Politica

Velletri – L’ex sindaco Orlando Pocci distende gli animi in Consiglio: “Non saremo solo un’opposizione del no”

Dopo l’assenza nella prima seduta, l’ex sindaco veliterno Orlando Pocci è intervenuto nella mattinata di giovedì 20 luglio, nel secondo Consiglio comunale della nuova consiliatura, al termine della discussione delle linee programmatiche presentate dalla giunta di Ascanio Cascella. Primo cittadino dal 2018 al 2023 e oggi nella veste di consigliere comunale, Pocci è intervenuto in maniera pacifica e conciliante, facendo i migliori auguri al nuovo Primo cittadino di Velletri, che nella sua replica non ha mancato di ringraziarlo, confessando di non riuscire a non chiamarlo ancora “Sindaco” (“perché sindaci si è per sempre…”).

Sono linee programmatiche estremamente ambiziose, anche se io non le avrei ovviamente scritte così – ha esordito Pocci -. Ma sapete perché? Perché quando ti confronti con la troppa esperienza e il tempo passato in Consiglio comunale capisci quanto una cosa sia effettivamente irraggiungibile, e quindi neanche la scrivi tra i programmi. In queste linee programmatiche ci sono cose a cui purtroppo noi non arriveremo…

In questi giorni, ve ne serate accorti, noi non stiamo dicendo una parola e non stiamo facendo alcun tipo di opposizione perché non sarebbe giusto: ciò che hanno fatto con me io non lo farò con gli altri, perché i primi giorni è chiaro essere bloccati, ed è chiaro che Cascella non sappia neanche dove sta seduto – ha aggiunto Pocci -.  Io so bene che ciò che lui si prefissa di fare durante la giornata, è proprio ciò che poi non riuscirà a portare a termine. Non è un amministratore di condominio ma di una città, e deve tener presenti i “conti buoni”. Noi purtroppo siamo stati costretti a subire due anni di pandemia, che abbiamo interamente dedicato all’ascolto dei più deboli, a quelli che venivano a chiedere aiuto e avevano bisogno non solo di bonus e contributi, ma di gestione. Ed è molto difficile, ve ne accorgerete anche voi.,,

Quello del Sindaco è un lavoro certosino, e noto con piacere che qui sono stati riportati buona parte dei progetti del PNRR con l’esclusione di quello del Mattatoio. Sarebbe un peccato perdere questi finanziamenti e mi auguro che quest’idea sia di importanza vitale per la città, perché i progetti sul Mattatoio sono in tutti i programmi elettorali da trent’anni a questa parte.

[…] Io lo so dove abbiamo perso le elezioni, sarei scemo se non lo sapessi. Le ho perse su due temi che era chiaro fin dall’inizio che avrebbero condizionato il voto: lo spopolamento del Centro storico e l’Ospedale. Ne abbiamo parlato centinaia di volte con tutti, dato che ho avuto un ottimo rapporto con assessori o consiglieri d’opposizione. Io sapevo come sarebbe andata. Sull’Ospedale avevo ricevuto rassicurazioni sul fatto che alcuni reparti chiusi durante la pandemia sarebbero stati riaperti, e ciò non è stato fatto. La cosa positiva è che sul finale abbiamo raggiunto il finanziamento per le ristrutturazioni.

In merito al Centro storico voi pensate davvero che a me facesse piacere vedere le serrande chiudere? A me faceva male lo stomaco, esattamente come quando comparivano nuove buche sulle strade o erbe incolte da tagliare. Eppure, molte volte io ero impotente perché non avevamo una pianta organica adeguata. Noi quando siamo arrivati abbiamo dovuto fare i concorsi per rimpinguare l’organico, e ci abbiamo messo esattamente cinque anni. Il primo concorso dei vigili è stato fatto da noi quando il numero di questi era al minimo storico. Abbiamo dunque dovuto investire risorse per rimettere in moto una macchina amministrativa e ce l’abbiamo messa tutta. Se oggi abbiamo un organico dei vigili urbani più grande – grazie al quale possiamo mantenere aperta la scala mobile – è perché abbiamo fatto quel concorso. La coperta però è corta.

Noi non voteremo chiaramente queste linee programmatiche, non solo perché quel programmo lo abbiamo combattuto in campagna elettorale, ma perché vi troviamo forti incongruenze. Bisogna cambiare il piano regolatore, vecchio di decenni e che io ritengo superato dal punto di vista istituzionale, e applicare il piano strategico, che oggi va per la maggiore e ti dice esattamente cosa ti serve e quando.

Durante la campagna elettorale voi avete detto ai cittadini “votateci perché noi siamo la filiera. Noi abbiamo il Governo, la Regione e se avremo anche il Comune potremo fare cose straordinarie”. Noi non abbiamo avuto questa possibilità, e nel poco tempo in cui l’abbiamo avuta la situazione è persino peggiorata. Quando l’abbiamo avuta noi siamo stati persino penalizzati di più. Io spero invece che – nell’interesse della città – la vostra filiera di centrodestra sia più efficace. Nell’interesse dei negozi del Corso, dove anche io ho avuto il dubbio se fosse meglio o no riaprire il traffico alle auto.

Io mi auguro che lei riesca nei suoi obiettivi. […] Noi non saremo un’opposizione solo del NO, e i nostri emendamenti riguarderanno le linee programmatiche che voi stessi avete presentato. Io ringrazio tutti e faccio un in bocca al lupo a questa nuova Amministrazione – ha aggiunto Orlando Pocci – . In me non è mai prevalsa l’idea che una città possa essere distinta in centrodestra e centrosinistra, ma che ciò che conta è l’amministrazione comunale. Darò il supporto necessario affinché si possa fare qualche passetto in avanti e sempre tenendo conto dei bilanci. La coesione sociale è ciò che più conta, una volta che al sindaco sfugge quella noi perdiamo la città…”, ha concluso tra gli apprezzamenti generali.

 

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