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Rovi e degrado nel punto in cui è morta Giulia Capraro, su via Maremmana III, tra Castel Gandolfo e Marino

Il luogo in cui la vita di Giulia - passeggera incolpevole ed inconsapevole di quanto le stesse per accadere - si è spezzata, è ora ridotto a un cumulo di erbacce e rovi, che hanno invaso il ciglio stradale, rendendo impossibile persino deporre un fiore.

Generico agosto 2024

In mezzo ai rovi, neppure la possibilità di adagiare un fiore. E’ un deprecabile stallo, iniziato con uno scarico di responsabilità, quello che ormai da settimane sta avvolgendo la necessaria e doverosa manutenzione della vegetazione lungo via Maremmana III, la strada che nella serata di martedì 13 giugno 2023 fu teatro del tragico incidente stradale in cui perse la vita, appena 17enne, la povera Giulia Capraro, vittima incolpevole di un fato avverso e di tutto quello per cui la giustizia sarà presto o tardi chiamata a dare delle risposte chiarificatrici circa i motivi del suo prematuro decesso.

Il distacco è aggravato non solo dal lancinante dolore della perdita, ma anche dallo stato della provinciale 216, dove la sua mamma e i suoi amici si recano spesso per rendere omaggio alla memoria della giovanissima. Il luogo in cui la vita di Giulia – passeggera incolpevole ed inconsapevole di quanto le stesse per accadere – si è spezzata, è ora ridotto a un cumulo di erbacce e rovi, che hanno invaso il ciglio stradale, rendendo impossibile persino deporre un fiore.

Giulia Capraro

È inaccettabile e profondamente doloroso constatare come nessuno sembri prestare ascolto alle richieste di una madre che, già provata da un immenso dolore, deve ora fare i conti con l’indifferenza e l’inefficienza pubblica. Allo stato dei fatti si attende che la Città Metropolitana, debitamente informata della situazione, porti a compimento un intervento che non è ancora stato realizzato.

Non solo per l’anniversario della scomparsa di Giulia, che avrebbe meritato un gesto simbolico di cura e di rispetto, ma nemmeno per il tredicesimo e del quattordicesimo mese dalla tragedia, si è provveduto a pulire l’area. La vegetazione, ormai cresciuta a dismisura, ha trasformato quel luogo in un simbolo di abbandono, un’ulteriore ferita per una famiglia già devastata dalla perdita.

Il dolore della mamma della.per sempre 17enne di Albano è palpabile, eppure sembra che nessuna istituzione sia disposta a farsi carico di una responsabilità tanto semplice quanto fondamentale: quella di mantenere dignitoso il luogo in cui la sua giovane vita è stata tragicamente spezzata. Non si tratta solo di un gesto di rispetto verso Giulia, e di un atto di umanità nei confronti di una madre che, ogni giorno, rivive il trauma della perdita, ma anche di un intervento che contribuirebbe a migliorare la sicurezza stradale, un aspetto sul quale Antonella Zevini va battendosi da oltre un anno.

A questo punto, le istituzioni preposte dovrebbero intervenire senza ulteriori indugi per ripulire il ciglio stradale e restituire dignità a quel luogo. Non si può tollerare che il dolore di una madre venga ignorato, che la memoria di una ragazza buona e altruista come Giulia sia calpestata dall’incuria e dalla disattenzione.

Giulia Capraro era una ragazza che credeva nei diritti, nella lealtà e nella sincerità. Merita di essere ricordata con onore, in un luogo che rifletta la sua purezza e il suo valore. È dovere delle istituzioni garantire che il punto in cui la sua vita è stata tragicamente interrotta sia trattato con il rispetto che le è dovuto.

E’ un gesto minimo e apparentemente banale, ma di enorme significato, che può alleviare almeno in parte il dolore di una madre che non chiede altro che un po’ di considerazione e rispetto per la memoria della sua amata figlia.

Senza voler gettare la croce sulle spalle di nessuno, riteniamo che ignorare questa richiesta sia un atto di insensibilità che non può essere tollerato oltremodo in una società che si definisce civile.

via Maremmana III Giulia Capraro
via Maremmana III Giulia Capraro
via Maremmana III Giulia Capraro

 

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