Sul piede di guerra contro il provvedimento di dimensionamento scolastico che esegue le direttive del Decreto Legge N. 173 del novembre 2022 e la Legge 197 di dicembre 2022, Italia Viva di Ciampino nella persona del suo Presidente Elio Addessi, che chiede che la legge venga rispettata in tutti i suoi commi e soprattutto venga rispettato il 1 comma della legge disciplinante il dimensionamento che indica che vengano sentite le Provincie, le città metropolitane e i comuni.
Il èpiano regionale prevede, infatti, per la città diCiampino, l’accorpamento della scuola media Umberto Nobile alla scuola media Leonardo Da Vinci e la costituzione di un istituto comprensivo con due sezioni di scuola materna, una di scuola elementare e un’unica scuola secondaria di primo grado con oltre 1200 alunni e 17 sezioni.
“Dall’analisi della delibera regionale – si legge nella nota a firma di Italia Viva Ciampino – si apprende con disappunto e grande sconforto che un istituto storico con oltre 600 alunni espressione di una istruzione pubblica di alto livello venga soppressa con un mero, sterile atto di ufficio e accorpato alla Leonardo Da Vinci senza tener conto della qualità dell’offerta formativa, dell’impegno profuso sul territorio che va al di là del semplice insegnamento e della storicità dell’Istituto che prende il nome da quell’Umberto Nobile che con il dirigibile Norge iniziò il suo volo proprio dalla nostra città di Ciampino”.
“Ci opporremo in tutte le sedi – afferma Addessi -, affinchè non venga cancellata la storia, calpestato il duro lavoro e la fatica di docenti, dirigenti e degli stessi studenti e chiediamo al Comune nella persona del Sindaco, in virtù del fatto che nessuna proposta è stata avanzata dall’ente e valutata, di fare ricorso al Tribunale Amministrativo ad una delibera che colpisce al cuore una comunità scolastica e le loro famiglie. Ribadiamo che altre soluzioni sicuramente più realistiche e meno dannose potrebbero essere rappresentate dall’accorpamento dell’Istituto Da Vinci con la Sarro e la stessa Nobile con la Bachelet”.
Contro tale decisione anche i genitori degli alunni hanno espresso disappunto, annunciando azioni di contrasto.
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