Cultura

87 anni fa moriva Guglielmo Marconi: l’etere improvvisamente silenzioso ma non per colpa di un bug informatico

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Il 20 luglio 1937 per due lunghissimi minuti un silenzio assordante assedia i cieli del pianeta a ogni latitudine. Che accade? Nulla di simile a ciò che è successo ieri, cosa impensabile all’epoca. Non c’è, nel 1937, nessun down informatico a fermare tutto e tutti, treni, aerei, banche, media, come succede nell’era dei bug, la nostra. Invece le stazioni radiofoniche di tutta la terra interrompono le trasmissioni per rendere omaggio al loro padre, Guglielmo Marconi, morto improvvisamente all’età di 62 anni. L’etere torna a essere muto come lo era sempre stato fino all’avvento della radiotelegrafia.
Salutano l’inventore, il pioniere delle telecomunicazioni tramite onde radio, l’ideatore dei sistemi di trasmissione senza filo, oggi si direbbe wireless. A lui si devono lo sviluppo di radio e televisione e di tutti i moderni sistemi di radiocomunicazione.
Primo italiano a vincere il Nobel per la Fisica nel 1909, nominato senatore del Regno d’Italia a 41 anni, a lui il regime assegna la presidenza dell’Accademia d’Italia. Scienziato autodidatta, unisce passione, perseveranza, capacità imprenditoriale, lungimiranza.
Anche i Castelli Romani entrano nella storia di Marconi e delle sue invenzioni che hanno cambiato l’esistenza di miliardi di persone. Lo scienziato nato a Bologna da madre irlandese, il padre è un proprietario terriero, ha un rapporto privilegiato con Rocca di Papa dove compie uno dei suoi esperimenti decisivi, e con Castel Gandolfo e il Papa.

Muore a Roma nella casa di via Condotti 

La mattina del 19 luglio 1937 Marconi accompagna sua moglie, la marchesa Maria Cristina Bezzi Scali, alla stazione Termini di Roma. Va a Viareggio dalla figlia Elettra che l’indomani compie sette anni. Marconi le raggiungerà proprio il giorno 20 per festeggiare tutti insieme il compleanno della bambina e per poi imbarcarsi sull’Elettra, la barca laboratorio che porta il nome della figlia, dove compiere espe­rimenti sulle onde corte: pane quotidiano dell’inesauribile inventore. Purtroppo le cose vanno diversamente: il pomeriggio inizia a sentirsi male, sembra trattarsi di una delle tante crisi cardiache di cui soffre. Già dall’anno precedente si sono manifestate creando non poche preoccupazioni. Le sue condizioni peggiorano al punto che muore alle 3 e 45 del 20 luglio 1937 nella casa romana di via Condotti 11, assistito dal suocero e dal medico personale. La salma, rivestita con la divisa di Accademico d’Italia, è trasportata al palazzo della Farnesina, sede dell’Accademia d’Italia, per consentire a personalità e gente comune di rendergli omaggio. La moglie riceve dal Papa e da personalità italiane e straniere telegrammi e messaggi di cordoglio. Il Popolo d’Italia e molti quotidiani italiani ed esteri escono in edizione straordinaria.
Le stazioni radio di tutto il mondo gli rendono omaggio. La Broadcasting Company, la più grande società di radiodiffusione degli Stati Uniti, lo celebra con discorsi di illustri scienziati. Il corteo funebre parte dalla Farnesina e attraverso un lungo itinerario nella Roma del tempo, raggiunge a piazza Esedra la chiesa di Santa Maria degli Angeli dove si svolgono i funerali di Stato in forma solenne. Marconi ha espresso la volontà di essere sepolto a Bologna: al termine della cerimonia funebre la salma è posta su un treno per raggiungere la città natale. Nel 1941 viene riesumata e sepolta nel mausoleo marconiano costruito presso la villa di Pontecchio. La località di Praduro e Sasso, comune di residenza dello scienziato, dal 1938 è denominata Sasso Marconi.
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Ponte radio tra Rocca di Papa e Capo Figari in Sardegna

L’11 agosto del 1932 Marconi fa viaggiare un segnale elettromagnetico da Capo Figari, in Sardegna, a Rocca di Papa. A bordo della sua Elettra, solca il mare della Gallura e approda davanti al borgo nel golfo Aranci. Con la sua squadra di tecnici realizza un ponte radio a onde corte: la trasmittente è posta a Rocca di Papa – sulla terrazza di quello che oggi si chiama Museo delle Geoscienze -, la ricevente a Capo Figari, e a fare da ponte radio è proprio l’Elettra. Marconi, che ha 58 anni e ha già vinto il Nobel per la fisica, fa un rivoluzionario esperimento: la trasmissione radiotelegrafica e radiotelefonica insieme,  pone le basi delle moderne telecomunicazioni.
Per compiere l’impresa fa sopralluoghi, installa una speciale apparecchiatura a Capo Figari. Già nel 1901 è riuscito a trasmettere il primo segnale transoceanico. A fine luglio, all’Osservatorio sismografico di Rocca di Papa installa la nuova stazione sperimentale da cui trasmette un primo segnale. Il 3 agosto il panfilo di Marconi lascia Ostia per dirigersi a Civitavecchia e riesce a fare prove di trasmissione a Rocca di Papa. Altre prove, il 6 agosto con rappresentanti del governo italiano a bordo dell’Elettra.
L’11 agosto la trasmissione radio funziona: Capofigari e Rocca di Papa comunicano tramite onde corte percorrendo una distanza di circa 270 chilometri in linea retta. Anche se a livello di distanza non segna un record, è una conquista tecnologica senza precedenti che apre la pista a successivi esperimenti della radio e del radar.
Il suo motto è sempre stato: “Cercare osando!” Marconi crede nelle sue intuizioni e vuole renderle realizzabili, praticabili, per cambiare in meglio la vita dell’umanità. Lo scorso 27 aprile il Museo di Geoscienze di Rocca di Papa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha aperto le porte ai visitatori e ha celebrato il Marconi day in occasione del 150esimo anniversario della nascita del grande inventore.
Ci sono stati collegamenti radio internazionali curati dall’Associazione Radioamatori Italiana ed è stata ripercorsa la vita di Marconi.
Elettra Marconi

Elettra Marconi, cittadina onoraria di Castel Gandolfo

Elettra Marconi, figlia adoratissima di Guglielmo, oggi ha 94 anni. La  principessa continua ad essere la vestale della memoria del padre. A lei nel 2019 il comune di Castel Gandolfo ha conferito la cittadinanza onoraria. Proprio da Castel Gandolfo, Guglielmo Marconi fa il primo collegamento radiotelefonico a onde corte tra il centro dei Castelli Romani e il Vaticano. L’inventore frequenta a lungo il borgo laziale dove costruisce e dirige l’impianto di Radio Vaticana, secondo la richiesta di Pio XI, grande appassionato di Fisica. Qui inizia anche gli studi sul radar: nel 1933, espone ad alti ufficiali dell’esercito un apparato radio che permette di rilevare oggetti metallici nelle vicinanze, ad esempio il passaggio delle automobili
“Nelle onde elettriche lui vedeva le visioni del futuro. Sapeva che potevano essere usate e sviluppate”, ha ricordato Elettra in una recente intervista.
E sul Marconi papà: “Era un padre molto affettuoso. Molto divertente, aveva umorismo. E soprattutto era intelligentissimo. Mi trattava come una persona grande, mi faceva crescere. Mi dava responsabilità. Voleva che io seguissi i suoi consigli. Infatti quando ho perso mio padre è stata più di una mutilazione”
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