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Castel Gandolfo – Presentato il progetto di recupero della storica Stazione di Alimentazione Tranviaria dei Castelli Romani fotogallery

L'antica Stazione di Alimentazione Tramviaria dei Castelli Romani che si trova lungo la pista ciclabile che da Castel Gandolfo conduce ad Albano sarà trasformata in un polo polifunzionale

Castel Gandolfo - Presentato il progetto di recupero della storica Stazione di Alimentazione Tramviaria

E’ stato illustrato oggi nella sala consiliare di Castel Gandolfo l’appassionato progetto di recupero e riqualificazione della storica Stazione di Alimentazione Tranviaria dei Castelli Romani, che vede una proficua collaborazione tra Cotral, Comune e la Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma.

Presenti alla conferenza, tra gli altri, l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità, Fabrizio Ghera, la presidente Cotral, Amalia Colaceci, il preside della facoltà romana Orazio Carpenzano, accolti dal sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, gli assessori Tiziano Mariani e Cristiano Bavaro ed il consigliere Tiziano Nutile.

L’intervento, già annunciato in precedenza, mira a restituire vita e funzionalità all’antica Stazione, situata lungo la posta ciclabile che collega Castel Gandolfo con Albano, attiva fino al 1960 e ora abbandonata, trasformandola in un centro polifunzionale all’avanguardia, con una foresteria accogliente.

Il sito occupa un’area di circa 2.710 mq, ed il fabbricato risulta composto da due corpi la cui forma ricorda una piccola basilica: uno lungo disposto su di un unico livello, ed un secondo invece a tre piani. Il primo sarà trasformato in un innovativo spazio multifunzionale adatto ad ospitare mostre, conferenze, esposizioni e attività formative, mentre nel secondo troveranno posto una biblioteca, la foresteria ed altri spazi di servizio. Grazie al Protocollo d’intesa siglato con il Comune di Castel Gandolfo, gli spazi potranno essere fruiti anche dalla comunità locale, con un occhio rivolto alle giovani generazioni, con l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione del territorio e delle sue radici.

Castel Gandolfo - Presentato il progetto di recupero della storica Stazione di Alimentazione Tramviaria

Il progetto di recupero della stazione

Ad illustrare il progetto nei dettagli, in via preliminare, è stato l’ingegner Andrea Gianni, responsabile Management del patrimonio immobiliare Cotral, il quale ha poi evidenziato il cronoprogramma. “Grazie ad una straordinaria sinergia siamo ora in conferenza dei servizi e speriamo di chiudere a luglio – ha detto l’ingegnere -. Contiamo di pubblicare la gara, al netto di richieste di integrazioni ‘pesanti’ da parti di Enti preposti a tutele, entro dicembre. L’espletamento di questa fase è di circa 9 mesi. A settembre 2025 è prevista l’esecuzione dei lavori, che dureranno circa 11 mesi, comprensivi di collaudo”. Il progetto dovrebbe quindi vedere la luce nella primavera del 2026, con un investimento complessivo che ammonta a circa 2,5 milioni di euro.

“Siamo di fronte ad uno di quegli interventi che lasciano estasiati – ha detto nel suo intervento il sindaco De Angelis – e che mettono in evidenza l’importanza del recupero della storia di un territorio, grazie al Cotral che anche stavolta ha dimostrato di essere vicina alle comunità locali”.

“In questo caso l’azienda ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, con il supporto della regione Lazio – ha aggiunto il Primo Cittadino – rispondendo positivamente anche alla nostra richiesta del capolinea Cotral presso il piazzale Sandro Pertini che darà lustro al nostro territorio con un bel biglietto da visita per tutti i visitatori”. Nell’ambito della collaborazione avviata, infatti, Cotral si occuperà anche della realizzazione degli interventi di riqualificazione del capolinea dei bus del Comune di Castel Gandolfo.

“Verrà realizzato un altro polo attrattivo sul vostro territorio che già ne è ricco – ha detto l’assessore Ghera -, perchè vogliamo investire sulla bellezza dei nostri territori e fare in modo che Castel Gandoflo sia un paese ancora più bello e rinomato”.

Alla base del progetto di riqualificazione vi è un desiderio, quello di ridare vita ad un tassello importante della memoria della comunità locale. Un intento ben delineato dal preside Carpenzano, il quale ha sottolineato come il Cotral ed i suoi mezzi siano custodi di antiche memorie cittadine.
“L’Università e intervenuta con un gruppo multidisciplinare – ha sottolineato il professore – perchè c’è bisogno di un approccio olistico per valorizzare da un lato un luogo di straordinaria importanza ambientale e storica per la comunità locale e per Cotral, e dall’altro per perseguire l’obiettivo di armonizzare il passato con il futuro attraverso spazi aperti alla cultura, alla formazione e alla partecipazione della comunità”.

La stazione si candida ad essere dunque, stando alle parole del preside, “una pregiata centralità per il territorio dove la memoria si apre a nuovi e più moderni utilizzi”. Del resto, come ha avuto modo di aggiungere, “ci sono musei che non visita mai nessuno” ed ecco la ragione per cui l’iniziale intendimento di realizzare un polo espositivo del Cotral è stato rimodulato per aprire la struttura al territorio con utilizzi più attraenti per l’utenza.

“Questo progetto testimonia l’impegno nella valorizzazione degli asset patrimoniali dell’azienda in chiave sostenibile -ha detto la presidente Colaceci -. Abbiamo resistito alle tante richieste di vendita dell’immobile perchè è meraviglioso, ed abbiamo già effettuato alcuni interventi per ripulire la struttura, che era stata anche occupata”. La presidente ha poi lodato il lavoro di tutta la struttura del Cotral, che andrà a beneficio di Castel Gandolfo e dei suoi cittadini. “Abbiamo pensato ad una destinazione flessibile degli spazi, che potranno ospitare eventi formativi e di welfare aziendale ed essere messi a disposizione dei dipendenti, ma anche servizi a favore del territorio, mostre e conferenze che daranno lustro alla collettività”.

“Nessuno abbandonerà questo progetto, voglio assicurare tutti che arriveremo alla fine” ha sottolineato infine Colaceci.

La stazione di alimentazione tranviaria di Castel Gandolfo

La tranvia dei Castelli Romani è stata la più importante rete tranviaria extraurbana del Lazio, realizzata dall’allora Stfer (Società delle Tramvie e Ferrovie Elettriche di Roma), che ha raggiunto la sua massima estensione nel 1916, collegando la città di Roma con i Castelli Romani.

La stazione di Castel Gandolfo, lungo il cosiddetto “Camino della Fraternità” fa parte delle nove sottostazioni che assicuravano l’alimentazione di tutta la rete, più una sottostazione ambulante.

 

 

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