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Monte Porzio – Restaurata ed inaugurata, torna in vita la Fontana dei Draghi di Villa Mondragone fotogallery

A Monte Porzio Catone, nella magnificente Villa Mondragone, dove è stata scritta la storia del tempo con la promulgazione della Bolla Inter Gravissimas di Papa Gregorio XIII, oggi è stata festa grande per l’inaugurazione della restaurata Fontana di Draghi.

Gioiello seicentesco posizionato a valle del complesso monumentale, la fontana fu edificata per volere del cardinale Scipione Caffarelli Borghese tra il 1618 e il 1620, realizzata nella caratteristica pietra sperone del Tuscolo e alta 6 metri con un diametro di 7. Un patrimonio artistico che risultava fortemente compromesso nell’intero stato conservativo e che è stato possibile riportare a nuova vita grazie al finanziamento regionale di 239mila euro per la Valorizzazione dei Luoghi della Cultura, ottenuto dall’Università di Tor Vergata, proprietaria dell’intero complesso monumentale dal 1981.

Monte Porzio Fontana dei Draghi Villa Mondragone

Oggi, in una affollata sala delle Conferenze di Villa Mondragone, si è celebrato il momento conclusivo di un lungo e articolato progetto di recupero e riqualificazione del prezioso manufatto che rischiava di andare perduto per sempre.

Intervenuti al convegno che ha introdotto il taglio del nastro vero e proprio e moderati da Marcella Pisani, presidente del Centro congressi di Tor Vergata che proprio a Villa Mondragone ha la sua sede, il ministro della Salute Orazio Schillaci, già Rettore della seconda Università di Roma, l’assessore regionale al Bilancio, Giancarlo Righini, il Magnifico Rettore dell’Università di Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron,  Angela Catalano, funzionaria della Soprintendenza, Gisella Cestari ,Funzionaria e direttore dei Lavori per l’Università degli Studi di Tor Vergata, Luca Mazzei, responsabile del progetto multimediale. Presenti il sindaco di Monte Porzio Catone, Massimo Pulcini, la sindaca di Frascati, Francesca Sbardella, il sindaco di Colonna, Fausto Giuliani, la sindaca di Rocca Priora, Anna Gentili e il sindaco di Grottaferrata, Mirko Di Bernardo. Presente anche tuscolana Emanuela Bruni, componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Maxxi.

“Siamo qui a salutare il recupero di questa suggestiva fontana – ha sottolineato il ministro Schillaci – un capolavoro artistico che versava in una condizione di degrado e che oggi, dopo un secolo di inattività, torna in funzione ed è fruibile da tutta la collettività. Come medico e come Ministro della Salute non posso non pensare all’importanza della cura che è un valore irrinunciabile e guida il nostro agire in tutti gli ambiti della nostra esistenza. L’arte e la bellezza ricoprono un ruolo fondamentale della vita umana e il nostro compito è prenderci cura del patrimonio artistico e culturale che ci circonda e rende la nostra nazione unica al mondo”.

Il partecipatissimo convegno è stato poi anche occasione per rivelare un importante ritrovamento rinvenuto nel corso delle operazioni di restauro: “Nel corso del progetto – ha detto il Magnifico Rettore – a trenta centimetri di profondità, sono state rinvenute due monete: un baiocco del 1850 coniato da Pio IX e che presto metteremo in mostra, e una moneta di Gregorio XIII”.

Un restauro che però, come ha sottolineato l’assessore Righini, “proseguirà nel tempo anche grazie al sostegno che la Regione Lazio non farà mancare, proprio con l’istituzione di un contributo ad hoc presente nel prossimo Bilancio. Attraverso l’IRVIT, l’istituto regionale per le Ville Tuscolane – ha detto a margine del convegno l’ON Righini ai nostri microfoni – abbiamo intenzione di tutelare e soprattuto promuovere questo importante patrimonio. Io ho sempre difeso l’indipendenza e l’autonomia di questo istituto anche quando si parlava di sopprimerlo con l’approvazione della Legge regionale delle dimore storiche perché credo che IRVIT possa essere uno straordinario volano di conoscenza del territorio e di rilancio economico e turistico”.

Terminato il convegno in cui sono state illustrate le fasi di recupero della Fontana, la platea si è diretta a piedi verso il manufatto, dove è avvenuto l’atteso taglio del nastro e tutti hanno potuto ammirare l’eleganza dei giochi giochi d’acqua stagliati su un panorama mozzafiato a 180 gradi sulla Capitale e la campagna romana.

I LAVORI

l manufatto di altissimo valore artistico e architettonico versava da tempo in una condizione di grave degrado, legato all’azione degli agenti atmosferici e all’aggressione dei biodeteriogeni, tra cui licheni e funghi.Prima dell’intervento di restauro che comunque ha seguito i criteri del minimo intervento e della massima selettività e reversibilità delle operazioni, è stata effettuata una diagnosi sulla pietra e le malte originarie con il contributo della prof. Federica Valentini del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche, per identificare i materiali costitutivi (sia originari sia di precedenti restauri), e le loro caratteristiche meccaniche e fisiche, e verificare la presenza di sali solubili e attacchi biodeteriogeni.

Dai risultati delle analisi effettuate sono state individuate le diverse tipologie di degrado e valutati i prodotti più adeguati e compatibili per il restauro. In particolare, sono stati selezionati nuovi nanomateriali compositi che si sono rivelati utili sia a consolidare la pietra sperone sia a contrastare il biodeterioramento, grazie alle intrinseche proprietà antimicotiche e antibatteriche. Con la stampa 3D si è ricostruita in Pa Nylon Sinterizzato laser una testa di drago per una delle statue acefale della Fontana: la testa è stata ottenuta con un sistema di scansione ottico topometrico del modello della testa di drago maggiormente conservata.

I lavori, diretti dall’arch. Gisella Cestari dell’ufficio tecnico dell’Ateneo, sono stati eseguiti sotto l’Alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Roma e per la Provincia di Rieti, dr Angela Catalano e Francesca Dal Maschio. I lavori si sono conclusi nel dicembre 2022.

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