Attualità

Monte Porzio – Inaugurato il Museo del Vino: una dimora culturale per connettersi con la propria identità fotogallery

Da oggi Monte Porzio Catone, città del vino e del Calendario Gregoriano, ha di nuovo il suo Museo del Vino.

C’è stata questa sera la tanto attesa riapertura di uno dei luoghi deputati a raccontare la storia e le origini del prodotto principe del nostro territorio, con una bella festa partecipata da tutta la città. Ad aprire l’evento è stata, come da tradizione per la città sorta ai piedi di Tuscolo, la storica MPC Superband, accompagnata dalle esibizioni delle giovanissime majorettes.

“Quando a Monte Porzio si fa festa – ha ricordato il sindaco Massimo Pulcini nel suo intervento – la banda non può mancare. E sulle note evocative di Oh happy Day  ricordiamo questi come giorni davvero felici per la nostra comunità, che oggi si riappropria di uno spazio votato a tramandare la nostra cultura”. Un museo che, come ha ricordato Roberto Libera, demoentoantropologo che collabora con la cooperativa Iperico, responsabile della musealizzazione vera e propria, “Farà parlare, attraverso le testimonianze dei reperti esposti, la gente che lavora nei campi e che produce il vino. Sarò un Museo che racconterà la storia del vino e le sue tradizioni per diventare, a tutti gli effetti, un raccordo tra la comunità e i beni culturali che saranno qui esposti: un Museo che fa parlare la gente, e non gli oggetti”.

Un museo diffuso, collocato nel palazzetto ex Stefer di Piazza Trieste dove ci sono sale conferenza, spazi didattici e un punto bar, e nell’ex galleria ferroviaria che oggi ospita un suggestivo spazio espositivo e dove in passato transitava il treno che collegava Monte Porzio con Frascati e Roma, intercettando la tratta Anagni Fiuggi.

Tantissimi i cittadini, i sindaci e i rappresentanti istituzionali dei Comuni dei Castelli Romani che sono intervenute oggi, in una serata che ha dato anche il via alla IV edizione di Catone DiVino. Presenti il vicesindaco della Città Metropolitana, Pierluigi Sanna, il presidente del Parco dei Castelli Romani, Ivan BoccaliAlberto Bertucci, oggi nella doppia veste di  sindaco di Nemi e presidente dell’associazione Città del Vino. Assente per improrogabili impegni istituzionali l’assessore regionale all’Agricoltura Giancarlo Righini, che farà visita nei prossimi giorni al Museo. Per la Regione Lazio era però presente la consigliera Marika Rotondi.

Emozionato e comprensibilmente soddisfatto il sindaco Pulcini che, in più occasioni, ha ringraziato ed elogiato la sua squadra di governo per l’ottimo lavoro e le sinergie sviluppate in questi anni: “Questo luogo della memoria oggi diventa dimora della cultura. Per noi e la nostra comunità questi sono momenti di grande gioia che è meraviglioso poter condividere con tanti cittadini oggi presenti e tanti amici amministratori dei comuni dei Castelli Romani. Abbiamo vinto il premio di valorizzazione dei luoghi della cultura per ben due volte – ha sottolineato Pulcini – e questo non può che renderci orgogliosi. Lasciamo oggi alla città uno spazio nato da una visione proiettata al futuro”.

Un premio condiviso con chi ha ideato il progetto e realizzato i lavori, l’architetta Carla Sanarica e l’ing. Maurizio Cupellini: ” È una grande emozione vedere questi luoghi che hanno sempre fatto parte della città, completamente trasformati. L’idea alla base del progetto, dove ci veniva chiesto di realizzare  un percorso espositivo all’interno di una ex galleria ferroviaria che collegava i vari paesi dei Castelli Romani, è stata proprio quella di mantenere intatta, per quanto possibile, quella originaria funzione di “collegamento” tra i vari luoghi del territorio, accomunati dall’identità che si ritrova nel vino e le sue tradizioni”.

Una tradizione richiamata nell’intervento di Pierlugi Sanna: “Per una comunità avere un museo è un atto che riconcilia con il passato perché solo chi  ha un attaccamento  profondo alle proprie radici può spingersi oltre e realizzare, magari rischiando anche un po’, le cose che albergano nel cuore dei cittadini. Il mio augurio oggi, è che Monte Porzio trovi in questi spazi i luoghi dell’anima, dove fermarsi a riflettere”.

Entusiasta anche il presidente del Parco Regionale dei Castelli Romani, Ivan Boccali:  “Il museo del vino è una cosa bellissima perché il vino è un elemento identitario del nostro territorio. Questa è un’apertura che vi rende onore per aver saputo intercettare ben due bandi e che deve farsi monito, per tutti noi, richiamandoci a tornare a ragionare su un turismo lento, capace di creare sinergie positive perché le bellezze che offrono i nostri territori non le ha nessuno, ma per fare questo dobbiamo ragionare come se fossimo una squadra”. Dello stesso avviso il sindaco di Nemi: “I nostri comuni – ha detto – sono caratterizzati da storie e ricchezze importanti e noi, come amministratori, abbiamo l’obiettivo di metterle alla luce. Sono convinto che questa opera passerà alla storia”.

“Oggi – ha concluso Francesca Mancini, responsabile di Iperico Serivizi per la cultura – facciamo una festa intorno a questi spazi rinnovati che presto diventeranno museo. Oggi iniziamo quello che abbiamo fortemente voluto e siamo sicuri che tutto questo agirà su una pluralità di ambiti, sociali, comunicativi e territoriali. Noi come cooperativa vogliamo essere facilitatori di quella che ci piace chiamare una creazione di senso ma anche di spazio e lo faremo attraverso una co creazione di questo luogo della cultura con la comunità tutta”.

Una visione quasi rivoluzionaria rispetto a ciò che siamo abituati a conoscere come museo nell’accezione più canonica del termine ma che, paradossalmente, potrà forse aiutare le nuove generazioni che decideranno di esplorarlo, ad entrare in connessione profonda con le proprie radici e la propria identità.

E allora in bocca al lupo a Monte Porzio per questa nuova ed entusiasmante avventura, che proietta la città in un nuovo modo di fare cultura.

Più informazioni