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Presentati i vini Frascati premiati al Concorso enologico internazionale “Città del Vino” fotogallery

Frascati vini città del vino

Una sala Falcone e Borsellino in versione insolita ha ospitato ieri sera una interessante masterclass incentrata sui vini a denominazione “Frascati” e quelli dell’areale del Frascati Doc e Docg premiati al Concorso Enologico  Internazionale “Città del Vino 2024”.

L’equilibrio e la morbidezza della malvasia puntinata, declinata nelle sue sfumature più caratteristiche conferite ai vini sapidi e vulcanici del nostro territorio, hanno accompagnato una degustazione presentata alla stampa e agli addetti ai lavori per celebrare gli ottimi risultati ottenuti dalle aziende vitivinicole di Frascati e Monte Porzio Catone nel concorso giunto alla sua XXII edizione.

Una degustazione di dieci etichette raccontate con sapienza da Francesco Radiciotti sommelier Fisar e da Jacopo Manni, ricercatore universitario e divulgatore del vino, alla presenza della sindaca di Frascati, Francesca Sbardella, del sindaco di Monte Porzio Catone, Massimo Pulcini, dell’assessore del comune di Frascati delegato all’Agricoltura, Claudio Cerroni, del consigliere delegato alle Attività Produttive, Alessio Ducci, e del consigliere comunale di Nemi Carlo Massa, in rappresentanza del sindaco di Nemi Alberto Bertucci, vice presidente di Città del Vino.

Numerosi in sala gli addetti ai lavori e i giornalisti che hanno potuto conoscere da vicino e assaporare le note delle etichette proposte, frutto di un intenso lavoro di ricerca e sperimentazione da parte delle locali cantine.

Un’intensa degustazione preceduta dalla cerimonia di consegna dei premi ricevuti dai produttori: per Cantine San Marco era presente Danilo Notarnicola, per l’Azienda Agricola Villa Simone Lorenzo Costantini, e per Casale Vallechiesa Bruno Gasperini. Impossibilitata a partecipare Fontana Candida seppur premiata al Concorso.

I vini presentati nella sala consiliare sono stati divisi in due sezioni.

Vini a denominazione Frascati:
1. Vigneto Filonardi Frascati Superiore DOCG Riserva (Azienda Agricola Villa
Simone);
2. Spumante Brut Frascati DOC (Cantine San Marco);
3. Biowine Frascati DOCG Superiore (Cantine San Marco);
4. Heredio Frascati Superiore DOCG (Casale Vallechiesa Winery);
5. Villa Dei Preti Frascati Superiore DOCG (Azienda Agricola Villa Simone)

Altri vini prodotti dalle aziende di Frascati:
1. Nero Ferrigno Spumante Brut Cesanese (Cantine San Marco)
2. Cesanese Maggiore (Azienda Agricola L’Olivella);
3. 40/60 Rosso (Azienda Agricola L’Olivella)
4. 40/60 Bianco (Azienda Agricola L’Olivella)
5. Tenuta De’Notari – Malvasia IGT Lazio (Cantine San Marco)

“La Città di Frascati è tra le trentanove città che nel 1987 diedero vita all’Associazione Nazionale Città del Vino – spiega la Sindaca Francesca Sbardella -, oggi ci sono oltre cinquecento comuni appartenenti all’associazione e ciò dimostra la lungimiranza dei nostri predecessori nel costituire un contenitore tanto importante per rappresentare territori a forte vocazione vitivinicola”.

“Appare fondamentale – spiega il delegato alle Attività Produttive, Alessio Ducci – che aumenti la conoscenza dei nostri prodotti e si generi una condivisione di progettualità tra il settore agricolo e quello ristorativo finalizzata alla valorizzazione del territorio”.

“Il vino – conclude l’Assessore all’Agricoltura Claudio Cerroni – non è solo una bevanda, ma un’importante espressione culturale che riflette la storia, la tradizione e l’identità di un territorio. In Italia, il vino è parte integrante del patrimonio culturale e gastronomico del paese, ed è strettamente legato alla vita quotidiana, alle festività e alle celebrazioni. Ogni regione italiana ha le proprie tradizioni vinicole e i propri vini iconici, che rappresentano un’importante fonte di orgoglio e appartenenza per le comunità locali.

La Regione Lazio può contare su tre vini DOCG e due sono Frascati: Frascati Superiore DOCG e Cannellino di Frascati DOCG, con orgoglio e consapevolezza dobbiamo conoscere i nostri vini per conoscere un po’ di più anche la nostra storia cittadina, che si caratterizza come l’evoluzione di una società agricola e vitivinicola”.

IL CONCORSO

L’aspetto interessante del concorso è il credito internazionale che gli viene tributato, si tratta di un concorso estremamente serio, le degustazioni vengono condotte alla cieca da apposite commissioni internazionali a maggioranza di commissari esteri, composte da enologi, enotecnici, assaggiatori esperti, sommelier e giornalisti con provata esperienza del settore enogastronomico, secondo le prescrizioni dell’Art. 6, commi 2 e 3 del D.M. 9/11/2017.

Ciascuna commissione si compone di cinque giudici che sono in maggioranza degli enologi. Le Commissioni di degustazione internazionali valutano i campioni in base al regolamento dell’O.I.V. che prevede, tra l’altro, il ricorso alla scheda organolettica in base al metodo OIV Union Internationale des Oenologues; le valutazioni sono espresse autonomamente da ogni componente e il punteggio finale è ottenuto in base alla media aritmetica delle singole valutazioni.

 

 

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