Cultura

Ecco come è nato l’Osservatorio Astronomico di Monte Porzio: le Olimpiadi e l’ossessione di Hitler per il Discobolo

Una storia particolare a Monte Porzio Catone: un'Olimpiade, una statua, due dittatori, un Osservatorio particolare, il telescopio che non c’è mai stato

osservatorio monte porzio

Infuriano polemiche sulla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi ispirata all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Sembra che i capolavori artistici più di qualche volta muovano la Cronaca come la Storia. C’è di mezzo anche un’ Olimpiade di qualche tempo fa, di vicende uniche e articolate, con protagonisti Hitler e Mussolini. L’ambientazione dei fatti è ai Castelli Romani. Succede che andando ‘Di Villa in villa’ emergano eventi in apparenza cancellati dal tempo.  ‘Di Villa in Villa’ è l’iniziativa promossa dall’Irvit, l’Istituto regionale ville tuscolane, che ha un calendario di visite alla scoperta delle Ville Tuscolane.

Sabato 27 luglio, dopo Villa Sora e Villa Aldobrandini, c’è stata la visita all’Osservatorio Astronomico di Monte Porzio Catone, oggi sede dell’Osservatorio di Roma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Il luogo accoglie i resti di una villa del I secolo d.C., quella di Matidia minor, cognata dell’imperatore Adriano. Silvia Pitolli archeologa del Gruppo Archeologico Latino ‘Latium Vetus’, a dispetto delle temperature infuocate e con passione altrettanto ardente, ha raccontato ai visitatori una storia particolare, tra cronaca e leggenda, di quelle che non si dimenticano.

L’Osservatorio Astronomico: dal pallino di Hitler allo ‘scambio di doni’ con Mussolini

Tutto inizia dal ‘pallino’ di Hitler per una statua greca, il discobolo di Mirone, l’atleta serafico fissato per sempre mentre è in procinto di effettuare il lancio del disco. Il Fuhrer l’avrebbe voluta come simbolo delle Olimpiadi di Berlino del 1936. La splendida scultura rappresenta l’ideale di perfezione fisica, è intesa come simbolo di purezza della razza ariana. La regista del Fuhrer, Leni Rifhenstal, l’ha inserita in un documentario di propaganda fatto proprio durante le Olimpiadi del 1936.

La sua copia più fedele è quella romana in marmo realizzata in epoca Antonina, la cosiddetta Lancellotti, ed è nella Capitale. Hitler non molla la presa visti i rapporti di collaborazione con Mussolini, e durante la seconda visita a Roma del 1938 ci riprova. Ha già tentato di acquistarla dai principi Lancellotti che ne sono i proprietari, ma una legge del 1909, Norme per l’inalienabilità delle antichità e delle belle arti, vincola la scultura. L’alleanza con la Germania richiede un atteggiamento conciliante, e pazienza se si aggirano le norme! Interviene un accordo o scambio di ‘doni’: in cambio del capolavoro, i tecnici tedeschi della Zeiss sono pronti a realizzare un potentissimo telescopio per l’osservatorio che verrà costruito. Sembra, infatti, che il dittatore tedesco nel corso della sua prima visita in Italia nel 1934, passando nelle vicinanze del lago  Albano di fronte alla magnificenza della Specola Vaticana di Castel Gandolfo, chieda a Mussolini di visitare l’edificio credendo sia l’Istituto Nazionale di Astrofisica Italiano. Il duce risponde che si tratta dell’Osservatorio dello Stato Pontificio. Hitler gli propone, allora, di costruire l’osservatorio che farà sfigurare quello vaticano in cui verrà collocato il telescopio più potente al mondo. Sembrerebbe che Hitler non sia mai stato a Castel Gandolfo. Mentre è certo che il suo viaggio a Roma è snobbato dal pontefice: l’Osservatore romano non scrive neanche una riga sull’argomento, e Pio XI si trasferisce nella residenza di Castel Gandolfo, dopo aver disposto che tutte le luci dei palazzi vaticani siano spente e che le porte dei musei e della Basilica di San Pietro restino chiuse. In udienza a Castel Gandolfo, il papa, lamenta la presenza di svastiche a Roma.

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Il Discobolo, simbolo delle Olimpiadi 

Che Hitler sia stato o no a Castel Gandolfo, Mussolini impartisce l’ordine perentorio e così nel 1938 la statua è acquistata dal governo tedesco e trasferita al museo di Monaco. Tra l’altro, l’episodio dà inizio alla fuga di molte opere d’arte in Germania, pagate spesso a prezzo irrisorio e ufficialmente vendute con il beneplacito del governo italiano. Il Discobolo, poi restituito  all’Italia nel dopoguerra, sarà un simbolo delle Olimpiadi e dello Sport alle Olimpiadi di Monaco del 1972.

La costruzione dell’Osservatorio di Monte Porzio

La costruzione dell’Osservatorio Astronomico, nel classico stile razionalista dell’architettura monumentale fascista, comincia nel 1939 a un passo dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale e singolarmente prosegue mentre il conflitto è in corso. C’è dietro l’accordo tra i due dittatori: deve diventare la sede del telescopio più grande d’Europa se non del mondo, cosa che non avverrà mai.

Il sito già all’epoca, non pare essere il più adatto per fare osservazioni astronomiche ma è scelto proprio per la vicinanza con Roma. Se la ratio che dall’antichità ha portato alla costruzione di sontuose ville alle pendici del Tuscolo è guardare Roma ed essere viste dalla Capitale, allo stesso modo e ancor di più, ora conta l’effetto scenografico. Il sito è a un passo dalla culla dell’Impero Romano che ha dominato il mondo e dalla Capitale del Nuovo Impero. L’Istituto di Astrofisica ha il compito di vedere ed essere visto in senso reale e simbolico. Mentre è in produzione il telescopio tedesco, scoppia la guerra. Vengono costruite le cupole, ma la caduta di Mussolini e l’armistizio dell’8 settembre ‘43, cambiano tutto. “Ora i tedeschi considerano l’Italia una traditrice, smontano le cupole se le riprendono e il telescopio non arriverà mai”, ha anche spiegato ai visitatori Silvia Pitolli. Per la legge del contrappasso, il telescopio viene poi trafugato dall’Armata Rossa che lo requisisce direttamente  in fabbrica a Berlino come bottino di guerra. Vale come risarcimento per la distruzione del materiale astronomico in Russia da parte dei nazisti. Viene installato a San Pietroburgo, chiamato ‘Telescopio Mussolini’, ed è ancora funzionante: è utilizzato dai fisici russi per gli studi su asteroidi e comete. Le cupole, invece, sono state poi restituite all’Osservatorio. Comunque, nelle intenzioni degli astronomi dell’epoca, il telescopio che non è mai arrivato sarebbe dovuto essere trasferito in sedi più opportune come la base di Campo Imperatore.

Nel parco dell’Osservatorio, oltre a essere presenti terme e peristilio della villa romana, e ben visibili i terrazzamenti, le cosiddette ‘cappellette’, sono stati costruiti altri edifici e laboratori. Oggi, ospita l’Astrolab, laboratorio  astronomico interattivo, è sede di una biblioteca, è un centro di raccolta dati di livello mondiale oltre che di studio e divulgazione, ospita anche manifestazioni all’aperto.

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