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Marino – Corteo silenzioso e deposizione di un cuscino di garofani rossi nel nome di Matteotti

Così è stato ricordato a Marino il rapimento e l’assassinio di Giacomo Matteotti. Molte le sigle presenti, oltre al Comitato delle celebrazioni, il PSI, DPL, ANPI, PD

Marino - Corteo silenzioso per ricordare il rapimento e l’assassinio di Giacomo Matteotti

E’ partito alle 16,30 in punto di oggi lunedì 10 giugno 2024 da piazza San Barnaba  il Corteo commemorativo silenzioso in occasione del Centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, a ricordare proprio l’ora dell’aggressione fascista e del rapimento del deputato socialista da parte della “Banda del Viminale”.

Il corteo ha registrato la presenza del Presidente del Comitato delle celebrazioni Alberto  Canestri, del Segretario politico del PSI Fabio Mestici, dei rappresentanti di DPL Armando Lauri e Fiammetta Paparusso, di una delegazione dell’ANPI con la Presidente Anna Maria Scialis, Ugo Onorati, Nadia Giovannetti, Paolo Minucci, del PD di Marino centro con Marco Comandini e Valter Petrini.

Lungo il tragitto in molti si sono dati il cambio nel sorreggere il cuscino di garofani rossi con la scritta “Centesimo Matteotti” offerto dal Fioraio Gianni Salvati di Marino che è stato deposto sotto la lapide commemorativa dell’80° dell’uccisione posta sulla facciata di palazzo Matteotti il 10 giugno 2004 dai socialisti di Marino, come ci ha raccontato Ivano Moretti che all’epoca era Segretario della locale Sezione PSI.

Dopo la deposizione è stato chiamato un minuto di silenzio alla memoria di Giacomo Matteotti, poi due brevi interventi: il primo di Alberto Canestri “questo è l’omaggio che noi marinesi facciamo a Giacomo Matteotti nella speranza che certe cose non accadano più. Ci dispiace che qualcuno è assente, chi doveva essere presente non c’è a voi interpretazione. Giacomo Matteotti non è morto solo per noi presenti, ma è morto per tutti” ricordando poi il Convegno che si terrà a Palazzo Colonna giovedì 13 giugno prossimo sulla figura dell’illustre politico socialista con presenze importanti tra i relatori.

Non sappiamo a chi si riferisse Canestri, se alle forze politiche non presenti all’evento o forse, molto più probabilmente, all’assenza di rappresentanti dell’amministrazione comunale, assenza rimarcata da più persone partecipanti.

Ha preso poi la parola per l’ANPI Ugo Onorati ricordando come ogni regime totalitario e dittatoriale nasca dalla violenza e si nutra di violenza e di sangue per poi finire la sua parabola in una guerra, in una distruzione generale. 

“ Questa è la costante di ogni regime totalitario di ogni genere, di ogni colore, di ogni tipo – ha detto Onorati – Una costante che accompagna qualsiasi fine della democrazia o sospensione delle democrazie, l’avvento delle dittature e poi di nuovo con fatica e con sangue, come è stato con la Resistenza, la riconquista di questi diritti. In questa ciclicità della storia che vediamo a volte sembra ripetersi dobbiamo essere sempre molto attenti a mantenere la lezione di quella storia che ci ha preceduto, fari sì che non si dimentichi, trasmessa alle nuove generazioni affinchè non si ripetano gli errori del passato. Questa credo sia la lezione che viene da Giacomo Matteotti che sapeva di essere non solo nel mirino, sapeva di essere candidato a essere ucciso, a morire. Lo sapeva benissimo. Ha fatto il suo ultimo discorso alla Camera chiedendo poi ai suoi compagni di ricordarlo con un discorso funebre. E’ stato l’unico che ha avuto il coraggio di alzarsi in Parlamento e dire quello che bisognava dire al regime e a Mussolini che stava lì davanti. Ha avuto un coraggio eroico”.

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