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Il mondo del calcio piange Sven-Göran Eriksson, il mister della Lazio scudetto del 2000. Allenò anche Roma e Sampdoria

sven goran eriksson

È morto questa mattina a 76 anni Sven-Göran Eriksson, allenatore svedese giramondo che soprattutto in Italia ha lasciato un grande ricordo. Nello scorso mese di gennaio aveva commosso il mondo del calcio dichiarando di essere affetto da un cancro incurabile (lo stesso che è costato la vita a Gianluca Vialli, ndr) e che gli sarebbe rimasto meno di un anno da vivere.

Dopo quel momento, gli appassionati si sono stretti attorno a lui, assieme a tutti i club da lui guidati. Nell’ultimo anno aveva infatti a reso omaggio ai tifosi della Sampdoria a Marassi, era stato all’Olimpico con quelli della Lazio e aveva poi realizzato un suo ultimo desiderio, ovvero allenare la sua squadra del cuore – il Liverpool – in un’amichevole a scopo benefico in cui si è seduto sulla panchina di Anfield.

Recentemente anche la piattaforma di streaming Amazon Prime Video ha realizzato un documentario nel quale ripercorre la carriera di Sven-Göran Eriksson, e gli ultimi anni di vita. Una carriera quella dello svedese che ha attraversato diversi paesi, vincendo titoli in tutta Europa. Dopo gli inizi al Goteborg in Svezia, è stato direttore tecnico e guida alla Roma dall’84’ al 87′, alla Fiorentina e alla Sampdoria, giocandosi nel frattempo la Coppa dei Campioni contro il Milan di Arrigo Sacchi, perdendola di misura alla guida del Benfica.

Dal 1997 al 2001 il ciclo sulla panchina della Lazio, quello che probabilmente lo ha reso indimenticabile in Italia e nel mondo. Nel 1998-99 la sua squadra arriva seconda in campionato e trionfa in Coppa delle Coppe. La vera impresa arriva però l’anno successivo: dopo la vittoria in Supercoppa Europea, la Lazio nella stagione 1999-2000 vince il suo secondo scudetto davanti alla Juventus. Il titolo alla guida dei biancocelesti è senza dubbio una delle perle di una carriera che lo ha visto amato ovunque sia andato. Dopo l’esperienza italiana, Eriksson diviene il primo tecnico straniero ad assumere la guida della nazionale dell’Inghilterra, fatto fino a quel momento totalmente inedito. E poi ancora l’esperienza al Manchester City, prima di iniziare il giro del mondo alla guida di squadre di club e nazionali varie.

Al di là della carriera sportiva però, di Sven-Göran Eriksson resta oggi la dignità e il coraggio con cui ha affrontato la malattia dell’ultimo anno, rendendola nota al mondo. Proprio alla presentazione del documentario a lui dedicato, il tecnico svedese aveva affidato ad un filmato le sue ultime parole pubbliche: “Ho avuto una bella vita. Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo. Ma la vita riguarda anche la morte. Spero che alla fine la gente dirà, sì, era un brav’uomo, ma non tutti lo diranno. Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela”.

sven goran eriksson
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