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Velletri, Irene Cedroni calcherà il palco del Sistina nello spettacolo di Serena Autieri “My Fair Lady”

Il prossimo 3 novembre la giovane veliterna Irene Cedroni coronerà il sogno di qualsiasi persona serbi nel cuore la speranza di diventare attrice di musical, e lo farà sul palco del Teatro Sistina.  In occasione di questo eccezionale evento della sua carriera, abbiamo fatto due chiacchiere con lei per conoscere la sua storia.

Irene cresce contornata dal mondo delle arti: nella sua famiglia la musica è il pane quotidiano. La mamma di Irene ha la passione del canto, i fratelli Graziano e Lorenzo di quella passione ne hanno fatto un vero e proprio lavoror.

Irene intraprende il percorso della danza, che studia con passione e costanza fin da bambina nella scuola di Annamaria Conforto e in cui riesce ad ottenere ottimi risultati.

Ma l’influenza forte dei fratelli la porta a studiare canto e a specializzarsi anche in quell’ambito. Nel corso degli anni, capisce che delle arti che respira da sempre nella sua vita vuole farne un lavoro, così inizia a fare i provini per le varie Accademie.

«Ho iniziato a fare i provini già da quando ero all’ultimo anno del liceo Classico Mancinelli perchè avevo capito che la mia strada era sui palchi dei teatri. Essendo stata presa a più di una, ebbi la possibilità di scegliere e scelsi l’Accademia Fonderia delle Arti all’epoca diretta da Giampiero Ingrassia» ci ha raccontato.

La scelta è ricaduta su quella scuola per un evento di affinità elettive: lì, a differenza delle altre in cui sarebbe riuscita ad entrare, si era innamorata degli insegnanti e dell’ambiente. Così inizia il percorso di formazione di Irene vive quegli anni con entusiasmo e passione.

«La vita in Accademia sembrava Fame (film degli anni ’80 tradotto in italiano col titolo di Saranno Famosi): la mattina ballo, il pomeriggio canto, poi recitazione… per me era tutto incredibile perchè dentro quelle mura mi sembrava di vivere in un film. Quelli sono stati senza ombra di dubbio gli anni migliori!»

Charles Bukowski una volta disse “Trova ciò che ami e lascia che ti uccida” e, in senso metaforico, è quello che successe anche ad Irene negli anni di studio in Accademia. «Come accadde per la danza (e non per la scuola), l’Accademia mi rese una secchiona. Decisi che se dovevo portare avanti quel percorso, difficile e anche dispendioso per la mia famiglia, dovevo dare il 101%. Così mi dedicai completamente a quel percorso. La mia giornata tipo era: treno alle 5.30 del mattino, Accademia tutto il giorno, studio sul treno del ritorno, cena, studio e poi nanna».

Irene ci ha anche raccontato che, tranne per un ricovero forzato in ospedale, non si è mai assentata dalle lezioni.  Una routine veramente serrata tipica di chi sta vivendo della sua passione, del suo sogno.

Ma il mondo dell’arte, purtroppo, non sempre premia talento e lavoro duro. Infatti, sebbene Irene non abbia mai messo in discussione la sua decisione di voler vivere di arte, una volta finita l’Accademia è arrivato il primo stop.

«Ha vacillato dopo l’Accademia, perchè ero piccola e facevo provini di continuo: Roma, Milano, ovunque ci fosse una possibilità di casting, io andavo.  Però dopo varie porte chiuse durate circa 4 o 5 anni della mia vita ho deciso di chiudere definitivamente col mondo del musical. Sai,  mentre  facevo la trottola in giro per l’Italia, comunque mi mantenevo da sola grazie a lavori saltuari. In quegli anni non fui mai presa. Il ruolo era sempre sbagliato: una volta per via dell’età, una volta era per via dell’altezza, insomma ogni volta c’era una scusa. E mentre succedeva tutto questo vedevo che altre persone venivano scelte, mentre io ero sempre scartata. E diventò talmente frustrante che decisi di chiudere con quel mondo». 

Da quel momento Irene potenziò gli altri lavori che faceva, abbandonando completamente il sogno del musical. Nel corso degli anni ha collaborato con Alessandro Salvatori e Andrea Perrozzi, con degli spettacoli della commedia romana, aveva formato un gruppo di intrattenimento musicale con i fratelli, i Big Cedars, e vari altri progetti. Ed è proprio di quegli anni un’altra grande tappa lavorativa per Irene: la collaborazione con Enrico Brignano, prima in teatro e poi in tv. 

«Perrozzi è anche autore delle musiche degli spettacoli di Brignano, e per questi spettacoli ho spesso registrato dei cori con un’altra ragazza. Finchè un giorno lo stesso Brignano ha chiesto un nostro video mentre cantavamo. Parallelamente Flora Canto, moglie di Brignano e parte dello spettacolo Un’ora sola vi vorrei, aveva bisogno di una mano col canto e Perrozzi mi segnalò come insegnante: così divenni prima la sua vocal coach e poi corista. Enrico Brignano è un gran professionista, si impara tantissimo lavorando con lui e la nostra collaborazione prosegue: a Capodanno lavoreremo di nuovo insieme!»

Arriviamo a giugno di quest’anno. Sono passati sette anni da quando Irene ha deciso di chiudere completamente col mondo del musica. Un giorno, però, le arriva una chiamata: è Emanuele Di Luca, attore romano e amico di Irene, che pur sapendo la sua reticenza a rimettersi in gioco nel mondo dei provini, le dice che il il 19 giugno a Roma si svolgeranno i provini di Mare fuori e la invita a tentare.

«Io non ero per niente intenzionata a fare quel provino, ma comunque andai ad informarmi su internet e cercando non trovai il provino di Mare fuori, ma mi uscì quello del musical al Sistina con Serena Autieri. Ho deciso di provare e sono stata convocata».

Oberata di eventi musicali con i fratelli ha avuto davvero poco tempo per prepararsi all’audizione. Per il primo provino era richiesto un monologo e una selezioni di brani pop, parlando con la cognata di ritorno da un evento, quest’ultima le ha proposto di presentarsi con un pezzo di nicchia del repertorio di Francesco De Gregori.

L’opzione era un po’ stridente con la richiesta, ma l’alternativa era non presentarsi dunque si convinse e portò quello.  Dopo venti giorni di silenzio dal provino, i produttori le confermarono la partecipazione al cast.

«Quando mi hanno richiamata non potevo crederci! Avevo praticamente perso le speranze e la gioia provata è stata incommensurabile. Ancora oggi nonostante provi tutti i giorni fino almeno alle 19, ogni tanto devo quasi darmi un pizzicotto per realizzare che non sto sognando. Serena è meravigliosa, un’artista eccellente e una grande professionista. Ciò non di meno è anche una donna straordinaria, bellissima, delicata, dolce. Per esempio, l’altro ieri, visto che era sabato, abbiamo mangiato insieme dei gelati che lei aveva portato per tutti». 

Il 3 novembre mentre lo spettacolo teatrale My Fair Lady andrà in scena, il sogno di Irene diventerà realtà. E la speranza di tutta la redazione di Castelli Notizie è che questo sogno duri il più a lungo possibile e venga seguito da tante altre soddisfazioni.