Politica

Grottaferrata – Il Piano regolatore spacca la maggioranza: Pompili e Trovalusci si astengono sul DPI

federico pompili

Un consiglio comunale chiamato a votare un importante documento di indirizzo urbanistico che si è trasformato, alla fine, in una colossale, epica, lavata di panni pubblica di problemi tutti interni alla maggioranza Di Bernardo.

Il gruppo di maggioranza Siamo Grottaferrata formato da Federico Pompili, Pierfranco Trovalusci  (rappresentato in giunta dall’assessore Daniele Rossetti) si è astenuto sulla votazione del documento di indirizzo propedeutico al piano regolatore. Ritrovato invece il consenso sul punto del consigliere d’opposizione, Michele Mazza.

Un’astensione che vale una bocciatura sonora di un documento evidentemente indigesto a una precisa parte politica (Fratelli d’Italia su tutti) e che spalanca le porte a una crisi (difficile credere che stavolta sia solo estiva, come quella che lo scorso anno fece dimettere l’8 agosto la vicesindaco Rita Consoli ) dell’ormai traballante laboratorio politico del sindaco Di Bernardo. Una frizione, eufemisticamente parlando, che nasce dalla richiesta di Pompili di rinviare di almeno 15 giorni la discussione in aula del documento di indirizzo così da poterlo “approfondire e condividere” anche alla luce di una Regione e di enti sovracomunali che hanno cambaito indirizzo politico. “Siamo in imbarazzo a votare in questo modo questo documento senza approfondirlo ultieriormente”.

Una richiesta considerata pretestuosa dalla presidente della commissione Urbanistica Paola Franzoso, (in odore di diventare vicesindaco al posto del collega PD Giovanni Guerisoli) che ha ricordato come “Siamo Grottaferrata” abbia effettivamente disertato più di una seduta di commissione e alcune sedute di maggioranza deputate proprio ad entrare nel merito del DPI in discussione: “Questo è il momento di votare – ha detto Paola Franzoso – e noi oggi finalmente siamo qui per fare la differenza. Oggi siamo qui a votare questo documento di indirizzo politico: è il momento del coraggio perché è facile prima promettere e poi che con l’urbanistica arrivi la crisi, come accaduto un anno fa. Abbiamo recepito approfondimenti, critiche e indicazioni da parte di tutte le forze politiche e ora è arrivato il momento di votare e segnare il passo, andando avanti verso il futuro della città.

Una richiesta, quella arrivata da Pompili, considerata “arrogante” dal sindaco Di Bernardo che, nello stigmatizzare l’atteggiamento del capogruppo di Siamo Grottaferrata, in palese contrasto con la maggioranza, ha ribadito con fermezza la non  volontà di sottostare ad alcun ricatto e di non approvare questo “approccio sbagliato, prevaricatore  che può sembrare della vecchia politica e che a me non piace. Questo atteggiamento, che io rinvio al mittente, suggerisce un rispetto diverso. Quando si fa parte di una maggioranza, tu hai fatto parte di un’altra e hai mandato a casa il sindaco – ha ricordato Di Bernardo a Pompili facendo riferimento all’esperienza Andreotti – le questioni si affrontano nel gruppo e se poi non si ottiene il consenso del gruppo si rispettano le decisioni della maggioranza e non si fa scandalo fuori. Questo è un rinvio tanto per rinviare mentre questa è un’amministrazione concreta, del fare che non si piega ai ricatti politici nè alle richieste di rinvio quindi come amministrazione andiamo avanti e chi ci ama ci segua”.

Patata bollente quindi per Di Bernardo e dejavu per l’ex sindaco Luciano Andreotti caduto anzitempo proprio sotto i “colpi” del consigliere Federico Pompili. Un documento di indirizzo che, alla fine, siparietto politico a parte, è stato comunque approvato e che, ricordiamo, non modificherà assolutamente nulla nell’attuale normativa vigente ma fungerà esclusivamente come base programmatica su cui impostare il futuro Piano regolatore (PUGC) che la Regione Lazio dovrà successivamente approvare.

Un’approvazione storica quella di oggi che politicamente registra l’assenza in consiglio anche del consigliere di minoranza Lorenzo Letta (FdI) e della consigliera Giulia Vinciguerra del gruppo Per cambiare Grottaferrata e che apre ad una riflessione più ampia sul perché Siamo Grottaferrata abbia spinto per rimandare.

Interessi specifici rispetto al tema urbanistico o una volontà di rimarcare il proprio peso specifico a livello politico all’interno della maggioranza? Difficile dirlo, nel frattempo la crisi è aperta e stavolta, farla rientrare del tutto, non sarà così semplice.

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