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Inceneritore Santa Palomba: “Alla luce dell’inchiesta della magistratura i blocchi subito la gara”

Corteo contro l'Inceneritore a Santa Palomba

Anche la Rete Tutela Roma Sud interviene nel dibattito in merito alle indagini da parte della Procura di Roma sulla compravendita del terreno di Ama, a Santa Palomba, dove dovrebbe essere realizzato l’inceneritore di Roma.

“Il 3 giugno 2021, A.M.A. ha pubblicato un avviso di indagine di mercato per l’acquisto di un’area da destinare alla realizzazione di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti nel territorio di Roma Capitale.

Cercavano terreni di dimensione compresa tra 75.000 mq e 125.000 mq, sulla base dei criteri del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti approvato nel 2020, sulla base del quale è stata redatta la mappa di Città Metropolitana, adottata il 14 luglio 2021, secondo la quale Santa Palomba non era idonea per questo tipo di impianti.

Come è possibile che si sia avviata una trattativa per un terreno che non possedeva i requisiti e secondo l’avviso di indagine di mercato doveva essere escluso? Tra l’altro non era l’unico elemento che ne impediva l’acquisto, infatti era troppo vicino a quartieri residenziali, come i 1.000 appartamenti di housing sociale che sta costruendo il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.

Alla fine non solo è stata avviata la trattativa, ma è stato anche strapagato: 7,5 mln di euro, tre volte quello che chiedevano due anni prima.

L’inceneritore a quale interesse risponde? Sicuramente non quello del Giubileo o di Roma”.

Alla luce dell’inchiesta della magistratura consigliera regionale di Albano, Alessandra Zeppieri, ha ribadito la necessità di bloccare la gara di affidamento dei lavori.

“Ormai da più di un anno ci stiamo battendo contro il progetto scellerato dell’inceneritore di Roma che il commissario Gualtieri vorrebbe costruire a Santa Palomba, tra i comuni di Albano Laziale e Pomezia», ha affermato in una nota la Consigliera del Polo Progressista.
“Abbiamo richiesto in più occasioni che venga rivisto il commissariamento che permetterebbe, con la scusa del Giubileo, la realizzazione di un camino di 600.000 tonnellate contro ogni principio di sostenibilità e rispetto dei territori – continua la nota -. Oggi alla luce dell’inchiesta che mette sotto la lente il terreno in cui dovrebbe sorgere l’inceneritore, e in particolare il repentino cambio della destinazione d’uso e il suo valore, passato da 475mila euro nel 2002 ai 7,5 milioni a cui è invece stato comprato, chiediamo l’immediato annullamento della gara e del commissariamento sui rifiuti che nulla ha a che vedere con il Giubileo”.

sito inceneritore santa palomba
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