Politica

Ciampino – Intervista a Mauro Del Tutto (M5S) su Partecipate, Piscina Comunale e tanto altro: “I nodi della Giunta Colella vengono al pettine”

CIAMPINO - Primo Consiglio comunale della Sindaca Emanuela Colella

Alle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno il M5 Stelle di Ciampino è risultato essere la terza formazione politica nella città aeroportuale ottenendo più di 1700 voti. Un esito non scontato per un movimento in evidente fibrillazione a livello nazionale e, in quello locale, alle prese con continue defezioni, costretto a fare i conti con il trasformismo di parecchi suoi ex esponenti istituzionali.

“Compagni sleali” pronti, in questi giorni, a fare il salto della quaglia verso lidi più consoni ed accoglienti, anche ideologicamente. «Dei veri e propri voltagabbana, doppiogiochisti che si sono infiltrati nel Movimento per usarlo, per fare carriera, trovarsi un lavoro. Lesti ad abbandonarlo, annusando il vento, non appena se ne fosse presentata l’occasione» afferma nell’intervista Mauro Del Tutto, il consigliere comunale pentastellato di Ciampino, reduce due mesi or sono, da una dura reprimenda da parte della sindaca Colella e dalle dimissioni del vicesindaco Guido Monti, col conseguente ritiro delle deleghe alle attività produttive, al turismo, alla trasparenza e ai servizi digitali.

Critiche fuorvianti, per Del Tutto, buone per depistare dai problemi reali che attanagliano la città; polemiche pretestuose (assenteismo e mancanza di progetti) tese a coprire, come un rumore di fondo, i veri motivi  del siluramento dei 5 Stelle da parte della Colella: dallo stravolgimento del piano anti-rumore dell’aeroporto Pastine alla lotta non proprio integerrima del Pd ciampinese contro l’inceneritore di Santa Palomba, dall’affaire della piscina comunale di cui in settimana si dovrebbero conoscere i termini dell’appalto, passando per il problema dei problemi, il fallimento − “implosione” a detta dei più avvertiti − delle due partecipate Asp e Aet che potrebbero accelerare la fine della giunta proprio nell’anno del Cinquantenario dell’autonomia.

Puoi riassumere brevemente per i nostri lettori la vicenda del ‘ritiro delle deleghe’ al M5Stelle da parte della sindaca Colella che ti ha visto coinvolto qualche mese fa?

«La questione è semplice: la sindaca ci ha preso in giro per due anni. Non solo il M5S, ma tutti i cittadini che ci hanno sostenuto nel 2022. Il succo di questa storia è che c’è una parte politica, il Partito Democratico, che malgrado abbia promesso un cambiamento rispetto al passato, non hai mai cambiato il proprio atteggiamento di alimentare un sistema clientelare e inefficiente della res publica assolutamente distante dagli interessi della città. Tale modus operandi è stato colto persino da altri esponenti della maggioranza. Insieme abbiamo deciso di costituire un intergruppo per lavorare gomito a gomito su problemi concreti. Questo ha dato fastidio alla sindaca Colella e al resto del PD che, vista la mala parata, hanno fatto una campagna acquisti in consiglio comunale dai banchi dell’opposizione, due consiglieri, e poi ha pensato bene di espellere il M5S dalla stessa maggioranza, convinta che noi volessimo indebolirla. Errore marchiano, giacché il M5S ha sempre lavorato secondo gli accordi e il programma di tutta la coalizione e certamente non solo del PD. Colgo questa occasione ed invito nuovamente la sindaca, a dire pubblicamente alla cittadinanza la vera motivazione dell’allontanamento del M5S; comprendo il suo imbarazzo, ma bisogna dire sempre la verità».

Piscina Ciampino

A che punto è la questione della piscina comunale di via Superga?

