Cultura

Arte – A Marino concluso ciclo pittorico dell’artista Stefano Piali, gli ultimi due dipinti in sala consiliare

Stefano Piali, romano, da quarant’anni residente a Marino e docente di discipline plastiche presso l’istituto Paolo Mercuri, ci confida che in questo lavoro che lo ha impegnato per più di tre anni egli prende esplicitamente le mosse dalle opere del Veronese e del Vasari

Con la consegna avvenuta venerdì mattina dei dipinti ‘Invocazione e protezione – Madonna del SS. Rosario’ e ‘I Prigioni – Il non-finito e il dolore dell’uomo’, si è concluso il ciclo pittorico con cui l’artista Stefano Piali ha voluto omaggiare la città di Marino.

Il progetto – dal titolo Viaggio nella storia dei Colonna – nato in un’ottica di riqualificazione di Palazzo Colonna e iniziato a maggio del 2022, narra le gesta dei due più celebri esponenti della casata dei Colonna, l’ammiraglio Marcantonio e la poetessa Vittoria.

Nelle nove grandi tele, posizionate in sala consiliare, si potranno così ammirare alcuni episodi della battaglia di Lepanto alternati a scene di corte con artisti e filosofi, del sodalizio tra le famiglie degli Orsini e i Colonna, degli incontri culturali tra Michelangelo e la sua giovane musa. Sono stati apposti anche i tondi che raffigurano il condottiero con le chiavi della città e lo stemma dei Colonna.

La prima grande opera del Maestro Piali – Benedizione e comando – fu esposta due anni fa alla presenza dell’assessore Muccini e del sindaco Cecchi, ricevendo da subito il plauso dell’amministrazione, seguito dall’augurio di portare a compimento una narrazione insostituibile e infondere in tal modo nei più giovani il senso di appartenenza per il loro territorio.

E’ la scena principale dove si assiste al giuramento e all’impegno di Marcantonio Colonna a Pio V di portare a termine la lotta contro gli ottomani con la consegna del bastone del comando e lo stendardo della Lega Santa, evento avvenuto in SanPietro l’11 giugno 1570. «Fin dall’inizio la mia intenzione è stata quella di voler realizzare un’opera non meramente descrittiva e celebrativa – ha dichiarato Piali al nostro giornale – cercando di non cadere nella trappola della retorica, ma di creare un’opera evocativa nella quale il fruitore potesse vivere, con emozione e pathos, alcuni fondamentali momenti di questa importante famiglia, i Colonna».

La seconda tela, Lepanto, lo sguardo fiero di una battaglia epocale, prese posto in sala consiliare nel giugno del ’22. Navi in lontananza che combattono tra onde spumeggianti e, in primo piano, Marcantonio Colonna e Pio V che lo protegge; più in basso e più in là alcuni mori legati e nell’atto di cadere. Seguirono, a questi due primi quadri, ‘La dignità del Moro prima dell’inevitabile epilogo’, ‘Alla corte di Vittoria Colonna’, ‘Dono per una solidale amicizia’, ‘Colonna e Orsini-Ologramma di un sodalizio’, ‘Dinastie, il fiume separa e unisce’ tutti realizzati nel 2023. Continua Piali: «Sono due i fili narrativi che uniscono i protagonisti delle due opere che concludono il ciclo: la spiritualità, simboleggiata rispettivamente dall’immagine sacra della Madonna del Rosario e da quella rarefatta di Vittoria Colonna e la speranza, che suscitano esempi virtuosi come l’arte del sommo Michelangelo e le gesta straordinarie dell’uomo e condottiero Marcantonio.

Due dipinti intrisi di storia e di bellezza che hanno il merito di rafforzare il valore degli eventi storici ai quali si riferiscono e di far riaffiorare emozioni sommerse nel tempo».

Stefano Piali, romano, da quarant’anni residente a Marino e docente di discipline plastiche presso l’istituto Paolo Mercuri, ci confida che in questo lavoro che lo ha impegnato per più di tre anni egli prende esplicitamente le mosse dalle opere del Veronese e del Vasari, artisti che spesso ritrassero scene della battaglia di Lepanto, visibili nella Sala Regia in Vaticano, all’ingresso della Cappella Sistina e nella galleria dell’Accademia Veneziana. «Il mio Viaggio nella storia dei Colonna – conclude Piali – non è solo una epopea pittorica da ammirare, ma porta in sé significati profondamente legati all’attualità, sentimenti e valori universali. Oggi come allora, occorre lottare contro le schiavitù e invocare la pace».

Un video con le fasi della lavorazione delle ultime due opere è visibile all’indirizzo https://youtu.be/-YalofbFJLA?si=CpSIpf5G5vM3CHlR

Roberto Canò