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Chiude il Teatro di Rocca di Papa, pesa il caro energia ed il malfunzionamento del sistema di riscaldamento

La compagnia teatrale chiude il Teatro civico di via San Sebastiano a Rocca di Papa e la città perde uno dei suoi pochi centri culturali

enrico maria falconi

Arroccato nel borgo di Rocca di Papa, dopo aver visto sorgere e tramontare moltissimi spettacoli, il Teatro civico di Rocca di Papa a breve chiude definitivamente le sue pesanti tende rosse. Un luogo che per anni ha ospitato spettacoli, eventi, e momenti indimenticabili, sta per dire addio alle sue luci da palcoscenico. La notizia della chiusura, piuttosto imminente, sta pian piano trapelando, suscitando preoccupazione per il futuro culturale della città.

Era il 2015 quando la compagnia teatrale “Blue in the face” ha fatto ingresso per il primo anno nel Teatro Civico di Rocca di Papa, a seguito della convenzione siglata con il Comune di Rocca di Papa. Da allora nove anni sono passati, nove stagioni teatrali, anni di appassionato intrattenimento culturale che, al netto delle consuete considerazioni sull’attrattività dei teatri cittadini, ha riscosso sempre apprezzamenti ed entusiasmo.

Ma la gestione è divenuta economicamente insostenibile, e, dopo averle tentate tutte, il direttore artistico, il carismatico Enrico Maria Falconi, ha purtroppo confermato ai nostri microfoni la volontà di lasciare il teatro.

Chiude il Teatro, uno dei pochi centri culturali della città

I corsi teatrali rivolti ai più piccoli si sono fermati a novembre e tutto il cartellone di spettacoli in programma – che quest’anno era intitolato “Scaccia Nuvole” – è stato bloccato. Probabilmente quell’augurio di veder tornare il sereno non si è poi concretizzato, tanto che adesso, più che altro, piove a dirotto.

teatro civico rocca di papa

A pesare maggiormente sulla scelta della Blue in the face è il malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento, il quale, pur acceso oltre il dovuto, con un aggravio considerevole dei costi, non permette il riscaldamento degli ambienti, cosicché a teatro ci si sta solo con il cappotto.

“Una situazione non sostenibile – ha sentenziato Falconi -, il nostro teatro non è ospitale, considerando che l’utenza è costituita soprattutto da persone di età avanzata, e ci siamo ritrovati col tempo a vederlo sempre più vuoto. Anche i genitori hanno rinunciato a mandare i loro figli ai corsi di teatro con l’arrivo del freddo”.

Per contro, le bollette sono sempre più esose e superano le 1.500 euro al mese. “I costi di gestione sono esorbitanti e il progressivo allontanamento del pubblico non ci consente di andare avanti – ha aggiunto il direttore artistico -. Abbiamo provato a sollevare il teatro in ogni modo, pur avendo affrontato periodi davvero bui, non solo il covid ma anche l’esplosione in Comune. Negli ultimi mesi avevamo riscontrato un ritorno positivo delle persone a teatro, e avevamo ricevuto molti complimenti e attestati di stima, ma purtroppo è tutto molto complicato, anche il fatto che da mesi non abbiamo connessione né telefono”.

Probabilmente si andrà avanti fino alla fine dell’anno, salvaguardando il periodo natalizio e gli appuntamenti previsti per l’occasione, ma dal nuovo anno la compagnia teatrale riconsegnerà le chiavi e rinuncerà alla convenzione in essere, 4 anni prima della sua naturale scadenza. A nulla sembrano essere valsi gli incontri con l’Amministrazione comunale, alla quale è stato chiesto un aiuto per il pagamento delle utenze, a fronte soprattutto del mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento.

“Abbiamo mostrato in questi anni la nostra professionalità e la nostra dedizione – ha aggiunto Falconi -, portando a Rocca di Papa spettacoli di grande qualità. Inoltre abbiamo ospitato e fornito assistenza alle associazioni del territorio e alle scuole di Rocca di Papa per i loro eventi e recite di fine anno”. Tutto questo tenendo presente la posizione in cui si trova il teatro, certamente non comoda, ed il numero limitato di posti, che non consente di mettere in cartellone grandi nomi.

“Non è solo una questione economica – ha concluso Falconi -, il teatro deve andare oltre, è un investimento sulla cultura per la crescita dell’identità stessa della città e della buona socialità. Un teatro non è, semplicemente portare spettacoli da fuori ma creare le fondamenta del dialogo cittadino cosa che in questi 9 anni abbiamo contribuito a fare. Per questo è fondamentale una sinergia attiva con il Comune e la cittadinanza. Per cominciare è basilare un teatro strutturalmente accogliente che permette di poter almeno vedere uno spettacolo senza battere i denti… ma servono soprattutto amore, ascolto e senso di responsabilità”.

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