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Marino – 99^ Sagra dell’Uva, in tantissimi alla Messa, alla processione e alla benedizione dell’uva fotogallery

Grandissima partecipazione, questa mattina, ai momenti più alti e solenni della 99a Sagra dell’Uva di Marino, iniziata venerdì 29 settembre con la mostra dell’artista Enrico Benaglia, autore della locandina dell’evento, e l’estemporanea di pittura dei ragazzi del liceo artistico “Paolo Mercuri”, e proseguita ieri con tante iniziative, tra cui la 2a edizione del Palio Città di Marino.

Questa mattina, alle 10, si è svolta la solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Mons. Vincenzo Viva, vescovo della Diocesi di Albano, nella Basilica di San Barnaba. Tantissimi i fedeli che hanno riempito il luogo di culto, che ha registrato la presenza anche di tutta l’amministrazione comunale di Marino (il sindaco Stefano Cecchi, tutti gli assessori e numerosi consiglieri di maggioranza e di minoranza), del presidente del Parco dei Castelli Romani Ivan Boccali, della consigliera regionale Edy Palazzi, del consigliere metropolitano Nicola Marini, del senatore Marco Silvestroni, dell’assessora alla Cultura della Regione Lazio Simona Renata Baldassarre, del procuratore capo della Procura di Velletri Giancarlo Amato e del commissario straordinario dell’ASL Roma 6 Francesco Marchitelli.

Oggi – ha sottolineato, in apertura della celebrazione, don Faustino Cancelsono riunite le confraternite di San Barnaba, di Santa Maria delle Grazie e della SS. Trinità, con tutte le autorità civili e militari, per celebrare la Madonna delle Rosario all’interno della Sagra dell’Uva, arrivata alla 99a edizione. Si fondono oggi insieme l’aspetto storico e quello religioso, senza confondersi, alimentando la fraternità e l’armonia dello stare insieme con impegno, passione e amore. Ci stringiamo tutti attorno alla Madonna delle Rosario celebrando il mistero della salvezza attuato dal Padre attraverso l’incarnazione, la morte e la resurrezione“.

L’omelia di Mons. Vincenzo Viva si è concentrata sul passo da lui stesso letto, tratto dal Vangelo di Matteo, la Parabola dei due Figli:
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: ‘Che ve ne pare?’. Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: ‘Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna’. Ed egli rispose: ‘Non ne ho voglia’. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: ‘Sì, signore’. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?’. Risposero: ‘Il primo’. E Gesù disse loro: ‘In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli’“.

Per la Chiesa il primo compito è l’evangelizzazione, che non si impone a nessuno, ma dà pienezza di umanità a ogni uomo e a ogni donna che accoglie il Vangelo – ha ricordato il vescovo. Oggi vogliamo farci discepoli di Gesù e del suo Vangelo per essere evangelizzati dal Signore e per far entrare il Vangelo nel nostro cuore, per portarlo poi nel concreto della nostra vita, nelle nostre comunità e svolgere i compiti che il signore ci ha affidato. Beda il Venerabile ci ricorda che Maria ha potuto generale nella carne Cristo perché prima aveva accolto Cristo come parola vivente nel suo cuore. Oggi il Vangelo ci parla di un caso che molti genitori conoscono: un figlio che dice di sì, ma poi non va a lavorare, e uno che invece, dopo il no iniziale, si ravvede.

Tutti siamo stati figli e rispetto al Signore lo siamo sempre, anzi, abbiamo il compito di essere sempre figli. Dobbiamo chiederci e capire: in quale dei due tipi di figlio mi riconosco di più? Tante volte a Dio diciamo un sì che però diventa un no: a parole siamo pronti a fare grandi scelte e ci definiamo cristiani, ma poi, nelle opere e nei comportamenti, ci facciamo prendere da calcoli e convenienze, pur sapendo che una fede che nn si traduce nelle opere è una fede che non ha valore. Prima o poi arriva, però, un momento di riflessione, una scossa che ci fa riprendere quel ‘sì’, quella generosità che ci porta al Signore e che diventa desiderio di essere figli del Signore. Abbandoniamo l’uomo vecchio e diventiamo uomini nuovi, che dicono al Signore con gioia un vero ‘sì’“.

Terminata la Messa, è stato il turno della solenne processione storica con la statua (di circa 600 kg di peso) della Madonna del SS. Rosario, con la partecipazione delle confraternite, di tutte le autorità e delle associazioni, lungo le vie del centro storico della città. Il percorso, partito da piazza San Barnaba, ha attraversato piazza Lepanto, via Paolo Mercuri, viale Giuseppe Mazzini Mazzini, via Massimo D’Azeglio, via Roma, via Cavour, piazza Giacomo Matteotti e corso Trieste e si è concluso presso la stessa piazza San Barnaba per il momento finale: la supplica alla Vergine del SS. Rosario con la benedizione dell’uva, frutto simbolo della sagra, da parte di Don Faustino Cancel.

Terminato il rito, ha preso la parola il sindaco Stefano Cecchi per un saluto ai numerosissimi presenti.

Buona Sagra dell’Uva 2023 a tutti – ha detto il primo cittadino marinese. Grazie a tutte le autorità intervenute, ai presidenti degli enti che sono intorno a noi, alle confraternite, alle bande e alle associazioni che allietano la nostra festa. Grazie anche alla Polizia Locale, ai Carabinieri, alla Protezione Civile e alla Croce Rossa, che garantiscono la sicurezza dell’evento, a tutte le autorità religiose del nostro territorio e a tutta l’amministrazione comunale, che si è spesa con grande impegno per una festa bellissima. Spero che tutti voi presenti oggi possiate trascorrere giornate serene e vi aspetto numerosi anche per la 100a edizione della Sagra dell’Uva. Evviva Marino, evviva Maria!“.

La Sagra dell’Uva proseguirà oggi pomeriggio con l’attesissimo corteo delle 15.30, lungo le vie del centro storico di Marino, dedicato al ritorno di Marcantonio Colonna dalla Battaglia di Lepanto del 1571, a cura delle associazioni Lo Storico Cantiere, Arte e Costumi Marinesi e Lo Scudo di Lepanto, con la partecipazione della compagnia “Vulpes” di Poggio Orticoli e del Gruppo Folcloristico Equestre Città di Velletri, con la partecipazione straordinaria di Giorgio Lupano nel ruolo di Marcantonio Colonna e di Roberta Giarrusso nel ruolo di Felice Orsini.

Alle 17.30 ci sarà il miracolo delle fontane che danno vino (Fontana dei Quattro Mori e Fontana via F.lli Rosselli), mentre alle 18 si chiuderà la terza giornata della sagra con la sfilata del Concerto Filarmonico “Enrico Ugolini” e del Gruppo Folcloristico “Volemose Bene” lungo le vie del centro storico.

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