«Purtroppo, come lo scorso anno, anche per quest’estate l’amministrazione non riuscirà ad aprire nei tempi dovuti: una piscina comunale che si avvolge sempre più di misteri. Come lo scorso anno, quando poco prima che venisse effettuato l’affidamento diretto all’associazione Ciampino Events, sbucò per incanto che l’area della piscina era già stata allestita con ombrelloni e lettini e le vasche riempite d’acqua e pronte all’uso. L’anno scorso chiesi spiegazioni e, non ricevendo risposte, fui costretto ad effettuare una interrogazione. La risposta giunse a fine settembre e non fu esaustiva. E’ passato un anno ed ancora il mistero non è stato risolto. A quel che sappiamo, la piscina verrà assegnata tramite affidamento diretto. Il Dirigente preposto si servirà della piattaforma MEPA (Mercato Elettronico Pubblica Amministrazione), ma anche quest’anno c’è un alone di mistero: nell’area della piscina sono già “apparsi” lettini ed ombrelloni e personale non comunale, probabilmente privo di titoli ed autorizzazioni, al lavoro per pulire la piscina. Inoltre il prato adiacente, tagliato e ben curato: ho nuovamente chiesto spiegazioni, ma per avere risposte mi si chiede di avvalermi dello strumento dell’accesso agli atti. Come M5S chiediamo solamente di effettuare una procedura che dia la possibilità a tutti di poter partecipare senza alcun favoritismo. Non abbiamo alcuna preclusione per nessuna associazione o società, ma vogliamo che tutto sia fatto alla luce del giorno».

Aet Ciampino

Entro la fine di settembre la partecipata Aet dovrà presentare il consolidato di bilancio 2023 mentre montano, a quanto pare, le critiche della cittadinanza sui metodi della raccolta differenziata…

«Il ruolo delle partecipate o meglio delle società in house del comune di Ciampino è la madre di tutte le battaglie della buona amministrazione che da anni manca nella nostra città. Occorre essere chiari perché se è pur vero che queste aziende consentono l’assunzione di personale con un regime più adeguato anche in termini di remunerazione rispetto ad altri concorrenti del privato (non a caso i vari contratti che vengono utilizzati in queste aziende sono tutti di particolare favore verso i lavoratori), queste aziende tuttavia devono essere viste anche nell’ottica di una buona governance, cioè devono essere aziende che producono utili, che producono ricchezza e soprattutto che producano servizi di qualità. Queste tre accezioni purtroppo sono la colpa più grave che hanno avuto le precedenti amministrazioni in tutti questi anni, quasi tutte sotto la governance del Partito Democratico. Credo che sia noto a tutti che le due aziende, ASP – che offre servizi pubblici a domanda individuale – e AET, azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti non solo per Ciampino ma per altri comuni del Lazio, versino in grave difficoltà finanziaria: questa situazione nasce da anni e anni di cattiva gestione, di lotte interne tra i vari uffici di queste aziende ma anche con la scellerata politica di assunzione dove si sono creati tanti generali e pochi soldati, ovviamente a tutto vantaggio di lobby politiche e partitocratiche che hanno governato la città in questi anni”.

C’è il rischio che le due aziende falliscano?

«Temo, lo vedremo nell’elaborazione dei consuntivi, entro il 30 settembre di quest’anno. I nodi a quel punto potrebbero venire al pettine perchè lo stato delle due partecipate é realmente precomatoso. Nulla è stato fatto in concreto per migliorare le aziende se non aumentare la pletora di ricorsi in diverse assisi di giudizio. Tra queste, eclatante quella dell’ex amministratore di Asp Arturo Accolla contro l’amministrazione comunale a seguito della sua rimozione avvenuta a novembre 2023, quando sarebbe stato più semplice non confermare l’incarico al momento dell’insediamento della giunta Colella. Insomma, una serie di incomprensioni, di cattiva informazione e molta opacità; poca trasparenza da parte del sindaco, degli assessori competenti e degli amministratori delle due aziende hanno spinto il M5S a puntare il dito verso la cattiva governance di queste aziende e chiedere con urgenza l’immediato intervento di una procedura di salvataggio che però fosse tesa non soltanto al salvataggio dei posti di lavoro laddove è possibile ovviamente, ma soprattutto al rilancio dell’azienda. Su quest’ultima tematica il Partito Democratico e Colella sono stati assenti ed evasivi. La nostra intenzione sarebbe quella di rivedere tutta la governance, facendo inizialmente tutti i tagli necessari per concentrare le attività sul loro core business. Laddove non fosse sufficiente fare anche una rivisitazione di quella che è la situazione dell’organico e dei contratti in essere con altri comuni del Lazio».

«Balza agli occhi che la città di Ciampino, con i suoi 38000 abitanti, non sia fornita di un presidio sanitario, di un pronto soccorso, di un ospedale – aggiunge Del Tutto -. Qui voglio essere telegrafico: dopo il monopolio decennale del PD e con una destra ancora più egoista, arrogante e poco attenta agli strati della popolazione più in sofferenza, che Ciampino non abbia nemmeno un posto di primo soccorso è una vergogna che ricade su tutti i governatori del Lazio dell’ultimo ventennio». 

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