Attualità

Rocca di Papa – Un ricordo di Padre Giuseppe Solfizi: Trinitario del Santuario del Tufo

padre Giuseppe Solfizi madonna del tufo rocca di papa

A metà giugno è tornata alla Casa del Padre una figura di riferimento importante per il Santuario della Madonna del Tufo a Rocca di Papa: padre Giuseppe Solfizi. Alto e autorevole, da sempre mostrava nell’esercizio del suo apostolato un carisma e una disponibilità accompagnata da una sua naturale riservatezza e competenza, offrendo ai fedeli una figura di religioso dedito alla missione con serietà e scrupolo.

Ultimamente era affaticato: si era ripreso da un periodo in cui la salute lo aveva costretto a stare lontano dall’altare, dai fedeli la domenica e spesso durante la messa si pregava anche per la sua guarigione. Tornato a officiare, accompagnato sull’altare dalla sua stampella, offriva il suo apostolato celebrando le S. Messe domenicali nelle quali s’apprezzava il suo essere coinciso e preciso: riusciva a essere chiaro e lineare, arrivando al messaggio essenziale del Vangelo senza tanti giri di parole. La semplicità era la vera forza della sua predicazione.

Padre Giuseppe era nato il 12 marzo 1941 a Cappadocia, in provincia de L’Aquila, in Abruzzo da papà Vincenzo e mamma Beatrice, secondogenito di tre figli Raffaele, il maggiore Angelo il più piccolo. Molto religiosa, la mamma lavorava presso le suore trinitarie, lavando la biancheria alla sorgente del fiume Liri e il piccolo Giuseppe con il fratellino erano affidati a una consorella che badava a loro; questo creerà un profondo legame del bambino con le suore e sin da piccolo si dedicò alla preghiera, facendo il chierichetto nella parrocchia del paese. A quattordici anni entrò nell’Ordine Trinitario come postulante a Cori in provincia di Latina, vivendo in un biennio un’esperienza durante la quale il giovanissimo Giuseppe percorse il cammino di orientamento alla vita consacrata; seguì poi un anno di noviziato, vivendo in comunità esperienze atte a provare e ad aver conferma delle scelte che stava portando avanti.

padre Giuseppe Solfizi madonna del tufo rocca di papa

Espresse i primi voti religiosi da studente il 30 settembre 1957 e professò i voti solenni il 29 settembre del 1963. La dolorosa perdita della mamma quando era bambino fu una delle motivazioni che lo spinsero a diventare missionario in Africa quando, dopo essere stato ordinato sacerdote il 13 marzo 1965, alla fine dello stesso anno partì per il Madagascar.

S’imbarcò a Marsiglia e dopo due settimane di navigazione giunse a Toamassina, oggi Tamatave. Ad aspettarlo Padre Alberto Pesce, responsabile delle missioni. Quando P. Giuseppe giunse a destinazione il Madagascar stava vivendo un periodo di ribellione contro i colonizzatori francesi e i Malgasci lottavano per la loro autonomia, anche religiosa: ciò li portava a respingere i missionari francesi che fino ad allora avevano predicato in quelle regioni africane. Vennero così allontanati i Padri dello Spirito Santo, i Padri Francescani e i Gesuiti, lasciando spazio ad altre congregazioni, tra le quali i Padri Trinitari, ai quali il Nunzio Apostolico affiderà la zona di Ambatodrasaka.

P. Giuseppe conosceva molto bene la lingua malgascia e ciò favoriva la sua missione pastorale: sarà missionario ad Amparafaravolo dal 1965 al 1970 e in seguito continuerà la sua missione fino al 1976 ad Andilamena dove, consapevole dell’importanza e dell’efficacia del coinvolgimento fattivo della popolazione riuscirà a ottenerne con la fiducia, preziosi contributi anche nel reperimento di manufatti artigianali e materie prime. Questa cooperazione degli indigeni, abbinata a contributi economici che venivano da un volenteroso dirigente francese di un’azienda che estraeva cobalto, permise al nostro sacerdote di costruire la prima chiesa, dove egli svolse funzione di parroco.

padre Giuseppe Solfizi madonna del tufo rocca di papa

Ricordava che una volta si stava dirigendo con la sua motocicletta in una località che si trovava su un’altura: la moto si fermò, lui aveva fame e sete, ma non aveva nulla con sé e arrivare a destinazione spingendo il mezzo non sarebbe stato facile… improvvisamente comparve davanti a lui una donna che gli donò pane e acqua. Bevve con avidità il nostro sacerdote e quando si girò per ringraziare la gentile persona, questa era scomparsa… un episodio inspiegabile che amava ricordare e raccontare con consapevole fede verso il Signore.

