Attualità

Frascati – Mercatini e “caccia all’uomo”, l’accusa di Anna Maria Bracci: “Amministrazione prenda le distanze”

Nei giorni scorsi Anna Maria Bracci, nota antiquaria tuscolana e coordinatrice della Lega Frascati, aveva negativamente commentato sul suo profilo facebook, la qualità dell’offerta del mercatino mensile. Un mercatino che, in teoria, dovrebbe ospitare artigiani e antiquari ma che di fatto, ormai da diversi anni, comprende un’offerta decisamente diversa con tanto di stoviglie, abiti e mercanzia non certo artigiana.

In seguito al suo commento, la coordinatrice della Lega è stata oggetto di un attacco mediatico da parte dell’organizzazione del mercato che, la lega Frascati ha denunciato pubblicamente, invitando l’amministrazione comunale a prendere le distanze.

 

“Siamo qui a dover riportare, purtroppo, una brutta storia di aggressione mediatica – scrive la lega Frascati –  una vera e propria “chiamata alle armi” operata nei confronti di una professionista nonché esponente politica, orchestrata da sedicenti organizzatori del mercatino mensile di Frascati.

In sintesi, i fatti. La coordinatrice Lega di Frascati Anna Maria Bracci, antiquaria e figlia di un noto antiquario e restauratore di Roma, in possesso di una licenza speciale di antiquario che in Italia se ne contano sulle dita di una mano, organizzatrice per oltre un decennio di uno dei più apprezzati mercatini dell’antiquariato dei Castelli Romani, ed essa stessa espositrice di mercatini dell’antiquariato in varie parti d’Italia, e dopo tutto questo, anche politicamente impegnata nella Lega, ha espresso qualche giorno fa in un post sul suo profilo personale, la sua insoddisfazione per come viene curata (o non curata) dall’Amministrazione comunale l’offerta dei mercatini a Frascati, in un contesto nel quale come forza politica da tempo ci battiamo su questo come uno dei principali punti per il rilancio economico della città.

Ovviamente tale post ha avuto commenti positivi e negativi fino a quando sono intervenuti su di esso, pagine di sedicenti organizzazioni di mercatini, profili irregolari sempre riferibili a tali sedicenti organizzazioni, pagine che di mercatini non avevano nulla a che fare, ed infine una pletora di persone i cui interventi cominciavano con il tenore della frase riportata nel titolo.

E fin qui, possiamo ancora accettare che possa essere stato male interpretato il post in questione, che il giudizio di merito sulla qualità complessiva possa essere stato confuso con una critica diretta alla professionalità altrui, ci sta anche che qualcuno possa essersi sentito offeso a torto, e invitiamo costoro nuovamente a rileggere il post per capirne il senso.

Quello che però non ci sta, e non ci può stare, è il tenore degli interventi che dal contesto professionale sono sfociati nella “caccia all’uomo” nel momento in cui è emerso che era manifesta anche una attività politica in un partito che non è evidentemente gradito a chi si è scagliato contro.

E quello che non è assolutamente accettabile, ed è il motivo di questa riflessione, è l’avere scoperto che sulla pagina di questa sedicente organizzazione in ben quattro post pubblici, pubblicati nel giro alcune ore, i suddetti sedicenti organizzatori del mercatino di Frascati abbiano letteralmente chiamato a raccolta i loro iscritti “invitandoli” a dire cosa pensavano delle opinioni professionali della nostra coordinatrice sul post del suo profilo.

Quattro post da manuale della persecuzione mediatica, dell’istigazione all’odio, dove addirittura in uno, si rimproverava i suddetti assistiti di non riversare tutta la loro indignazione nel post in cui si chiedeva di farlo, bensì di andarlo a fare sul post incriminato!

Se non fosse per la gravità inaudita del gesto, ci sarebbe da ridere per questo comportamento. Ridere su chi pensa che così facendo (riportiamo, citando), “si è dato segno di coesione”. Ridere di chi si è fidato ciecamente di quanto gli veniva detto e, come dei soldatini, hanno “eseguito”, andando a sparare giudizi sommari sul profilo di una sconosciuta sulla base di quanto detto loro, commentando sulle foto del profilo, lanciandosi in spericolati paragoni che andavano da perifrasi su similitudini lombrosiane e finivano a velate pseudo minacce sia professionali che politiche.

Un parterre di beceraggine, di incomprensione del contesto, delle regole di facebook, delle normali regole di vita a cui siamo tutti chiamati a rispondere, che trasmette francamente molto imbarazzo (per loro). Per non dire altro.

Ebbene, fatto salvo che abbiamo salvato tutto il materiale e stiamo valutando se sia il caso di procedere ulteriormente, abbiamo alcune cosa da precisare e da chiedere. Noi svolgiamo Politica. Sappiamo distinguere gli ambiti e quindi non risponderemo a questa vera e propria aggressione, questa chiamata alla caccia all’uomo (non c’è altro modo per definirla) come se fosse stata fatta da una forza politica, semplicemente perché non lo è.

Probabilmente non si sono neanche resi conto della gravità di quanto loro scritto e fatto pubblicamente. Se avessimo voluto fare un attacco politico, avremmo fatto un attacco alla Giunta comunale, non a loro. Se avessimo voluto attaccare professionalmente gli organizzatori del Mercatino, lo avremmo fatto come forza politica e nel contesto adeguato, ovvero, sempre nella cornice delle responsabilità di gestione della Giunta comunale.

Semplicemente, non ci interessa attaccare una organizzazione, o una associazione di gente che lavora perché non è mai stato nel nostro DNA farlo, semmai il contrario, e abbiamo sempre proclamato che bisognerebbe far lavorare in maniera adeguata chi produce reddito sul nostro territorio.

Decine di comunicati che possono essere rintracciati sui nostri social e nei media locali lo testimoniano. Nello stesso tempo però, non accettiamo che chi dice di rappresentare delle categorie di lavoro si erga a soggetto politico e agisca come se lo fosse. Siamo aperti ad un confronto franco sulle problematiche del settore, non all’insulto, non al dileggio, non alla persecuzione sui social, non all’evidente dispregio operato sul professionale e sul personale in questa maniera.

Questi comportamenti si, che qualificano chi ha fomentato e chi si è prestato a farli. Ma in ultimo ci sia consentito, visto che in molti commenti è stata tirata in ballo l’attuale Amministrazione Comunale per ribadire che la critica professionale sarebbe stata motivata per motivi politici, chiediamo alla Giunta di prendere le distanze da questo modo di fare e da chi ha fatto quelle dichiarazioni e quei commenti che li hanno tirati in ballo.

Anna Maria Bracci e la Lega Frascati – conclude la nota – come hanno fatto più e più volte in questi mesi, hanno rivolto delle critiche anche dure all’organizzazione dell’offerta commerciale di Frascati, ma con gli strumenti della dialettica politica, che sono gli stessi per tutti, che almeno per quanto ci riguarda, prevedono il rispetto dei ruoli e delle opinione altrui, certamente non con attacchi trasversali o impropri.

Per il momento per noi finisce qui, sperando che non continui la chiamata alle armi al triste gioco del “tutti contro una”. Perché, semplicemente, quell’una non è sola; non è un vostro bersaglio. E non è questo un comportamento da paese civile”.

Più informazioni