Si aprirà tra una settimana la 27° edizione dei Giochi Paralimpici estivi di Parigi, naturale proseguimento delle Olimpiadi 2024 terminate l’11 agosto scorso. La sera del 28 agosto la cerimonia ufficiale di apertura – curata nuovamente dal regista Thomas Jolly e trasmessa da Rai2 a partire dalle 20 – vedrà sfilare sugli Champs-Élysées 4400 atleti in rappresentanza di 184 paesi.
Ad aprire la marcia, diretta a Place de la Concorde, molto probabilmente sarà la squadra paralimpica dei Rifugiati, otto atleti disabili in rappresentanza delle centinaia di migliaia di persone fuggite da paesi in guerra che gareggeranno sotto la bandiera del Comitato Paralimpico Internazionale. Il team azzurro quest’anno sarà quello più numeroso di sempre con i suoi 141 componenti impegnati in 17 discipline sportive, dall’atletica al ciclismo, dal nuoto al ‘sitting volley’, dall’equitazione alla canoa, solo per citarne alcuni.
I Castelli Romani alla Paralimpiadi di Parigi
Proprio nella canoa i Castelli Romani vedranno alle Paralimpiadi di Parigi la partecipazione di due atleti, Eleonora De Paolis di Velletri, paracanottista del CC Aniene, e Marius Bogdan Ciustea, dell’Asia Sport, romeno naturalizzato italiano e da molti anni residente a Castel Gandolfo.
I due atleti hanno già preso parte ai Giochi Paralimpici del 2021 a Tokyo, nella complicata competizione che, causa Covid, fu spostata di un anno, con grandi ripercussioni sulla preparazione psicofisica degli atleti.
Ai due atelti della paracanoa si aggiunge, per la scherma, anche Gianmarco Paolucci, di Grottaferrata.
L’Italia è stata presente in tutte le edizioni, sin da quella di Roma del 1960: da allora sono state vinte ben 599 medaglie – 167d’oro, 202 d’argento e 230 di bronzo – e anche da questa edizione ci si aspetta molto, ripartendo dal buon risultato raggiunto a Tokyo nel 2021 con 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi.
Soddisfatto Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, già medaglia d’oro nel nuoto in varie edizioni dei Giochi Paralimpici: «Questa nuova avventura paralimpica comincia con un doppio
primato: la squadra più numerosa di sempre, impegnata in 17 discipline. Elementi che testimoniano la crescita esponenziale del movimento paralimpico italiano ormai divenuto un’eccellenza a livello internazionale. Si tratta di un gruppo forte, ambizioso e pieno di talento supportato da professionisti e tecnici di altissimo profilo. Abbiamo fatto tutto il possibile per mettere le Federazioni nelle condizioni di preparare al meglio queste atlete e questi atleti. Siamo fiduciosi e ci auguriamo di regalare al nostro Paese tante gioie ed emozioni».
L’altro primato, per Pancalli, saranno gli eventi televisivi che la Rai per la prima volta coprirà in maniera completa con 500 appuntamenti in chiaro ed una programmazione dedicata a partire dalle 8.45 di mattina fino a tarda notte:
«Di sicuro sarà una edizione straordinaria dei Giochi Paralimpici con una grande copertura mediatica, grazie al prezioso impegno della Rai. Un’opportunità per trasmettere al grande pubblico i valori dello sport paralimpico e per far conoscere a tante persone i benefici che lo sport può offrire non solo sul piano del benessere ma anche come straordinario strumento di cultura, socialità, integrazione».
Interesse da risvegliare
L’unica nota stonata proviene in questi giorni proprio da Parigi dove alcune testate giornalistiche d’Oltralpe hanno messo in evidenza che, ad una settimana dall’inizio dei Giochi, i biglietti invenduti si aggirino intorno al milione a fronte di 2,5 milioni di posti disponibili per assistere alle gare. Questo nonostante le rassicuranti parole di Tony Estanguet, presidente del Comitato organizzatore dei Giochi 2024, secondo cui sarebbero 1,7 milioni i biglietti venduti al 20 di agosto. Ma di questi, più di 600.000 sono stati acquistati dallo Stato e da enti pubblici per ridistribuirli a giovani, persone con disabilità, dipendenti pubblici, studenti.
«Che ci sia un interesse da risvegliare per questa manifestazione non è una novità», scrive ‘Le Monde’
sottolineando come il pubblico degli sport per disabili resti ancora per certi versi alquanto “timido”
e risulti dimezzato rispetto alle Olimpiadi per normodotati.
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