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Monte Compatri – Cantiere del nuovo Polo Scolastico: scoppia la polemica per il taglio dei pini

Tra polemiche e feroci critiche da parte della minoranza consiliare, nelle scorse settimane a Monte Compatri ha preso il via il cantiere che, di qui ai prossimi mesi, restituirà alla città un nuovo Polo scolastico a due passi dal centro urbano. Un lavoro atteso da tempo che oggi diventa realtà grazie all’ottenimento dei fondi PNRR e che fa il paio con il Polo dell’infanzia che verrà realizzato nei prossimi mesi in via Rosmini.

Una grande opera, quest’ultima, che vedrà la demolizione degli attuali edifici pubblici ormai fatiscenti e la realizzazione di una nuova Scuola dell’Infanzia in grado di ospitare 120 bambini e un asilo nido che ne accoglierà ulteriori 30.

Un avvio di lavori, quello del plesso di via Fontana delle Cannetacce, che nelle ultime ore ha infiammato il dibattito social con la sollevazione unanime della minoranza, indignata dal taglio dei nove alberi di pino posizionati all’interno del grande cantiere che oggi occupa l’area.

“Le terribili foto che mostrano il taglio indiscriminato degli alberi lungo via Fontana delle Cannetacce – hascritto in una nota il consigliere Marco De Carolis, citando i colleghi Irene Moriconi, Fabio D’Acuti, Agnese Mastrofrancesco e Adriano Di Franco – non evidenziano soltanto una sconcertante mancanza di sensibilità ambientale (sto verificando l’esistenza nell’Ente Comunale di una relazione tecnica sullo stato di salute degli alberi abbattuti), ma rilevano altresì un preoccupante stato di pericolosità dello stato in cui è ridotto il sito.

La gestione dei cantieri, aperti grazie ai fondi europei del PNRR, è stata finora criticata per la disorganizzazione e il disagio costantemente arrecato alla cittadinanza, per l’inadeguata pubblicizzazione delle interruzioni dei servizi e delle modifiche alla viabilità. Con questa cantierizzazione siamo andati oltre, distruggendo un pezzo di storia ambientale e, contemporaneamente, mettere a rischio la sicurezza della collettività.

Percorrendo via Fontana delle Cannetacce balza agli occhi in modo evidente lo strapiombo che lambisce il manto stradale della predetta arteria e la profonda voragine creata dallo sbancamento eseguito dalla ditta appaltatrice per conto del Comune di Monte Compatri. Possibile che questa Amministrazione Comunale non riesca ad eseguire un lavoro senza creare una situazione di pasticciata confusione oppure di pericolo per la comunità?

Gli Enti Sovracomunali, che danno seguito alla programmazione dei loro interventi, offrono al Ferri e ai suoi sodali un piccolo palcoscenico per appropriarsi dei meriti altrui e per realizzare qualche selfie autocelebrativo, ma stavolta il rischio di beccarsi un po’ di fischi e, forse, anche qualche conseguenza politica c’è”.

Un taglio che, secondo quanto risulterebbe da una specifica perizia commissionata dal Comune e propedeutica all’avvio dei lavori stessi, sarebbe assolutamente necessario. La perizia infatti certifica l’inderogabile esigenza di procedere all’abbattimento delle piante per incompatibilità con i lavori di costruzione del nuovo polo scolastico.

In sostanza: tutte le piante presentavano un problema per il cantiere in essere e per la costruzione della nuova scuola, sia perché alcune erano collocate dove è prevista l’entrata del plesso, sia perché altre sarebbero state interessate da scavi che avrebbero raggiunto le radici a ridosso delle piante, compromettendone la stabilità. Una decisione difficile ma che non prevedeva mezze misure: o i nove pini o la scuola. Nove pini ritenuti specie non autoctone e che, tra l’altro, vista la “zona rossa” in cui anche Monte Compatri ricade per la presenza della terribile cocciniglia Toumeyella parvicornis, non saranno ripiantumate ma sostituite da altre piante adulte autoctone della zona, come per esempio l’alloro.

