Cronaca

Velletri – “Le Scalette della Vergogna”, tra rifiuti e bottiglie di birra: c’erano una volta i Portici di Piazza Cairoli…

“Le Scalette della Vergogna”. Così un noto commerciante di Velletri, che lavora nei pressi, ha definito le scalette dei Portici di Piazza Cairoli, stanco di assistere inerme al degrado che regna ormai da anni in quello che fino ai primi di questo secolo è stato il punto di maggior ritrovo dei giovani.

“Tutte le sere si bisboccia. Tutte le sante mattine troviamo questo schifo… ma siccome paghiamo fior fior di soldini per la Tari, chi ha il compito della pulizia dei portici??? Forse è il caso di metter mani per risolvere il problema una volta per tutte? Ma non 1 volta al mese…. Tutti i giorni porca miseria…!”, ha dichiarato l’uomo, auspicando una pulizia più capillare e dei controlli più incisivi.

Eloquente, d’altronde, quanto emerge dalle sue fotografie, tra bottiglie di birra che “fioriscono” nei vasi e pacchetti di sigaretta lanciati a terra, senza alcun rispetto per il decoro pubblico. Una riflessione andrebbe a questo punto aperta sulla totale assenza di attaccamento civico da parte di chi, senza alcuna remora, getta i rifiuti per terra, senza servirsi degli appositi contenitori. Quello delle bottiglie di birra rinvenute al mattino, una in fila all’altra, è un malvezzo che si riscontra anche altrove in città, a partire dal Parco di Piazza Garibaldi. Ma non va molto meglio in altri parchi, con gli operai della Volsca “costretti” quasi ogni giorno a bonificare aree che finiscono per essere degradate da chi dimostra di non aver alcun rispetto per la “cosa pubblica”. Ed in tal senso non passa inosservato l’impegno che l’Assessorato all’Ambiente, guidato da Ilaria Neri, e quello al decoro pubblico, di competenza dell’assessore Luca Quattrocchi, stanno profondendo per stroncare un fenomeno che, a quanto pare, è ben radicato.

Quanto ai Portici, ci piace ricordare l’incipit di un articolo che scrivemmo ormai 11 anni fa, quando fu rimossa la storica bacheca de l’Unità: “Li chiamano Portici, da decenni quantomeno. Dici i ‘portici’ e la mente di tutti, di veliterni e cittadini limitrofi va lì, ai Portici di Piazza Cairoli. Fino a qualche anno fa, di sabato, non sarebbe caduto neppure uno spillo, per la ressa di ragazzi che li popolavano. Negli ultimi tempi qualcosa è cambiato e senza doversi rifare ad un trattato di sociologia degli spazi urbani è bastato forse un nuovo bar per dirottare qualche metro più in là frotte di giovani pronti a porre le basi per un nuovo sabato sera tutto da vivere.

Ma loro sono sempre lì, i Portici: forse ancor più sgualciti, insozzati, disadorni di prima. Ma sono li e ne avrebbero di cose da dire, solo avessero la parola. Hanno provato a metterci una panchina posticcia, ma mai una ripulita fatta con costanza, qualche vaso di fiori che ne aumentasse il decoro. Eppure non c’è altro posto dove il veliterno medio vorrebbe incontrare un suo amico per una chiacchierata: ‘ci vediamo sotto i Portici’ e poi via magari a concludere la serata intorno ad un tavolo, con un bel fiasco di vino nostrano…”.

E’ innegabile che i tempi siano cambiati e la sociologia urbana veliterna abbia disegnato nuove rotte, coi ragazzi di oggi che si sono gradualmente spinti verso via dei Volsci, attirati dall’arrivo dei fast-food internazionali…