’Acuti e le lunghe polemiche sul cartellone degli eventi estivi,  oggi si torna a parlare dell’estate monticiana. Tranchant il giudizio dell’ex sindaco D’Acuti che boccia la kermesse indicandola come “ennesimo flop targato assessore Gara”.

“Parliamoci francamente – scrive netto D’Acuti – al terzo anno di organizzazione di eventi estivi, l’assessore Serena Gara completa un trittico da incubo per il nostro paese, sempre più in balia tra improvvisazione e disorganizzazione, che generano proposte di intrattenimento piuttosto scadenti. Quest’anno la chicca sono stati “I mercatini artigianali”: un gazebo di dolciumi, uno di piante grasse, un paio di vestiario etnico. Poi due gastronomici, in piena passeggiata, con tavoli e sedie a ”sottrarre clienti” (pochi) a bar e ristoranti, ma certo utili a riempire una passeggiata desolatamente vuota.

Chi ha avuto problemi di parcheggio quest’anno?

Al di là della diversa sensibilità culturale, credo che più o meno tutti, quando arriva l’estate, hanno il desiderio di divertirsi, staccare dagli impegni giornalieri e spegnere il cervello.
Cancellato l’evento della finale regionale di Miss Italia, dove in piena pandemia ho avuto l’onore di incoronare come vincitrice colei che poi vinse il titolo nazionale, cancellato l’evento dello scivolo d’acqua, dedicato ai più piccoli.

Non contemplate serate di musica popolare; Sparite le sagre  (fortunatamente parzialmente sopravvissute in località Molara). Serate danzanti di portata locale e con momenti di vero imbarazzo.

Tutto questo è il frutto di una preparazione approssimativa, di una supponenza senza limiti, di un’atavica incapacità di organizzare per tempo un momento centrale per il nostro paese e per le nostre attività.

A chi sarà pronto a criticare il mio punto di vista, chiedo semplicemente di capire dove fosse stato rintanato negli ultimi 15 anni; alcuni hanno scoperto la piazza solo con questa amministrazione, ma stanno imparando sulla propria pelle che portare mille persone per un evento non è cosa per tutti”.

A dare manforte al consigliere d’opposizione una giovane cittadina che, in un commento social ha ironicamente descritto alcune serate:  “Bangladino che vende vestiti etnici molto discutibili, il paninaro con la porchetta molto di “classe” che però ahimè sono vegetariana, lo stand delle piante grasse messe così senza una logica che non ci azzeccava niente (però qualcosa dovevano pur mettere), i balli di gruppo per persone over 60/80 che ballavano la macarena in piazza nel quale provavo imbarazzo per loro, (però loro si divertono con poco li capisco noi giovani no) il concerto della band rock che mi sono sanguinati i timpani, infatti chiederò i danni, che se andavo io a cantare da ubriaca ero più intonata del cantante, per fortuna a 00 la “musica” anzi lo strazio è finito e il paese è potuto andare a dormire, insomma un estate da NON dimenticare, per fortuna lo passata altrove mi è bastato vedere la piazza quando ritornavo a Monte Compatri! Voi della minoranza non capite niente questa è pura arte!”.

Giudizi che il sindaco Ferri ha rispedito al mittente attraverso un post in cui ha voluto mettere in evidenza le contraddizioni di prevedere uno scivolo d’acqua in “piena emergenza idrica”

“Scivola…tra amnesia e immoralità, tra vecchiume e contraddizioni. Una menzogna intenzionale – ha scritto Ferri –  una commedia dove l’attore con il suo narcisismo si costringe a pensare che ogni prossimo giorno della sua vita potrà essere protagonista virtuoso del domani. Un inganno a se stesso, per non obbedire alla storia. La stessa a cui devi saldare un debito. Perché la vita é quella vissuta, non quella che si vuole ricordare.
Dopodiché in quelle pagine sgualcite trovi inesorabile l’autorevolezza di una reputazione “in costume” contraddistinta in quello scivolo in Piazza M. Mastrofini, per ben tre anni 2014, 2015 e 2016, in piena emergenza idrica, hanno irriso, denigrato e umiliato un bene quale l’acqua, elemento fondamentale per la vita.
Dopodiché si pensa alla semplice propria sopravvivenza. Perché oggi il problema dei professionisti dell’inganno, non è il risparmio d’acqua e ridurre ogni possibile spreco. Bensì scampare alla storia e non pensare che è triste andare a dormire da “pavone” per poi svegliarsi il giorno dopo “tacchino””.
Un’uscita pubblica che non è andata decisamente giù alla consigliera di minoranza Agnese Mastrofrancesco che ha pubblicamente preteso le scuse del sindaco dopo un commento apparso sulla sua bacheca in cui i consiglieri di minoranza venivano apostrofati come “pagliacci”.
“Volevo tacere, ma non si può. Sarà il caldo, sarà lo stress, ma credo che ORA siamo arrivati al DELIRIO puro, quello vero, concreto, che si può leggere nelle foto sotto allegate.
Il Sindaco Ferri, oggi in un post poetico e quanto patetico, ci informa che l’acqua è un bene primario e che non va sprecato. Ricordo al Sindaco che la beneamata Fontana dell’ Angelo Minatore, da oltre 14 mesi, viene riempita quasi quotidianamente, perché esiste un problema che fino ad oggi, la sua amministrazione non è riuscita a risolvere.
In questo caso è uno spreco di acqua oppure no??? L’acqua usata per lo scivolo che venne messo su piazza Marco Mastrofini, era reciclata, quindi uno spreco limitato, ma visto il successo avuto in quella circostanza, possiamo dire che non si è trattato di un vero spreco. Oltre al sindaco, invito a leggere il commento di una sua sostenitrice, che solo da poco tempo vive a Monte Compatri, ma descrive i consiglieri di opposizione come pagliacci coperti dalle loro stesse maschere.
La cosa allora è bene chiarirla. Noi facciamo politica e nel ruolo delle parti, c’è, esiste, lo scontro, anche duro, ma senza mai trascendere troppo in basso. A chi applaude alle parole senza senso del sindaco, invito ad una riflessione più pacata e razionale, di ciò che le gira attorno. Le parole hanno un peso ed un significato, metterle per iscritto pubblicamente, pesano ancora di più. Io, noi non siamo pagliacci, ma consiglieri comunali eletti con il consenso del popolo, rappresentiamo anche noi il paese, in modo diverso; anche noi siamo pubblici ufficiali e come tali dobbiamo essere trattati, il minimo è che ci vengano fatte delle scuse”.
Un’estate della discordia in un clima politico tutt’altro che disteso al quale, sempre di più, la città di Monte Compatri è chiamata ad assistere.

 

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