Politica

Anzio – L’ex sindaco De Angelis e altri 4 amministratori indagati per scambio politico-mafioso di voti elettorali

comune Anzio

L’ex sindaco di Anzio Candido De Angelis è indagato dalla Direzione distrettuale Antimafia di Roma, perché nel Comune – sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2022 – alcuni esponenti politici avrebbero ricevuto “favori elettorali” da alcuni dei boss fermati nel corso dell’operazione ‘Tritone‘. In quell’occasione, il Nucleo Investigativo di Roma aveva disarticolato una cosca locale di ‘ndrangheta radicata nei comuni di Anzio e Nettuno, che si occupava del traffico di sostanze stupefacenti ma che era arrivata a condizionare anche la vita politica locale e a controllare le attività economiche.

Nel filone dell’indagine coordinata dal pm Giovanni Musarò, oltre a De Angelis – che sarà interrogato nella mattinata di venerdì dagli inquirenti – sono indagati l’ex assessore ai lavori pubblici Giuseppe Ranucci di Forza Italia, l’ex consigliera Cinzia Galasso, di Fratelli d’Italia, la consigliera Lucia Pascucci della Lista civica De Angelis e l’ex assessore Gualtiero Di Carlo. Le accuse sono di ipotesi di scambio politico-mafioso di voti elettorali.

Negli atti d’indagine e nella relazione della commissione d’accesso nominata dal ministero dell’Interno, si legge come le famiglie criminali coinvolte abbiano condizionato le elezioni politiche orientando i voti. Nelle relazioni che hanno portato allo scioglimento dei comuni di Anzio e Nettuno, vengono riportate alcune intercettazioni telefoniche tra gli esponenti dei clan dove si accordavano su chi far confluire i voti.

LE REAZIONI DELLA POLITICA

Non si sono fatte attendere le reazioni dal mondo della politica, nazionale e regionale. Il deputato del Movimento 5 Stelle Federico Cafiero De Raho – vicepresidente della commissione Antimafia – ha dichiarato: “Dall’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nel Comune di Anzio, già sciolto per mafia, emerge che l’ex sindaco, un ex assessore e due ex consiglieri sono indagati per scambio elettorale politico-mafioso. Vedremo a che esiti approderà l’indagine e se vi saranno dei processi, ma considerando anche tutti gli elementi già emersi nei mesi scorsi e che hanno portato allo scioglimento del Comune, il quadro complessivo è sconcertante. Desta profonda preoccupazione il possibile inquinamento profondo e diffuso nelle istituzioni territoriali e al vertice dell’amministrazione locale. Nella commissione Antimafia, che sta seguendo lo sviluppo del commissariamento, ho sollecitato l’acquisizione degli atti di questa inchiesta”.

La senatrice del M5S Alessandra Maiorino e il consigliere alla Regione Lazio Adriano Zuccalà, hanno ribadito: “Due giorni dopo l’arresto di un esponente di Fdi a Palermo, apprendiamo che secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nelle elezioni politiche del Comune di Anzio, sciolto per mafia insieme a Nettuno, ci sarebbe stato un voto di scambio politico-mafioso e a beneficiare del sostegno elettorale dei boss sarebbero stati ex assessori e ex consiglieri comunali di Fdi e FI, tutti legati all’ex sindaco De Angelis. Un quadro sconcertante, con buona pace della continua retorica muscolare del partito di Giorgia Meloni sulla legalità e sull’antimafia. In Italia c’è una vera e propria emergenza legalità, da Torino a Palermo passando per la Puglia. L’unica forza politica a sollevare la questione morale nelle istituzioni e nella classe dirigente italiana è il Movimento 5 Stelle, che è nato per affermare ovunque i principi della legalità e della trasparenza. Nel frattempo, il governo Meloni e la sua maggioranza smantellano la normativa per il contrasto alla corruzione, alle mafie affariste e ad ogni forma di malaffare dei colletti bianchi. Ne fanno anche un vanto, provando a ridicolizzare il M5S e l’ex ministro Bonafede, che hanno approvato la migliore legge anticorruzione che l’Italia abbia mai conosciuto, elogiata e presa a modello a livello internazionale”.

A prendere la parola sono anche altri esponenti dell’opposizione. La senatrice Enza Rando, responsabile Legalità e lotta alle mafie del Partito Democratico e anche lei componente della commissione Antimafia, ha dichiarato: “Il quadro accusatorio rafforza l’immagine di una commistione tra politica e organizzazioni criminali dopo lo scioglimento per mafia del comune del litorale romano deciso nel novembre del 2022. Abbiamo già raccolto elementi dalle importanti audizioni dei commissari prefettizi di Anzio e Nettuno, ma chiederemo che la commissione Antimafia torni a riunirsi sui due comuni del litorale alla luce delle indagini sui rapporti tra mafia e politica che emergono oggi”.

Anche Benedetto Paris, Presidente Forum Legalità Pd Provincia di Roma, e Rocco Maugliani, Segretario Pd Provincia di Roma, hanno ribadito in una nota: “Dal 2016 ci battiamo per avere luce sulle mafie nel litorale, in particolare sul potere ed il rapporto con le istituzioni di Nettuno ed Anzio da parte delle organizzazioni familiari della ‘ndrangheta. Già nel 2016 chiedemmo l’insediamento della commissione d’accesso ad Anzio, ma sono dovuti passare anni e prefetti per arrivare a quella istituzione, il febbraio del 2022, comportando successivamente lo scioglimento dei due comuni. Da sempre abbiamo denunciato gli appalti, le minacce, gli affari della ‘ndrangheta ed i “casuali” intrecci con gli esponenti della politica, specialmente il centrodestra anziate.

Adesso arriva l’iscrizione nel registro degli indagati addirittura dell’ex sindaco Candido De Angelis, oggi Lega, ieri Popolo della Libertà, con lui anche dell’ex assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Ranucci di Forza Italia, l’ex consigliera Cinzia Galasso, di Fratelli d’Italia, la consigliera Lucia Pascucci della civica De Angelis e l’ex assessore Gualtiero Di Carlo. Ringraziamo la responsabile nazionale Legalità del Pd Senatrice Enza Rando per aver chiesto una nuova seduta della Commissione Antimafia e chiediamo che quanto prima si determinino anche le condizioni per la non candidabilità di chi è stato coinvolto in questa mala gestione del territorio, perché non dimentichiamo le tante ipotesi di candidature a livello regionale e nazionale di esponenti vicini alle amministrazioni coinvolte. I cittadini hanno bisogno di chiarezza”.

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