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Velletri, proposti pannelli con Comunicazione Aumentativa Alternativa: ecco di cosa si tratta

consiglio comunale velletri

Nelle giornate di lunedì 29 e martedi 30 si è svolto il lunghissimo Consiglio comunale di Velletri, durato all’incirca 18 ore e certo non privo di scambi verbali tra maggioranza e opposizione, pur se nel complesso con toni cordiali e di reciproco rispetto. Numerosi sono stati gli emendamenti proposti dalle forze di opposizione, tutti strategicamente respinti dalla maggioranza consiliare – come spesso avviene in questi casi.

Degno di nota, tra i tanti, è stato l’emendamento proposto dal consigliere Edoardo Menicocci, che proponeva lo strumento della Comunicazione Aumentativa Alternativa, con l’utilizzo di pannelli specifici situati in parchi e luoghi pubblici all’interno della città: “Vogliamo proporre alla maggioranza lo strumento della Comunicazione Aumentativa Alternativa, che oggi viene già promossa all’interno delle scuole del nostro territorio. Questo è un approccio attraverso il quale tutte e tutti possono accedere a un canale comunicativo che serve a far relazionare le persone tramite una comunicazione a simboli. Questa dà realmente la possibilità di essere compresi, e quello che vorremmo chiedervi è di iniziare a installare dei cartelli verticali che, attraverso l’utilizzo di pittogrammi, possono dare la possibilità a tutti di relazionarsi e dunque promuovere la socialità. Noi abbiamo fatto l’esempio dei parchi, delle aree giochi, ma questo può estendersi anche agli altri campi”.

Il consigliere, neo segretario del Partito Democratico, ha poi aggiunto: “Sappiamo tutti che l’accessibilità non deve essere garantita solo in termini fisici – per le quali esistono le barriere architettoniche -, ma sappiamo anche che esistono le barriere cognitive e culturali. Ecco, su queste chiediamo a questa amministrazione e a questa maggioranza di intraprendere questo percorso, perché attraverso questo strumento è possibile veramente far dialogare persone che non ne avrebbero la possibilità.

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Questo è un progetto a parer nostro molto utile per tutta la collettività, e lo proponiamo anche per tutti quei luoghi quali pubblici esercizi, come la biblioteca, dove è importante non solo comunicare ma soprattutto promuovere un messaggio di inclusione sociale, senza dividere tra cittadini di serie A e di serie B”.

A prendere la parola è stato poi il consigliere Mauro Leoni (Pd), che ha aperto un ulteriore spunto di riflessione: “Indipendentemente dall’atteggiamento che si vedrà durante la fase del voto vi prego di aprire una profonda riflessione su questo emendamento. Sono argomenti seri: chi pratica ed esercita attività accanto a questi ragazzi, lavora giornalmente per poter dare loro la possibilità di interazione con il mondo. E siccome sono ragazzi – quando è possibile – e questi possono interagire solo con l’uso del simbolo, noi – nell’ambito delle sedi istituzionali – dobbiamo riuscire a dargli quella speranza comunicativa.

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[…] Io ho una bambina di undici anni che per comunicare e chiedere di andare al bagno ha impiegato sei mesi di intenso lavoro per poter prendere padronanza del simbolo. Oggi Agata è in una condizione di autonomia rispetto a quello che per noi è elementare ma che per lei è un traguardo eccezionale. Perché quando Agata prende il simbolo e lo dà all’assistente di piano in maniera autonoma, comunicandole che deve andare al bagno, beh ragazzi non ce n’è per nessuno. Le società civili, le città, noi per primi, debbono sentire questo emendamento, perché noi molte volte li vediamo in giro per la nostra città e pensiamo siano soli, mentre a distanza c’è qualcuno che li assiste. Ed è una cosa che dovremmo trasmettere anche agli altri enti, come ad esempio l’associazione dei commercianti: dobbiamo mettere in condizione il ragazzo che, attraverso un metodo di comunicazione ben preciso, riesce a capire che dove sta andando e che cosa sta facendo.  Proviamo a fare ragionamenti seri su queste tematiche”.

A chiudere gli interventi relativi all’emendamento è stata la capogruppo di Noi Domani, ex assessora ai servizi sociali, Giulia Ciafrei: “Questo emendamento va in continuità con le azioni svolte dalla precedente amministrazione. Questo lo sottolineo tanto per non farci dire “perché non l’avete fatto prima?”. Dobbiamo ricordarci che una città vivibile per i bambini e per le bambine, per i disabili per qualsiasi tipo di categoria e i più fragili, è una città più vivibile per tutti e per tutte. Quindi si deve fare uno sforzo per rendere accessibile una città.

Un’altra iniziativa che avevamo preso prima del covid era – grazie alla disponibilità dell’ex Cinema Augustus – era il progetto sperimentale che si chiamava “Cinema per tutti”. Le domeniche mattina, con un biglietto ridotto di 4 €, venivano proiettati dei film scelti anche in collaborazione con una associazione cooperativa che si occupa di autismo. Il film veniva proiettato in modo particolare, in una sala non completamente buia e un volume più basso di quello a cui normalmente siamo abituati quando andiamo al cinema. […] Abbiamo sperimentato incredibilmente dopo le prime volte, i genitori cominciavano a portare al cinema anche bambini piccoli di tre anni, per cui spesso il cinema è un posto viene inibito, perché potrebbero spaventarsi o fare confusione. Invece la domenica mattina, con un’iniziativa adattata a ragazzi e ragazze con lo spettro autistico, in realtà si sono trovati bene anche i figli neurotipici di 3 anni.

Questo emendamento va in questa direzione: nel momento in cui si usa un linguaggio simbolico per indicare e per far fruire la città anche a perone in difficoltà, i simboli possono essere utilizzati anche dal bambino o dalla bambina di 3/4 anni che non legge, da una persona adulta che però magari non parla l’italiano, o da chi purtroppo è analfabeta. Quindi credo che questo vada nella direzione di un’accessibilità che permette a tutti e a tutte di avere più autonomia quando si muove all’interno della città”.

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A rispondere per la maggioranza è stato il capogruppo di FdI Dario Di Luzio, che pur annunciando il voto negativo ha promesso impegno nel portare avanti il progetto: “Restando fedeli alla linea politica voteremo in maniera negativa, ma c’è l’impegno formale, politico e umano dei consiglieri di maggioranza a sostenere in pieno il progetto di questo emendamento, condividendolo e ampliando le iniziative dedicate a questo tema”.

Al momento dell’indicazione di voto il consigliere Menicocci ha apprezzato l’apertura dimostrata dalla maggioranza, quantomeno sul progetto, mentre il consigliere Leoni ha ribadito: “Sarebbe stato bello dare un segnale alla città con un voto unanime, ma prendiamo atto della sensibilità che c’è in questa aula”. L’emendamento è stato bocciato dalla maggioranza, con 6 voti favorevoli e 13 contrari. Ma, a quanto pare, del progetto si tornerà presto a parlare…

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