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Velletri, a Ponte di Mele i Re Magi e la Pasquella per il Premio Giulio Montagna (6 Gennaio, ore 15) video

Generico gennaio 2024

Quando si parla delle tradizioni e della cultura contadina di Velletri, il pensiero non può non andare al ricordo del notaro Giulio Montagna. Nel quinto anniversario della sua scomparsa, una interessante iniziativa parte proprio dalla contrada nella campagna veliterna dove è vissuto, scrivendo dalla sua residenza di contrada Capanna Murata le sue poesie e i suoi importanti testi storici.

Nel pomeriggio del 6 gennaio, a partire dalle ore 15, presso la scuola di Ponte di Mele si terrà una interessante iniziativa, promossa dall’Associazione “amici di sempre” con la piena approvazione di Massimo, Nadia e Giulio Montagna jr: stiamo parlando dell’edizione “zero” del Premio Giulio Montagna per la Pasquella, in collaborazione col Comitato Velletri Sud Ovest.

Giulio tra le tante cose di cui si è interessato, ha sempre avuto un occhio di riguardo per la valorizzazione e la salvaguardia dell’antico canto della Pasquella di cui è stato uno dei “portatori” più assidui cantandola addirittura in Piazza Navona a Roma attorniato dai componenti del Gruppo Folk “Le Zitelle Velletrane” che aveva creato in quegli anni.

Le motivazioni che hanno portato all’istituzione di questo premio fortemente voluto dai suoi amici del comitato di zona, sono quelle di riscoprire i valori assoluti di questa tradizione e per farli assaporare di nuovo intatti, come ci arrivano dal passato, alle generazioni dell’era di Internet.

giulio montagna

Ma soprattutto la motivazione fondamentale è quella di salvaguardare l’immane lavoro di studio della cultura contadina veliterna che ci ha lasciato  attraverso le sue poesie in “lingua” velletrana. Sarà una commissione composta da Nadia Pontecorvi sua nuora e Alessandro Filippi, che insieme con l’assessore Cristian Simonetti e un rappresentante dell’Associazione “Amici di sempre, “assegneranno alla migliore cavetta (o gavetta) il riconoscimento.

L’esibizione delle cavette sarà preceduta dall’arrivo dei Re Magi a cavallo momento curato dal Gruppo Folk Equestre “Città di Velletri” grazie alla fattiva collaborazione del presidente Franco De Masi. 

Criteri di valutazione saranno l’abbigliamento, gli strumenti musicali, il testo cantato che dovranno rispondere alla piena tradizione veliterna.

Mentre rivolgiamo l’invito alle cavette a partecipare numerose rendiamo noto che insieme al canto della Pasquella e all’arrivo dei Magi avranno luogo alcune altre iniziative il cui programma sarà reso noto ai primi dell’anno appena affinati alcuni dettagli. 

Generico gennaio 2024

Cos’è la Pasquella

Il giorno prima dell’Epifania in alcuni Comuni dei Castelli Romani è la notte della ‘Pasquella’. Venerdì 5 gennaio, quando le luci del giorno lasceranno spazio al buio della notte, sperando che le condizioni meteorologiche possano volgere al meglio, l’attesa per l’arrivo dei Re Magi, a Velletri e Lariano coinciderà con la trepidazione per l’arrivo dei pasquellari, che entreranno in azione nelle campagne e nelle zone pedementonane, magari dopo essersi già esibiti nel pomeriggio lungo le vie cittadine.

pasquella servadio

“La Pasquella – racconta Roberto Zaccagnini – è un canto augurale che si conclude con la richiesta di doni e cibarie. Con riti e nomi diversi, la tradizione appartiene a varie regioni d’Italia, anche se per molti l’origine è abruzzese. Sarebbe stata portata nelle nostre contrade dai pastori che d’inverno scendevano per la transumanza nella campagna romana. Sono solitamente
quattro i pasquellari che compongono una squadra, detta “cavetta”. “Gavétta” era antico termine marinaresco per intendere il gruppo di soldati che mangiavano nella stessa gavetta, e poi drappello di soldati di scorta al Papa; oggi è usato per definire qualsiasi gruppo di persone addetto a un certo lavoro o operazione. Essi sono muniti di strumenti e oltre al cantore che porta anche il cesto per raccogliere i doni, uno ritma col tamburello, uno suona la fisarmonica, e l’altro accompagna con la “caccavèlla”.

La notte della Befana, i pasquellari si pongono nei pressi di una casa e iniziano a suonare la Pasquella. Di regola non dovrebbero esserci luci accese all’esterno, e chi è in casa non dovrebbe curiosare fuori. Alla fine del canto, se il padrone di casa è disposto ad accettare i pasquellari, apre leggermente la finestra o la porta. E’ il segnale che la squadra può entrare in casa. Nell’ingresso vengono preparate bevande e cibarie e i doni da portar via. Solo dopo aver consumato, può esserci l’incontro con i padroni di casa, e i pasquellari possono, a richiesta, continuare a cantare e suonare in casa.

Della Pasquella esistono diverse versioni, pur nascendo tutte da uno stesso canovaccio e riconducendosi tutte allo stesso spirito. Alla fine ogni gruppo di Pasquellari, avendo tramandato a voce i testi, riesce ad apportare le proprie personali modifiche. Una tradizione tanto cara alle comunità locali che si rinnova ogni anno.

 

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