Cronaca

San Raffaele Velletri, Procura di Roma chiede archiviazione per Antonio Angelucci. Rinviata l’udienza per Salvatore Ladaga

Angelucci nella clinica

La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per il senatore della Lega Antonio Angelucci, indagato con l’accusa di istigazione alla corruzione. L’indagine era stata avviata a seguito della denuncia dell’ex assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. Secondo quanto dichiarato da D’Amato, il parlamentare gli avrebbe offerto 250 mila euro per “sbloccare” il pagamento di presunti crediti del San Raffaele di Velletri, al quale la Regione aveva revocato l’accredito a causa di gravi irregolarità.

I fatti risalgono al 2017, quando il Gruppo San Raffaele minacciava una crisi occupazionale durante un “tavolo di conciliazione” indetto dal prefetto di Roma. Il gruppo sosteneva di non vedere riconosciute dalla Regione Lazio le proprie pretese economiche. D’Amato ha sempre affermato di aver rifiutato l’offerta di Angelucci.

Il pm di Roma, Gennaro Varone, dopo un approfondimento investigativo, ha deciso di chiedere l’archiviazione del caso. La motivazione alla base di questa richiesta è la mancanza di prove dell’offerta corruttiva da parte di Angelucci.

L’ex assessore D’Amato, oggi membro del Partito Azione dopo l’esperienza con il Partito Democratico, e reduce dal non soddisfacente risultato alle recenti Elezioni Europee, si è opposto alla richiesta di archiviazione. Per questo motivo, è stata fissata un’udienza il prossimo 14 ottobre per discutere l’opposizione.

Angelucci

Nel frattempo, l’udienza dello stesso procedimento, prevista per oggi e riguardante Salvatore Ladaga, Presidente del Consiglio comunale di Velletri, e un’altra persona, è stata rinviata al 26 novembre. La posizione di Angelucci in questo procedimento era stata già stralciata.

La richiesta di archiviazione per il senatore Antonio Angelucci rappresenta un importante sviluppo in una vicenda complessa che ha coinvolto figure di rilievo nella politica e nella sanità del Lazio. L’esito dell’udienza del 14 ottobre sarà cruciale per determinare se la giustizia riterrà sufficiente l’indagine svolta o se si procederà con ulteriori accertamenti.

Ricordiamo che il 2 ottobre del 2020 l’allora capogruppo di Forza Italia, Salvatore Ladaga, prese la parola in aula per dire quanto segue: “Ho necessità di comunicare al Consiglio comunale e alla mia città – esordì Ladaga – che sono stato raggiunto da una notifica e ho ricevuto un avviso di garanzia per fatti inerenti il mese di maggio 2018, legati al San Raffaele, in piena campagna elettorale. Non ne so di più, ho letto il capo di imputazione ma sono in attesa di verificare i pezzi di carta, dopo che mi è stata notificata la fine dell’attività preliminare. Come sempre sono certo che anche in questo caso la giustizia italiana impiegherà un pò, ma ristabilirà le verità. Non sono preoccupato – aggiunse –, perché non ho di che preoccuparmi e aspetto fiducioso”.

commenta