Politica

Marino, PSI: “Ostello (e non solo), l’amministrazione cestina le iniziative popolari e tradisce la volontà dei cittadini”

La sezione marinese del PSI è tornata, con la seguente nota, sulla gestione, da parte dell’amministrazione Cecchi, dell’ex Ostello (ex Convento degli Agostiniani), con focus, più generico, sulla mancata partecipazione popolare. Di seguito le parole del PSI di Marino.

Il 12 novembre scorso scadevano i termini per la richiesta di convocazione del Consiglio comunale da parte di 700 firmatari della petizione di iniziativa popolare promossa dal Comitato Cittadino ‘Avanti Marino!’, da subito appoggiata dal PSI, sulla destinazione d’uso dell’ostello, che è e deve rimanere di natura ricettiva e culturale e, soprattutto, d’interesse pubblico.

Ciò in contrapposizione con la volontà dell’amministrazione, che dopo aver promesso in campagna elettorale l’apertura di una succursale del ‘James Joyce’, nonostante Palazzo Colonna non abbia competenze al riguardo, vorrebbe concedere, a titolo gratuito, parte della struttura all’ODCEC di Velletri, pagando addirittura, con i soldi dei cittadini, i lavori di adeguamento degli ambienti per usarli come uffici.

Ancora una scadenza non rispettata, ancora un regolamento comunale sovvertito. Dopo il regolamento per la gestione degli immobili comunali, adesso tocca al regolamento per la partecipazione popolare. Non è la prima iniziativa popolare cestinata: stessa sorte è toccata già alla raccolta firme, depositata dall’allora centrosinistra, riguardo la questione della scuola ‘Anna Frank’ di Frattocchie.

Viene, così, negato il diritto costituzionale alla cittadinanza di proporre iniziative popolari, relegando i marinesi a meri contribuenti, costretti a pagare gli sbagli derivanti dall’evidente incompetenza dell’amministrazione, in grande difficoltà non solo per la vicenda dei biglietti del concerto dei ‘The Kolors’, ma anche nell’amministrazione ordinaria.

Sembra che su Palazzo Colonna sia calata una cortina impermeabile alle richieste della popolazione: forse si ha paura di confrontarsi con la cittadinanza in un Consiglio comunale aperto riguardo la tutela del nostro patrimonio storico-artistico, mettendo da parte gli interessi dei singoli Ordini e di alcuni consiglieri comunali?“.

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