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Stop ai 2 bruciatori della Fassa di Artena: importante il contributo dei Comitati Cittadini

I Comitati dei Cittadini di tutto il territorio confinante con Giulianello di Cori ed Artena, venuti a conoscenza del potenziale inquinamento che produrrebbero i 2 forni previsti nel Progetto presentato dalla Fassa, hanno iniziato a riunirsi ed è stato costituzione il Comitato intercomunale “Uniti per la Salvaguardia dell’Ambiente e della Salute”, che – pur non partecipando direttamente al Ricorso al TAR, per una scelta strategica dei legali, volendolo mantenere di riserva per un eventuale Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica – è intervenuto sulle amministrazioni di Artena, Lariano e Rocca Massima, attivandosi anche con manifestazioni in diversi siti.  

Il Comitato Residenti di Colleferro, è stato il primo a dare il via ad una serie di Istanze Ad adiuvandum a sostegno del Ricorso del Comune di Cori. Poi l’Istanza è stata presentata anche da Oreste della Posta, in rappresentanza di un Partito politico.  

A seguire anche il Comitato Cittadini di Giulianello, il Comitato Carventum Cittadini di Rocca Massima ed il Comitato Cittadini di Lariano, già uniti per una serie di attività contro i Bruciatori della Fassa, congiuntamente hanno presentato istanza al TAR Ad adiuvandum a sostegno del ricorso del Comune di Cori e hanno scelto di non ricorrere anche contro l’ARPA.

“La motivazione di questa scelta – chiarisce il geom. Umberto Proietti Presidente del Comitato Cittadini di Giulianello e coordinatore dei Comitati – è dovuta dal fatto che l’ARPA nella relazione dell’11.01.2023 ha descritto con una approfondita analisi tecnica le criticità del progetto della Fassa, entrando nel merito dei diversi elementi, analizzando e mettendo in risalto le criticità e facendo numerose prescrizioni: sulla materia prima in entrata, sul calcare da cava, sull’alimentazione dei forni con diversi tipi di rifiuti, sui forni Maerz, sulla gestione dei rifiuti prodotti, sulle acque reflue dei servizi, sulle acque meteoriche con l’impianto prima pioggia, sulle acque sotterranee e sulle emissioni in atmosfera degli elementi inquinanti”.

“Ma proprio su questo ultimo punto si è concentrata l’Istanza dei 3 Comitati Cittadini – specifica Umberto Proietti – e su questo stesso punto si è espressa la Sentenza del TAR: ossia le emissioni in atmosfera ed il loro raggio di azione, per le quali l’Arpa ha chiarito che il raggio di dispersione delle emissioni in atmosfera considerato dalla FASSA in 8 Km x 7 Km, era errato. “Le norme di attuazione prevedono orientativamente un dominio spaziale di riferimento con lato dell’ordine di 20 km”. Ne deriva quindi che tutti i Comuni ricadenti in questo raggio di azione, sui quali il provvedimento finale autorizzato è destinato a produrre effetti diretti, per legge devono intervenire nel procedimento, ed invece non sono stati mai convocati i Comuni di Velletri, Cisterna di Latina e tanti altri.

Lo stabilimento Fassa

Fassa S.r.l. è una società a responsabilità limitata italiana che opera nel settore dell’edilizia, che è diventata uno dei maggiori leader in Italia e a livello internazionale nella produzione di prodotti e soluzioni per l’edilizia, tra i quali calce e derivati, intonaci, pitture e rivestimenti, adesivi, massetti, sistemi di isolamento termico, macchine e attrezzature per cantiere e una linea di lastre in gesso rivestito e accessori per il montaggio. Al 2012 è presente sul territorio italiano con 13 stabilimenti e, dal 2004, anche in Portogallo con una unità produttiva a Batalha, e nove filiali tra Italia, Francia, Spagna, Svizzera e Inghilterra.

Uno degli stabilimenti della società si trova appunto sul territorio del Comune di Artena, dove la società ha stilato, appunto, il progetto di ampliamento.

 

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