Un taglio su cui si è espresso anche il sindaco Francesco Ferri, che ha risposto agli attacchi dei consiglieri dei minoranza:

“Quello di DECApino – ha scritto il sindaco riferito al consigliere De Carolis – é soltanto un miserabile teatrino. Un falso fanatismo “green” considerato che con un suo atto nel gennaio 2015, l’allora Sindaco, ordinava alla Ditta Curaflor il taglio delle stesse tipologie di alberature in Piazza Garibaldi. Taglio delle alberature della stessa tipologia, nello stesso sito, effettuato nel 2021 con ordinanza n. 6. A tal proposito va rilevato come per le piante in questione sia stata certificata da un Dott. Forestale “l’assoluta e inderogabile esigenza di procedere al richiesto abbattimento delle piante” considerato “un grado di pericolosità oggettiva, derivante da segni, sintomi o difetti gravi che riducono eccessivamente la sua stabilità”. Piante che secondo procedura saranno puntualmente sostituite, con alberature adulte autoctone della nostra zona. Come previsto dal DPR 31/2017. Oltre a fare a schiaffi con il proprio passato da “taglialegna”, l’unico segno indelebile dell’oscenità, ricalca i fallimenti di quanto lasciato durante il proprio operato.
Senza andare troppo lontano, basta fare una fotografia muro di Ciaffei, il campo sportivo, o della impietosa vicenda sulla revoca del finanziamento da parte del Ministero dell’istruzione di oltre 600.000 € utili al consolidamento della scuola primaria del centro urbano. Proprio perché parliamo di sicurezza.
Ma improvvisamente ci si ritrova a sconfessare se stessi, travestendosi da religiosi ambientalisti, un feticismo mistico dove nella petulanza si scende nel torbido, senza in alcun modo menzionare la situazione delle nostre infrastrutture scolastiche, palesemente vulnerabili. Con interventi urgenti non più rinviabili. Insomma sarà davvero l’anima verde ? O dietro c’è qualche diabolica strategia…”.
Una polemica che ha coinvolto anche Andrea Sciacqua, presidente della Protezione Civile del Gruppo Beta 91 di Monte Compatri che, sul suo profilo facebook ha scritto:  “Voglio fare una precisazione in qualità di padre di due figlie che molto probabilmente frequenteranno in futuro quel polo scolastico, sono felice che si salvaguardi l’incolumità in primis degli studenti che in futuro andranno a scuola in quel polo scolastico, e delle persone che passano in quella strada.
In qualità di presidente della locale Protezione Civile sono ancora più strafelice che si sta prendendo la strada della prevenzione, tagliando quegli alberi che risultano essere pericolosi.  Venerdì scorso si è sfiorata la tragedia nel comune qui vicino a noi a Colonna è caduto un pino  proprio sull’incrocio dove c’è il semaforo su Via Casilina e lì si è sfiorata veramente la tragedia. Voglio dire solo una cosa a chi oggi sta polemizzando, questo tipo di intervento……
E’ meglio un albero tagliato che una vita spezzata e purtroppo il passato ancora non ha imparato nulla”.
Sulla stessa scia anche la consigliera di maggioranza Arianna Mastrofrancesco, che ha commentato: “Noi abbiamo il dovere, in quanto amministratori di tutelare la sicurezza dei nostri cittadini. E se per fare questo siamo obbligati a scelte difficili, come questa, lo dobbiamo fare senza se e senza ma. La polemica sollevata in questi giorni evidenzia, ancora una volta, l’isterismo di certi personaggi che sinceramente iniziamo a farmi pena. Rinnegare il passato per cercare di ottenere qualche consenso non è politica è sopravvivere al proprio declino”.
Pesante la replica di De Carolis, arrivata in queste ultime ore, che ha tirato in ballo il presidente della Protezione Civile.
“Le giravolte dei Radical Green ormai sono tenere. Quando si siedono sulla poltroncina (va bene tutto, Protezione Civile compresa) le vecchie idee e convinzioni – scrive De Carolis – subiscono una rapida inversione di marcia e te li ritrovi contromano a farfugliare alibi per il padrone di turno. Si scivola parecchio stavolta, perché lo specchio della difesa d’ufficio è molto inclinato, anche per arrampicatori seriali esperti che alimentano le proprie azioni con il carburante viscido della saliva. Stavolta è insostenibile qualsiasi paragone con altri interventi.
Mai prima d’ora abbiamo assistito ad un taglio così drastico del patrimonio boschivo nel nostro territorio. No, non è capitato per caso, è una prassi consolidata di questo gruppo di potere, dove la mano sinistra sa perfettamente cosa sta facendo la destra, ma si gira dall’altra parte e fa spallucce. Basta un post sgangherato di un passacarte, sindaco per caso, per vedere le pecorelle smarrite della maggioranza ammassare i cervelli e i pensieri di un tempo dietro la staccionata dell’ovile”.