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Lariano Libris, in tanti per il libro di Luca Barbarossa “Cento storie per cento canzoni”

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Nella serata di giovedì 25 luglio si è tenuto in Piazza Sant’Eurosia il secondo ed ultimo appuntamento della rassegna “Lariano Libris 2024”, organizzata dalla libreria Mondadori Bookstore Lariano e dalla Fondazione De Cultura, con il supporto del Comune di Lariano e il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, della Città Metropolitana di Roma e del Sistema Castelli Romani. Lo scorso 3 luglio si era tenuta la presentazione del libro di Roberto Emanuelli ‘Ora Amati’.

Ospite dell’appuntamento è stato il cantante e conduttore radiofonico Luca Barbarossa, che ha presentato il suo libro “Cento storie per cento canzoni”, edito da ‘La Nave di Teseo’. Prima dell’incontro con l’autore, i presenti hanno però potuto assistere all’esibizione di Irene e Lorenzo Cedroni, due dei componenti del trio Big Cedars.

A partire dalle ore 21, Barbarossa ha così presentato la sua opera. Il libro racconta di un grande cantautore che, in un viaggio illustrato nella musica,  racconta le storie che nascono dietro, attorno, dentro cento canzoni che tutti abbiamo cantato: da Frank Sinatra a Vasco Rossi, da Lucio Battisti a David Bowie, dai Beatles ai Radiohead, da Franco Battiato a Michael Jackson.

Intervistato poi, l’autore del libro ha raccontato alcuni degli aneddoti che lo hanno coinvolto e visto protagonista nella sua lunga carriera che, nel 1992 lo vide trionfare al Festival di Sanremo con la canzone ‘Portami a ballare’: “La RCA a un certo punto aveva talmente tanti artisti in scuderia che cercava di farli collaborare e di metterli insieme. […] L’RCA, che aveva nella sua squadra anche Riccardo Cocciante che era già una star, organizza questo Q Concert, mettendo insieme un gruppo straordinario di musicisti che era il New Perigeo, con dentro dei musicisti straordinari Carlo Pennisi alla chitarra, Giovanni Tommaso al basso, Danilo Rea al pianoforte. Insomma, veramente dei musicisti straordinari a cui si aggiungevano con Riccardo Cocciante e Rino Gaetano.

Riccardo e Rino si scambiano due canzoni, con una delle due che è la versione che noi oggi sentiamo di “A Mano a mano”, di Rino Gaetano. Dovete sapere che Rino non è mai stato in studio per registrarla, ma la canzone del disco fu proprio la registrazione di quel concerto. E io c’ero, perché io ero un ragazzino di vent’anni e stavo per partire in tournée con Riccardo Cocciante. Una volta finita la tournée con i New Perigeo e Rino Gaetano, io sarei partito con lui come ragazzo di bottega.

Riccardo mi presentava a metà concerto e mi faceva fare 2/3 canzoni mie. Io avevo fatto ‘Roma spogliata’ al Festival di Sanremo, avevo vent’anni. E quindi quel concerto con Rino Gaetano, fu l’occasione per andare a conoscere Riccardo che mi avrebbe portato in tournée. Quindi sono stato testimone oculare di questa di questa performance di Rino, che diventò un disco che ancora oggi ascoltiamo con grande con grande trasporto. E Rino purtroppo ebbe la sfortuna che tutti conosciamo quell’incidente drammatico.

[…] Come prima ho detto di Ivan Graziani – che più si sentono le cose di Ivan e più sembrano attuali – la stessa cosa posso dire per Rino Gaetano. Rino Gaetano era veramente avanti nei tempi: era anche dissacrante come cantautore, perché mentre tutti erano impegnati e facevano discorsi politici, lui se ne fregava e aveva scelto la chiave dell’ironia, della presa in giro. Era in controtendenza e in questo non era il cantautore classico, ma è stato molto moderno. Io credo che i giovani di oggi continuino ad apprezzarlo per questo”.

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