Tornato in Italia a P. Giuseppe venne assegnato il ruolo di viceparroco nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci poco distante da S.Pietro e ebbe l’incarico di economo della Casa, occupandosi poi, negli anni ’80 della Pastorale riservata ai giovani.

Successivamente P. Paolo Cipollone, padre Provinciale Trinitario lo volle a S. Crisogono a Trastevere come economo della Casa per circa un triennio. Negli anni ’90 il nuovo P. Provinciale Venanzio Di Matteo impegnò P. Giuseppe come economo provinciale a Cori: là sarà rettore per circa tre anni durante i quali restaurò il Santuario del Soccorso. Successivamente lo stesso superiore lo volle come Economo a Rocca di Papa, dove – Rettore P. Paolo Cipollone – il nostro P. Giuseppe realizzò e costruì la Casa di Riposo, assumendo anche il ruolo di direttore e superiore della stessa.

Questo ruolo venne confermato da P. Luca Volpe, successivo responsabile provinciale dell’Ordine Trinitario che nominò P. Giuseppe anche superiore del Convento trinitario di Rocca di Papa, mentre rettore del Santuario era P. Luigi Buonocore.

Solerte e attivo, P. Giuseppe per un lungo periodo di tempo svolse in contemporanea tre incarichi: come economo provinciale, superiore o ministro del Convento, direttore della Casa di riposo. Tali incarichi vennero mantenuti nonostante il succedersi di altri Padri responsabili provinciali.
Fino a dicembre 2013 P. Giuseppe resterà economo, superiore, direttore della Casa di riposo e collaboratore del Santuario. Dopo il 2013 resterà superiore della Comunità Trinitaria di Rocca di Papa e collaboratore del Santuario.

In seguito ai trasferimenti dovuti ai cambiamenti ai vertici dell’Ordine e alla sempre più seria crisi delle vocazioni, nel 2020 – da giugno a ottobre – P. Giuseppe sarà completamente solo nella gestione del Santuario e nella Casa di riposo. Quest’ultima successivamente sarà affidata a una società esterna.

Pensionato nel 2021, P. Giuseppe che avrà come incarico la cura pastorale degli anziani ospiti, ai quali, fino all’ultimo, anche fiaccato dalla malattia, non farà mai mancare la sua presenza carismatica e religiosa. Dal novembre dello stesso anno il sacerdote storico del Santuario comincerà ad aver problemi di salute; operato nel 2022 alla schiena riuscirà a tornare a dir messa con grande gioia dei fedeli, che di lui apprezzavano la franchezza, il diretto approccio e la sintesi efficace nella liturgia della parola, il suo ruolo di pastore e ascoltatore…: continuava a salire sull’altare, nonostante i dolori della malattia che stava progredendo, aiutato dalla sua stampella e, durante l’omelia riusciva a farla dimenticare con le sue riflessioni e le acute osservazioni.

Quando sembrava stesse riprendendosi, nel marzo 2023 il terribile male si rivelerà in modo inequivocabile e, nonostante le cure dei medici e la vicinanza affettuosa dei confratelli, P. Giuseppe tornerà al Signore il 16 giugno di quest’anno, circondato dall’affetto dei Fratelli dell’Ordine della SS. Trinità e dei suoi fedeli. Commovente la cerimonia religiosa celebrata da numerosi confratelli nel Santuario, alla presenza di parenti e fedeli venuti a rendere l’ultimo riconoscente saluto alla sua generosa figura di Uomo del Signore.

Più informazioni
commenta